Gli ultimi libri
Qualche post fa citavo le black list e le parole proibite di Internazionale. Dobbiamo esserci incuriositi in tanti se la giornalista del settimanale Giulia Zoli ci torna su questa settimana. La lista ufficiale non esiste, in compenso si svela qualcosa in più: … le parole proibite non sono tutte uguali. Alcune le evitiamo per il loro contenuto semantico: “giustiziare” lascia intendere che eseguire una condanna a morte equivale a fare giustizia, e questo non ci piace. Altre sono bandite per motivi stilistici: su Internazionale non leggerete mai che Berlusconi è […]
Ieri Barbara Bagli della Scuola di Fund Raising di Roma mi ha segnalato un post sul loro blog che prendeva spunto da uno mio di poco tempo fa: Togliamo gas e bollicine inutili e controproducenti! È stato interessante leggere alcune riflessioni sugli effetti del linguaggio un po’ montato del marketing in un settore che frequento poco. Anche dove coinvolgimento ed emozione contano, conta sempre più la sostanza. Le bollicine mi sono rivenute in mente oggi, giornata passata interamente a fare […]
Oggi la parola del giorno Zanichelli in realtà sono quattro: succitato, suddetto, summenzionato, sullodato. Aggettivi che appartengono al linguaggio burocratico e che ormai tutti i manuali di semplificazione del linguaggio amministrativo consigliano di non usare. Io li ho messi ormai da anni nella mia black list. Gli aggettivi che ci rimandano in su non sono solo brutti e pesanti, ma compromettono la leggibilità di un testo. Il povero lettore si deve fermare, rileggere e tornare su alla ricerca del succitato. […]
Nella mia black list personale di parole da non usare ce ne sono parecchie e in questo passaggio d’anno ce ne butto altre due, usatissime nella comunicazione aziendale e inutili nel 95% dei casi. Sono i verbi procedere e provvedere, seguiti da un verbo all’infinito o da un sostantivo: provvedere al pagamento > pagare procedere all’invio > inviare Cominciate a farci caso e a toglierli. Le frasi saranno più brevi e più semplici, ma soprattutto più eleganti. Less is more: […]
è vero che il primo essenziale passo di un lavoro di editing è cominciare a tagliare, o meglio a disboscare, per poi andare gentilmente verso il taglio e la potatura. Sarà che di questo lavori negli ultimi tempi ne ho fatti tanti, ma certe volte mi domando se la mia furia distruttiva non sia eccessiva. In questa tornata me la sono presa soprattutto con le decine di ricorrenti e inutili “eventuale”, “ulteriore” (spesso i due viaggiano accoppiati) e “relativo a” […]
Il passaggio dell’anno è sempre tempo di repulisti, interiore ed esteriore. I comunicatori e gli scrittori professionali si esercitano con le parole da buttare. Da noi, Toni Muzi Falcone ce ne propone un po’ sul sito della Ferpi. Mi ha colpito soprattutto engagement, credo perché ultimamente me la sono ritrovata tra i piedi parecchie volte nella sua versione italianizzata di “ingaggiare”. “Vorrei ingaggiarti per le nostre prossime attività di comunicazione interna” mi è stato proposto. Credevo di aver capito male… […]
Come tutte le persone che fanno un lavoro artigianale (il mio lo è, ed è quello che mi dà più gusto), di attrezzi e di piccoli trucchi del mestiere ne ho tanti, ma a lungo li ho applicati in modo molto istintivo, volta per volta, tanto che non sempre me ne ricordavo. Se nel tempo diventi un’artigiana forse non più brava ma sicuramente più raffinata è soprattutto perché la consapevolezza aumenta. Fai le cose di sempre, ma le fai pensando, […]