Gli ultimi libri
Eccomi con un post pieno di libri. Li racconto insieme, perché sono complementari e li ho letti in parallelo, trovando tante connessioni tra l’uno e l’altro. La copertina di Into the woods. How stories work and why we tell them è rigorosamente nera, come il bosco che deve attraversare ogni eroina o eroe di una storia. Nel libro non c’è nemmeno una figura, solo qualche schema in bianco e nero. Ma John Yorke – sceneggiatore e produttore di famose serie […]
Quando oggi ho intercettato il nuovo libro di Nancy Duarte, mi sono precipitata su duarte.com, dove ho avuto la bella sorpresa di poterlo scaricare subito, e gratuitamente. Ma la vera sorpresa è stato il tema, tra i più attuali in tutte le organizzazioni: come creare presentazioni fatte non per essere di supporto a un oratore, ma per “girare” come documento autonomo? Da almeno dieci anni persone come Nancy Duarte e Garr Reynolds ci invitano a non riempire le slide di […]
Non sono un tipo particolarmente creativo, lo scrivevo qualche post fa. Ma per mia fortuna sono molto secchiona e questo mi aiuta a compensare. Quando ho di fronte un nuovo impegno, soprattutto se mi fa paura, studio come una matta, quasi sempre molto più di quanto ci sia abbia effettivamente bisogno. Questo studio matto e disperatissimo – fonte di continua ilarità da parte di chi mi conosce – ha però ottime ricadute. Nell’ordine: leggendo e navigando scopro un sacco di […]
In questi giorni di convention americane torna potente alla ribalta il tema “discorsi”. Si guardano e si riguardano, si analizzano pezzo per pezzo, come quello di Michelle Obama, che pare non abbia frasi superiori ai 140 caratteri, proprio quelle giuste per un tweet. E in effetti io me lo sono letto prima di tutto di tweet in tweet, la mattina mentre bevevo il caffè. E oggi su Repubblica c’è un bel commento di Federico Rampini sul discorso di Bill Clinton, oratore più […]
Dan Roam è un esperto di Visual Thinking, un tema che mi interessa molto, anche se io mi occupo prevalentemente di parole. Forse proprio per questo sono consapevole del fatto che spesso le parole sono troppe, che una parte possono più efficacemente diventare immagini e che anche un testo fatto di sole parole è comunque un’immagine. Il suo primo libro, The back of the napkin, non mi aveva entusiasmato. Ora ne è uscito un altro, Blah Blah Blah, un titolo non proprio invitante. […]
Non so se è una mia sensazione, ma mi pare che mai come in questo passaggio d’anno abbiamo avuto tante Predictions e tante Resolutions. Forse perché in molti campi siamo davvero di fronte a cambiamenti imponenti. Le previsioni di Duarte Design per le presentazioni mi hanno particolarmente colpita, e per almeno tre motivi: sono solo quattro, le presentazioni sono un punto di intersezione e una cartina al tornasole di più discipline, le previsioni sono credibili e le condivido molto. Eccole: […]
“When slides are used appropriately, they work with the presenter seamlessly like a dance partner on the stage. One is coming and the other is going, and each contributes to the other’s stage presence and craft. Practice with your slides until you move as one with them.” Nancy Duarte, Resonate Per vedere un po’ di concreti compagni di danza, andate sulla sezione Work di Duarte Design.
Ho appena finito di leggere (ma si addice il verbo leggere a un libro che si percorre come un museo o un palcoscenico?) Resonate di Nancy Duarte e voglio scriverne mentre idee, immagini e suggestioni risuonano ancora forti dentro di me. Anche se il sottotitolo è Present visual stories that transform audiences, io ne esco soprattutto con una sensazione di ritmo, quasi sonora. Di Nancy Duarte molti di voi avranno letto Slide:ology, libro elegante, preciso e molto visivo, che ci […]
Sto studiando Slide:ology, il libro di Nancy Duarte sulle presentazioni, e sperimentando direttamente la forza della comunicazione visiva. Lo spartiacque tra un documento e una slide, scrive l’autrice, è il numero di parole: se ce ne sono più di 75 è un documento e il contenuto va scritto e diffuso in un comodissimo formato A4 (o si ascolta o si legge, non c’è la via di mezzo); se ce ne sono 50, la slide è una scaletta-reminder per l’oratore; se […]