Gli ultimi libri
Nella sua ultima Alertbox Jakob Nielsen torna sulla scrittura per siti, app e newsletter da leggere sul minischermo dello smartphone. L’invito pressante è a scrivere il meno possibile e andare all’essenziale: le ricerche ci dicono che leggere in mobilità sul minischermo circa il 108% in più di difficoltà che su uno schermo normale si legge in condizioni di alto rumore di fondo, ambienti che distraggono e contesto multitasking la mancanza di contesto (“come leggere dal buco della serratura”) complica ulteriormente […]
Ho cominciato un curioso libretto, attirata dal titolo e dalle ottime recensioni. È How to write a sentence. And how to read one. L’autore, il critico letterario e blogger del New York Times Stanley Fish, colleziona belle frasi come altri minerali, farfalle o scatole di fiammiferi. Le rilegge e rimira talmente tanto da conoscere ormai i più intimi meccanismi di frasi lunghe appena dieci parole, che siano di un oscuro insegnante o di un grande scrittore, da John Updike a George Elliot. […]
Tra le cose che volevo fare da tempo c’era seguire il webinar gratuito dedicato alla revisione su News University di Poynter.org. È un delizioso ripasso di cose che già sapevo, ma ci ho trovato anche alcune perle che vi passo. Dalla sezione Quotes: “Amo i fiori del ripensamento.” —Bernard Malamud “Ho fatto anche 20 or 30 bozze di un racconto. Mai meno di 10 o 12.” —Raymond Carver “Quando sotto i miei occhi vedo un paragrafo restringersi come una fetta di bacon nel tegame, […]
Il New York Times ha deciso di tagliare drasticamente il numero di battute consentite per i commenti ai suoi articoli: da 5.000 a 2.000. “5.000 battute non fanno un commento, fanno un articolo” così il quotidiano ha motivato la decisione, dopo aver consultato lettori, giornalisti e soprattutto i moderatori, che non riuscivano più a star dietro ai commenti-fiume. Il taglio segue di poco quello di BBC News, che ora concede ai commenti solo 400 battute. Martin Belam del Guardian ha steso una tabellina […]
In questi giorni di fibrillazione per tanti studenti il sito della Treccani sta pubblicando alcuni ottimi aiuti per affrontare la prova di italiano all’esame di maturità. Tra questi, una pagina di Dario Corno che fa bene a tutti, anche a chi si è lasciato alle spalle l’incubo del tema da tanti anni. Già, l’incubo del tema. Ai miei tempi c’era solo quello, il tema, e l’incubo in realtà riguardava principalmente una cosa: “Riuscirò a scrivere abbastanza?” Quanti guai ci ha provocato quella parola, “abbastanza”! […]
“Io vorrei anche che le tavolette non fossero smisuratamente larghe, avendo conosciuto il caso di un giovane, del resto studioso, che teneva dei discorsi troppo lunghi, perché egli li misurava dal numero delle righe, e questo difetto, di cui non si era potuto correggere nonostante frequenti richiami, sparì con il cambiamento delle tavolette.” Lo scriveva Quintiliano quasi 2.000 anni fa e le tavolette in questione erano quelle di cera. Lo ricorda oggi Armando Massarenti nella sua rubrica Filosofia minima sul […]
Di previsioni di inizio anno per giornalismo, scrittura e copywriting il mio aggregatore era pieno zeppo. A un certo punto ho preso tutti i post e li ho incollati in un file word uno dopo l’altro, fuori contesto, così come venivano. L’inno all’assoluta brevità dei testi, agli ebook di 20 pagine al massimo e al predominio di grafica e infografica mi hanno abbastanza sconcertata. Tutte cose vere, verissime, ma non assolute né esclusive. Anzi. Quelle del testo breve e dell’unione […]
Sul web è meglio scrivere testi più brevi. Verissimo. Il problema è come. Per esempio così: Quattro righe perfette di titolazione e piccoli testi che pongono domande man mano che esplorate il dipinto. Prepariamoci: più il testo si frantuma, più dovremo scrivere non schegge, ma cristalli.
Lo scrivevo qualche giorno fa: siti e blog sulla scrittura languono o vivacchiano, in Italia e fuori. Oppure, aggiungo oggi, si trasformano in takeaway dove ogni piatto pronto ha lo stesso sapore. Autori che erano partiti un decennio fa con dei bei libri oggi sul web optano per le soluzioni minimali, come se i 140 caratteri di Twitter li avessero finalmente sollevati dall’onere di scrivere testi di un certo spessore. Ho appena ricevuto l’email in cui Nick Usborne annuncia il […]
“Cari giornali, è ora di darci un taglio” così dalle colonne dell’Atlantic e in Italia del Sole 24 Ore Michael Kinsley un paio di settimane fa invitava i giornalisti della carta stampata a scrivere di meno, ad arrivare subito al punto, a fare a meno di premesse e pistolotti finali, soprattutto di quelli moraleggianti. A prendere esempio dal web, insomma, dove i testi sarebbero più brevi, sintetici e chiari. Il pezzo è brillante, ma un po’ semplicistico. Gli articoli delle […]
Nella mia black list personale di parole da non usare ce ne sono parecchie e in questo passaggio d’anno ce ne butto altre due, usatissime nella comunicazione aziendale e inutili nel 95% dei casi. Sono i verbi procedere e provvedere, seguiti da un verbo all’infinito o da un sostantivo: provvedere al pagamento > pagare procedere all’invio > inviare Cominciate a farci caso e a toglierli. Le frasi saranno più brevi e più semplici, ma soprattutto più eleganti. Less is more: […]
L’azienda ospedaliera informa la gentile utenza che il parcheggio è gratuito. Si informa la gentile utenza che il parcheggio è gratuito. Il parcheggio è gratuito. Parcheggio gratuito.
Uno degli esercizi di editing che impongo sempre a me stessa (e agli altri) è quello di imparare a togliere in un testo tutto quello che non serve e che si scrive per puro automatismo. Un esempio classico è quello che riguarda tempi e date: nel corso del corrente anno > nel 2009 durante l’anno appena trascorso > nel 2008 l’evento si svolgerà nel giorni 20-21-22 giugno p.v. dalle ore 9.00 alle ore 17.30 > l’evento si svolgerà dal 20 […]
Nanocontent, ovvero una porzione del microcontent, anzi 11 caratteri spazi inclusi. Nella sua ultima Alertbox, First 2 words: a signal for the scanning eye, Jakob Nielsen analizza l’impatto di link e titoli, i microcontenuti più soggetti all’esplorazione veloce. Esplorazione che avviene quasi sempre attraverso il “modello a F”, cioè la lettura più attenta all’inizio (titolo e sottotitolo) e sulla parte sinistra del testo (soprattutto nelle liste). Il nostro occhio e la nostra mente impazienti si concentrano sulle prime due parole, […]
Roy Peter Clark, ispirato da 25 cose a caso su 25 cose a caso su Facebook, ha appena pubblicato sul sito del Poynter Institute queste 25 cose non a caso sulla scrittura breve. Ho cominciato a tradurle davanti al caffè e non sono riuscita a smettere. Eccole: Tieni un diario dove fare pratica di scrittura breve. Pratica la scrittura breve su piccole superfici: post-it, schede, il palmo della mano. Una lista di 25 punti NON è un esempio di scrittura […]
Le nuove scritture assurgono a traccia della prova di italiano all’esame di maturità: Dalle lettere agli Sms. Comunicare le emozioni. Un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini. Quanto quella […]
Nielsen sta tornando ultimamente sul tema della scrittura. Prima con un articolo che ribadisce la “non lettura” sul web (si legge in media il 20% del testo di una pagina, al massimo il 28%), e ora per ribadire che web e carta sono due cose completamente diverse. Talmente diverse che è possibile costruirci su una di quelle simmetriche e rigorose contrapposizioni che piacciono tanto ai nostri colleghi anglosassoni: Linear vs. non-linear. Author-driven vs. reader-driven. Storytelling vs. ruthless pursuit of actionable […]
Da quando scrivo, anzi da quando leggo sul web, il tema della lunghezza dei testi mi ha sempre presa molto. Dopo i primi entusiasmi e i primi inni un po’ ingenui alla brevità tout court, ho sempre pensato che fosse un falso problema, da affrontare concretamente di volta in volta e non con prescrizioni da manuale. Perciò quando ho visto che questa settimana Jakob Nielsen dedica la sua Alertbox al tema della lunghezza dei testi sul web con un (inconsueto […]
Nella sua ultima Alertbox Jakob Nielsen torna sul testo con un invito a tagliare il Blah blah text introduttivo delle home page. Consiglio stringato: preoccupatevi che il testo risponda con chiarezza a due sole domande: Cosa? (Cosa troverà l’utente sul sito, qual è la sua funzione?) Perché? (Perché gliene dovrebbe importare qualcosa? come può essergli utile?)
Non visitavo da un po’ quel classico della comunicazione web che è A list apart. Stamattina ci sono tornata, e ho fatto bene perché nel mese di agosto sono usciti ben due articoli sulla scrittura per il web. Uno di una scrittrice e l’altro di una web designer. Due facce della stessa medaglia. Il primo, soprattutto, è stata una bellissima scoperta perché: vi ho trovato sintonie profonde con i miei pensieri e le mie scritture di questi giorni vi ho […]