Gli ultimi libri
L’Economist è molto affezionato a George Orwell e al suo saggio sulla scrittura Politics and the English language, tanto da farne il nume tutelare della sua celeberrima guida di stile. Così, a gennaio 2016 i copyeditor del settimanale hanno ricordato l’anniversario della morte dello scrittore con una serie di tweet che riportavano le sue sei regole per scrivere bene. “Non scrivere mai una parola lunga se puoi scriverne una più corta” è più attuale che mai: la buona scrittura sintetica […]
Sabato 30 gennaio si è svolta la terza edizione di C-Come, il bell’evento dedicato al copywriting, alla creatività e ai contenuti, ideato e organizzato da Pennamontata. Un evento ormai così noto e apprezzato da non aver bisogno di presentazioni. Io ho tenuto un intervento dedicato ai testi lunghi, il famoso longform. Mi fa piacere condividere le slide, accompagnate dal filo conduttore di quanto ho detto a voce. C’era una volta… il mito della brevità “Come leggono gli utenti sul web?” […]
Solo ora, dopo quasi un mese, trovo il tempo di condividere le slide e i contenuti della mia Ravenna Future Lesson. È stata una bellissima esperienza, soprattutto perché rivolta ai ragazzi, studenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Man mano che vado avanti, infatti, sento sempre più come un gioioso dovere quello di passare ai più giovani ciò che ho imparato fin qui. Uno di loro, ispirandosi alla mia lezione, ha vinto persino il premio per il miglior elaborato: doppia […]
Le slide del mio intervento al Summit dell’Architettura dell’Informazione 2015 sono online sul sito di Architecta insieme a quelle degli altri relatori. Naturalmente da sole dicono molto poco e così ho deciso di fare un po’ di editing alla mia scaletta e di proporvi insieme alle slide anche quello che ho detto a voce in un post che sarà quindi più lungo del solito. A dire il vero questa volta avevo buttato giù più di una scaletta. Avevo a disposizione una […]
L’Economist non è solo il migliore settimanale economico del mondo e il meglio scritto, ma ormai anche una vera scuola di scrittura digitale. Dopo essersi cimentati, solo qualche settimana fa, con il long form journalism di From papyrus to pixels ora passano alla miniedizione giornaliera per smartphone The Economist Espresso. Esce la mattina presto con sette articolini, di cui uno gratuito a scelta. È un minitutto perfetto: mini titoli, mini articoli, mini frasi. Da leggere al volo mentre si beve […]
Tutto parte dalla frase, ma è buffo che l’attenzione maniacale alla frase, alla sua lunghezza, al suo ritmo, all’ordine delle parole, ti arrivi solo dopo molti anni. Un ritorno alle origini dopo aver girato intorno al testo in lungo e in largo. “Scrivere frasi brevi” è una sorta di imperativo per le scritture professionali. Lo leggi in tutti i manuali, lo certifica l’indice di leggibilità: più le frasi sono brevi, più il testo è leggibile. In più, ora ci sono […]
iL’unico giornale per il quale ormai vado in edicola è il Sole 24 Ore la domenica perché il suo inserto cultura rimane imbattibile per ricchezza di temi, vivacità di opinioni, scritture di altissimo livello (quanti esempi ne ho tratto per Lavoro, dunque scrivo!). Non sempre tutto mi interessa e in genere scelgo solo quello che mi attira. Il numero di ieri, invece, era un tale concentrato di belle cose che ci ho passato buona parte del pomeriggio, saltando dal jazz come emblema della […]
We live today not in the digital, not in the physical, but in the kind of minestrone that our mind makes of the two. Mi piace molto questa affermazione di Paola Antonelli, direttrice del dipartimento di Ricerca e Sviluppo del MoMA, e ne ho fatto una slide che uso molto spesso. È proprio vero: la mente è una sola, che legga sulla carta, sullo schermo di un pc, di un tablet o di uno smartphone. Passa da un medium all’altro […]
Da domenica scorsa l’insegnante e scrittrice Paola Mastrocola tiene una rubrica – a dire il vero, un paginone – sulla Domenica del Sole 24 Ore. “Riflessioni sparse sulla società, la scuola, la cultura” dice l’occhiello. La sua prima riflessione è su un tema che mi sta molto a cuore e riguarda da vicino il mio lavoro e quello di molte persone che leggono questo blog: la sintesi, la brevità, la concisione, così necessarie in tanti dei nostri strumenti comunicativi quotidiani. […]
Sulla prima pagina di poynter.org Roy Peter Clark celebra oggi il 450° compleanno di William Shakespeare esaminando in un lungo post una sola frase, tratta dal Macbeth: The Queen, my Lord, is Dead. annuncia un messaggero a Macbeth. Una frase che, in sole sei parole, può insegnarci tantissimo. Ecco la piccola grande lezione. Shakespeare, scrive il più famoso docente di scrittura degli Stati Uniti, avrebbe potuto scriverla anche in altri modi: The Queen is dead, my lord.My lord, the Queen […]
. Nell’era digitale i testi brevi sono sovrani. Abbiamo sempre più bisogno di ottimi testi brevi. Testi che ci facciano fermare, leggere e riflettere in un mondo sempre più veloce. Una cultura affamata di tempo ha fame di testi snelli, semplici, puliti e diretti. Nel post di ieri parlavo di “ottimi testi brevi”. Ma quali sono? La definizione di Roy Peter Clark nella prefazione del suo ultimo libro, che fa la storia dei testi brevi dalla notte dei tempi, mi […]
Mi piace molto cimentarmi con i testi brevi, ma nella mia vita professionale quasi sempre sono chiamata a cimentarmi con testi lunghi e complicati. Da semplificare, da rendere più chiari e leggibili, da alleggerire anche nella quantità di parole, ma alla fine sempre di testi lunghetti si tratta. Se ne parla poco – presi come siamo da social e storytelling –, ma nella comunicazione interna delle organizzazioni i testi corposi su temi complessi sono tantissimi, e spesso un gran problema. […]
Grazie a Barbara Sgarzi, che mi ha intervistata per il suo blog Social Me(dia) su Vanity Fair.
In questi giorni sto recuperando un po’ di letture e oggi sono immersa in Mobile Usability di Jakob Nielsen e Raluca Budiu, interessantissimo per chi scrive parole che saranno lette su schermi sempre più piccoli e in ambienti con un rumore di fondo sempre più alto. Se la concentrazione e la sintesi sono da sempre obiettivi del business writer, soprattutto per i primi livelli della piramide rovesciata – titolo, sottotitolo, strillo o abstract – ora sono un imperativo categorico. Dobbiamo allenarci a […]
Candeline, buio, promemoria, dizionario, somigliare, acceso, dimenticanza, pericolo, servizio, battaglie, napoleone, business, frontiera, originale. In queste quindici parole c’è un po’ di tutto: sostantivi singolari e plurali, aggettivi, un verbo all’infinito e pure un nome proprio. Quello che hanno in comune è il fatto di essere i titoli, in ordine decrescente, degli editoriali del direttore Giovanni De Mauro negli ultimi quindici numeri di Internazionale, compreso quello che esce domani. Leggo Internazionale da molti anni ma non avevo mai fatto veramente […]
Lunghetto il post, no? Una vera lenzuolata, da scrollare e scrollare. Ma l’autore, Mario Garcìa, ha tanto da dire e da mostrare. In più sa il fatto suo perché è forse il più famoso newspaper designer al mondo, sia su carta sia in digitale. Per non rinunciare alla ricchezza dei suoi post, vi premette il Takeaway: tre righe, al massimo quattro, in cui ci riassume il “succo” di tutto il post e così ci invita a leggerlo. Il takeaway, nel […]
Il nuovo libro di Roy Peter Clark, How to write short. Word craft for fast times, esce a fine agosto, ma il sito The Writer propone un’anticipazione. Con un titolo invitante e brillante, Let words collide, e con un’intervista all’autore. Ho sbirciato più che volentieri perché so quanta ricerca ci sia dietro la leggerezza di Clark e anche perché i libri usciti finora sulle scritture brevi sono deludenti, compreso lo strombazzatissimo Microstyle. Dalle tavolette di argilla incise con i caratteri […]
Beppe Severgnini sta svolgendo il corso di scrittura sintetica Da Tacito a Twitter all’università di Venezia. Un tema cui aveva dedicato un bell’articolo sulla Lettura del Corriere della Sera. Due incontri sono andati, ma ce ne sono altri tre, che è possibile seguire in streaming, a partire da quello di dopodomani 18 aprile. Il tema è attualissimo e il corso ci ricorda che, chiusa la parentesi Gutenberg, ci reimmettiamo forse in una storia più lunga e più grande del solo oggetto […]
La qualità umana più grande: vedere, vivere, riprodurre gli altri nella loro interezza (solo allora lo scrivere diventa un’arte). Ora so che ogni giorno ricorre il “nunc stans” e che un momento del genere non è fugace, ma fecondo: mi dà una o un paio di cose da descrivere, da narrare, da trasmettere, non importa quali, con la loro luce, le loro forme, anche solo quel fumigante bidone della spazzatura lì, nel sole giallastro della sera. L’individuazione di una struttura […]
Il settimanale Internazionale da alcuni numeri ha una nuova rubrica: Le correzioni. La cura Giulia Zoli, che nella sua colonnina prende spunto da inesattezze ed errori segnalati dai lettori per interessanti osservazioni sul linguaggio e la comunicazione. Questa settimana si occupa della “disciplina della brevità”: “Non c’è bisogno che tutti gli articoli siano di 1.800 parole. Abbiamo già molti articoli lunghi. A volte quello che manca è un po’ di disciplina. Per esempio un concetto viene ripetuto troppe volte o […]