In questi giorni sto recuperando un po’ di letture e oggi sono immersa in Mobile Usability di Jakob Nielsen e Raluca Budiu, interessantissimo per chi scrive parole che saranno lette su schermi sempre più piccoli e in ambienti con un rumore di fondo sempre più alto.
Se la concentrazione e la sintesi sono da sempre obiettivi del business writer, soprattutto per i primi livelli della piramide rovesciata – titolo, sottotitolo, strillo o abstract – ora sono un imperativo categorico. Dobbiamo allenarci a dire meglio in meno spazio. Pesare le parole una per una perché siano precise, ricche, evocative. Individuare e togliere quelle superflue. Non sprecare nemmeno una battuta.
Condivido quindi un esempio di concentrazione che mi è piaciuto, quello della newsletter di Altroconsumo. La testata con il corsivo ombreggiato non mi piace per niente, le foto sono perfettamente inutili, ma il mini-dialogo tra titoli e link è indovinato:
Prodotti che promettono di far bene alla nostra salute
> Ma funzionano davvero?
Vuoi fare un regalo hi tech per Natale e non sai come sceglierlo?
> Scoprilo con la guida al miglior acquisto
Forni a microonde
> Fanno male? Come funzionano?
L’imposta di bollo sui prodotti finanziari dovrebbe essere progressiva.
> Su chi pesa di più?
Senza i soliti clicca qui, leggi di più, leggi tutto, approfondisci, il link anticipa qualcosa sul contenuto dell’articolo, proprio come un microabstract. Il meccanismo funziona e potrebbe funzionare ancora meglio perché la concentrazione permetterebbe di inserire persino qualche battuta in più, recuperando per esempio l’intero titolo dell’articolo:
Forni a microonde: tra verità e leggenda
> Fanno male? Come funzionano?
È vero che il link potrebbe benissimo stare anche sul titolo e poi a seguire un breve abstract, come facciamo egregiamente in tanti, ma nel microcosmo titolo-sottotitolo il link call-to-action alla fine non mi dispiace affatto e mi sembra particolarmente adatto per il piccolo schermo dello smartphone.
Lo avrete capito: sto svuotando la mia casella di posta, faccio le pulizie di Natale.
Così scorro anche gli oggetti delle newsletter tutti insieme e faccio la classifica mentale di quelli che mi piacciono. La palma la do senz’altro a Bookrepublic e a Timbuktu.