Gli ultimi libri
Un testo è fatto di parole: vero. Un testo è fatto anche del numero di parole che mettiamo in un periodo, e in quale ordine: verissimo. Se da principianti tutta la nostra attenzione è presa dal vocabolario e dalla scelta delle parole, il livello avanzato della scrittura è la sintassi. Almeno per me, la cura della sintassi e la continua scoperta delle sue potenzialità è arrivata dopo. Tra tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per scrivere testi che funzionano, […]
Come è possibile che qualche mese fa io abbia mollato il libro di un’autrice che apprezzo molto trovandolo ripetitivo e un po’ vuoto e oggi lo divori in un pomeriggio trovandolo interessantissimo e sottolineando quasi in ogni pagina? La spiegazione è nel libro stesso, scritto dalla maggiore studiosa contemporanea della lettura, la neuroscienziata Maryanne Wolf: avevo cominciato a leggerlo un po’ di corsa, tra una navigata e l’altra, con l’atteggiamento predatorio che spesso mi prende, cioè per trarne alla svelta […]
Questa estate ho affrontato un problema ormai ineludibile, il “taggamento” degli oltre 2000 post di questo blog. Sono quasi a metà, ma questo lavorone che avevo tanto temuto mi sta dando talmente tanti spunti di riflessione che gli dedicherò presto un post. E non sarà breve. Intanto, però, questo continuo domandarsi “cosa significa?”, “cosa volevo dire?”, “ma è proprio questa la cosa più importante?”, questo lenzuolone di parole che si connettono tra loro e nella mia mente, questo dover scegliere […]
Perché la carta è meglio si intitola la segnalazione/recensione di Words Onscreen di Naomi Baron, firmata da Roberto Casati sulla Domenica del Sole 24 Ore di ieri. Al di là della semplificazione giornalistica del titolo, anche i più entusiasti del digitale (in cui mi metto anch’io) ormai convengono che in alcuni casi la carta è meglio. Per me, è meglio per studiare, digerire, fare mio, ricordare. La sorpresa delle ultime ricerche è che a preferire la carta per studiare sono […]
“Quanti libri? Li hai scritti tutti tu?” Qualche anno fa la domanda della bimbetta di cinque anni davanti alle tante debordanti librerie della mia casa segnò il vertice del mio biblioego. Un vertice cui lavoravo incessantemente da quando ero una bimbetta anch’io: collezionando libri, chiedendoli in regalo, cercandoli nelle bancarelle e nei fondi di Via del Pellegrino a Roma (una cosa mitica, che ormai non esiste più), facendo anche sacrifici per potermeli permettere, soprattutto in alcuni periodi. Non concepivo la mia vita […]
In questo inizio di autunno mi sono impegnata a leggere di più, e non solo i post al volo, ma anche i libri che stanno uscendo sulla scrittura. Di The Sense of Style ho già scritto e scriverò ancora nei prossimi giorni; la sua densità impone di diluirlo in più post. Di Everybody Writes di Ann Handley vi dico ora. L’autrice è la brava coordinatrice di Marketingprofs.com, ma quando scrive i libri rimane appunto una brava scrittrice di post. In Everybody Writes ci […]
Qualche giorno fa l’amico Giacomo Mason ha stroncato su Facebook un libro sulla scrittura per il web. Lo ha stroncato di brutto. Ha fatto benissimo e ancora una volta l’ho ammirato per aver fatto una cosa della quale io non ho mai il coraggio. Io i libri non riesco a stroncarli – è un mio limite – e se in questo blog trovate solo recensioni entusiaste non è perché mi piaccia tutto, anzi. I libri che escono sul tema “scrittura” e affini […]
We live today not in the digital, not in the physical, but in the kind of minestrone that our mind makes of the two. Mi piace molto questa affermazione di Paola Antonelli, direttrice del dipartimento di Ricerca e Sviluppo del MoMA, e ne ho fatto una slide che uso molto spesso. È proprio vero: la mente è una sola, che legga sulla carta, sullo schermo di un pc, di un tablet o di uno smartphone. Passa da un medium all’altro […]
“Sbaglierò, ma continuo a lavorare con carta, penna, dizionari, mappe e un sacco di altra roba antiquata e a diffidare delle liste di nomi generate con l’aiuto del computer…” Annamaria Testa conclude così il suo ultimo articolo su Internazionale dedicato al naming, Chiamare i prodotti per nome. Ho alzato lo sguardo sulla mia scrivania di appoggio (ne ho tre, piccole, ma tutte attaccate per avere tutto a portata di mano) e ho visto un sacco di roba antiquata anch’io, soprattutto […]
Oggi è il primo giorno del Salone del Libro di Torino. Anche se ho tempo solo per fuggevoli sbirciatine, Twitter mi sciorina una novità dietro l’altra. Una è il flipback, il nuovo formato lanciato da Mondadori: un libro che “cambia verso”, anche lui, nel senso che si legge dall’alto verso il basso invece che da sinistra a destra. Un ibrido, anche lui, né carne né pesce. Il vantaggio dovrebbe essere di tenerlo con una mano e sfogliarlo con la stessa […]
La sera dopo il primo tentativo, ha riaperto il libro di Hesse, mettendo un po’ di distanza, sia spaziale che temporale, tra lei e lo schermo del suo computer. «Ho messo tutto da parte. Mi sono detta: “lo devo fare”. La prima sera è stato difficile e anche la seconda sera non è stato affatto facile. Ci ho messo due settimane, ma alla fine mi sono riabituata a leggere e mi sono goduta il libro fino alla fine». E poi lo […]
Ad agosto ho fatto la cura slow reading di cui spero di portarmi dietro gli effetti per un bel po’. Sulla carta, sul web, sul tablet e sull’ereader mi sono impegnata a rallentare i miei ritmi di lettura, a non vagare con gli occhi come una matta e a rigustare il piacere di soffermarmi e magari tornare indietro. Ne avevo un maledetto bisogno perché facevo ormai troppe letture frenetiche e infelici. Non solo sul web e per lavoro, ma anche […]
Ci sono libri che non puoi leggere sull’ereader, altri che sull’ereader danno il meglio. Nella prima categoria rientrano i libri in cui l’intero contesto è importante, in cui devi continuamente andare al di fuori della piccola cornice del Kindle. Sono i libri con molto paratesto, con un apparato di titolazioni articolato, con una grafica sofisticata. Oppure con molti rimandi interni. Leggere, scrivere, argomentare di Luca Serianni è uno di questi e rimpiango di non avere comprato l’edizione cartacea. Paradossalmente la […]
Sono sempre stata una organizzata e precisa. Lo sono tuttora, ma sempre più spesso quando scrivo e rivedo mi lascio prendere dalla serendipità della rete e per svolgere il mio compito ci metto molto più tempo di quello che avevo preventivato. Non che mi distraggo e perdo tempo, tutt’altro: è che un link, una parola, un’idea mi portano ad altro. Qualcosa che arricchisce quello che sto facendo, lo migliora e che quindi non posso permettermi di perdere in attesa del […]
Kafka voleva che i suoi libri fossero stampati con caratteri molto grandi, perché la sua sintassi non soffocasse in pagine troppo fitte. Boccaccio, nel copiare il Decameron, scandì i piani narrativi con capilettera di dimensioni e colori diversi tra le giornate, le introduzioni dei narratori e l’inizio delle novelle. Petrarca studiò la copia modello del Canzoniere alternando il bianco della pergamena e il nero dei versi, così da avere su pagine contrapposte componimenti speculari. Proust apprezzò particolarmente la riga bianca […]
L’articolo di Scientific American The Reading Brain in the Digital Age: The Science of Paper versus Screens (grazie a Federico Badaloni per averlo segnalato su Twitter) “misura” 3.877 parole e 23.879 caratteri. La testata, la freschezza, il tema e il segnalatore mi hanno fatto sniffare un contenuto di valore e ho quindi stampato l’articolo, l’ho letto una prima volta, l’ho sottolineato e riletto una seconda prima di scrivere questo post. Mentre svolgevo tutte queste operazioni, che mi hanno richiesto una mezz’ora […]
Qualche giorno fa Luca Conti ha annunciato il suo ritiro da “quasi” tutti i social media per due settimane e spiegato molto bene il perché: “percorrere percorsi inesplorati o poco battuti e sperimentare nuove abitudini può generare scoperte inattese (serendipity in una parola) e generare appetiti nuovi”. La parola “ritiro” mi è venuta spontanea, ma quando parlo con i miei amici spesso uso addirittura la “clausura”. Mi capita spesso di chiudere tutto perché devo concentrarmi su un testo o un lavoro impegnativi. I […]
Salvo le pagine web interessanti in de.li.cious, e ho provato invano ad archiviare quello che mi interessa in Evernote. Poi mi sono rassegnata, e le pagine su cui voglio tornare, leggerle finalmente con calma, e magari annotarle, ho ricominciato a stamparle e a metterle in un angolo della mia scrivania. Di solito nel fine settimana le riprendo e me le leggo. Nell’ormai faticoso equilibrio di tempi e attenzione, analogico e digitale, la carta si è riconquistata un piccolo spazio. Vedere […]
Va assolutamente letto lo speciale di apertura della Lettura del Corriere della Sera di ieri, dedicato ai Nuovi analfabeti. Per capire, al di là degli allarmismi e della colpevolizzazione di rete e tablet ormai di rito, in quali contesti la semplificazione del linguaggio è d’obbligo e in quali invece può essere piena di insidie. Che siate comunicatori pubblici, editor aziendali o insegnanti, e questi temi vi interessano, vi raccomando la lettura di un libro illuminante: Proust e il calamaro, di […]
Nella seconda metà di luglio non ce l’ho fatta proprio a postare. Tanto il lavoro, troppe le cose da chiudere, troppo il caldo romano che mi ha fatto concentrare le forze solo sull’indispensabile. Troppa, però, anche la dispersione dovuta allo stare sempre online, attaccata a troppi aggeggi. Ho letto tanto, dividendomi tra carta, ipad e kindle. Ho scaricato più di quanto riuscirò a leggere. Ho spaziato tra mille interessi, lasciandomi trasportare. Però – posso dirlo? – mi sono anche abbastanza esaurita, […]