Gli ultimi libri
Nei primi giorni del nuovo anno ho completato un profondo decluttering (repulisti per chi si urta facilmente se mi scappano troppe parole straniere) di tutta la casa, e soprattutto delle migliaia di libri che la affollano. Riprendere i libri in mano, uno per uno, e deciderne il destino è ripercorrere la propria vita, ma l’ho fatto alla ricerca di leggerezza e quindi senza malinconie. Ne sono partiti parecchi, anche verso il cassonetto della carta: ho infatti scoperto che moltissimi non […]
Bartleby è la rubrica dell’Economist su management e mondo del lavoro. Due numeri fa se la prendeva con tre o quattro parole talmente logore da risultare sempre più spesso svuotate di senso. Il settimanale di politica ed economia più importante ( e meglio scritto) del mondo lo ha fatto da par suo, con un titolo e un sottotitolo leggeri e scherzosi, impossibili da ignorare: Le parole più fumose del businessInnovazione. Sostenibilità. Finalità. Puah Comincia così: La schiuma antincendio affama le […]
Ricorderò l’estate 2020 per molti motivi. Ho rivisto la Cappella Sistina con poche altre decine di persone e gli arazzi di Raffaello praticamente da sola. Ho cominciato a leggere Murakami Haruki e mi sono innamorata di Emmanuel Carrère. Ho definitivamente abbandonato le corsette al parco per le corsie della piscina. Soprattutto, mi sono fatta accompagnare da un libro straordinario, che ho messo subito nel mio scaffale ideale dei libri “decisivi”. Di libri, articoli, prediche sull’utilità di approfondire l’etimologia delle parole […]
Acribia, ammaliare, anelare, brama, brioso, diletto, dovizioso, esuberante, facondia, fugace, minuzia, nitore, opulenza, parvenza, rigoglio, sarabanda, scialare, scorrazzare, serotino, sfavillare, smagliante, sprone, sviscerare, vagheggiare, velleità, vivido, voluttà… Sono solo alcune delle 3.126 parole sempre meno usate che il vocabolario Zingarelli 2020 contrassegna con un fiorellino e che la Zanichelli porta in tour con l’hashtag #paroledasalvare in alcune città italiane, nell’ordine Milano, Torino, Bologna, Firenze, Bari e Palermo. Nell’Area Z, “zona a lessico limitato”, un’installazione a forma di gigantesco Zingarelli aperto […]
Tengo laboratori di scrittura ormai da tanti anni, nelle realtà più diverse. Nei periodi di maggiore intensità capita che mi senta stanca, qualche volta mi viene il dubbio che stia dicendo cose magari un po’ scontate. Succede soprattutto perché io convivo quotidianamente con quei concetti e me li sono rigirati nella mente mille volte. Per fortuna c’è la realtà viva e vissuta del rapporto con le persone, sempre diverse, a ricordarmi che ogni testo e ogni regola, indicazione, suggerimento, prende […]
Su questo blog ci sono già 19 post dedicati agli aggettivi, ed ecco il ventesimo. Se sento il bisogno di tornarci su di tanto in tanto è perché non finisco di meravigliarmi di quanto nella scrittura di marketing ricorriamo agli aggettivi come scorciatoia per magnificare quanto comunichiamo, presentiamo, vendiamo. Viene spontaneo a tutti – anche a me, ovviamente – come la prima soluzione a portata di mano, ma ahimè la prima frase, le prime parole che vengono in mente quasi […]
Lo spazio che lo Zingarelli dedica alla parola “avvertenza” è poco, appena dieci righe, se paragonato all’onnipresenza di questa parola nei testi che ci passano ogni giorno sotto gli occhi: metro, bus, treno, contratti, termini e condizioni, istruzioni per il montaggio, elettrodomestici, bugiardini dei medicinali, uffici pubblici, siti web. La prima definizione è “cautela, prudenza”, seguono “ammonimento, avviso, consiglio”, per chiudere con “istruzione”. Cose soft, insomma. Niente che alluda in modo diretto al pericolo o all’insidia che invece spesso si […]
In due recenti laboratori di scrittura, uno con la redazione di un grande portale turistico e uno con la redazione web di un Comune, mi sono portata dietro due dizionari. Pur raccomandandone sempre l’uso, in realtà era una cosa che non avevo mai fatto, e non solo perché tirarsi dietro due dizionari in trasferta non è proprio comodissimo, ma soprattutto perché troppo a lungo ho dato per scontato che tutte le parole che conosciamo sono lì pronte per essere pescate […]
Dovrei saperlo ormai, perché di libri ne ho scritti un bel po’. Il periodo tra la chiusura di un testo – cioè il famoso “visto si stampi” – e il momento in cui ti rigirerai il volume tra le mani è uno strano limbo fatto di ansia e felicità. Ansia perché anche se l’hai visto cento e una volta sai che la perfezione non è di questo mondo e ci saranno cose che già ora scriveresti in modo diverso (per […]
Uno dei miei ultimi post era dedicato alla sintassi, un tema cui mi sono dedicata molto negli ultimi anni, forse perché le sue grandi potenzialità espressive sono state per me una scoperta tardiva. Ci lavoro molto soprattutto in fase di editing e revisione, quando il margine di manovra sui contenuti e il lessico non è ampio, mentre anche un piccolo spostamento o ribaltamento tra le frasi di un periodo può fare miracoli di fluidità e di ritmo. Quando invece comincio […]
Il titolo è essenziale, Language design, ma il libro di Yvonne Bindi è un tripudio di racconti, consigli, esperienze di lavoro e di vita determinate dalle conseguenze delle parole, dalla loro scelta, dalla loro collocazione in contesti quotidiani quali un bar sul mare, un aeroporto, un sito web. Si esce dalla lettura con un un senso di consapevolezza e di responsabilità forte rispetto alle piccole entità che nascono dalle infinite combinazioni di 26 lettere e determinano ciò che siamo e […]
Le slide del mio intervento al Summit dell’Architettura dell’Informazione 2015 sono online sul sito di Architecta insieme a quelle degli altri relatori. Naturalmente da sole dicono molto poco e così ho deciso di fare un po’ di editing alla mia scaletta e di proporvi insieme alle slide anche quello che ho detto a voce in un post che sarà quindi più lungo del solito. A dire il vero questa volta avevo buttato giù più di una scaletta. Avevo a disposizione una […]
Mi era piaciuto molto La manomissione delle parole, saggio di Gianrico Carofiglio sul linguaggio e i nostri maltrattamenti. Ora lo scrittore, politico e magistrato torna sui temi che gli sono più cari con un altro saggio, pubblicato da Laterza: Con parole precise, breviario di scrittura civile (arrivate in fondo perché c’è una breve clip di presentazione dell’autore). Chi ha già letto La manomissione ritroverà molte cose note, così come chi si interessa – per lavoro o per passione – alla […]
Sintassi più semplice, lessico più ricco era il titolo di un mio post di un po’ di tempo fa e un consiglio con cui spesso concludo i miei laboratori di scrittura nelle aziende. È praticone e casareccio, lo so – e in questo mi assomiglia – ma credo compendi bene la chiave di una semplificazione intelligente e quindi di una maggiore leggibilità dei testi. Ieri l’ho in qualche modo ritrovato in un articolo di Roberto Casati sulla Domenica del Sole […]
Mi era stato annunciato. Ne temevo l’arrivo. E avevo ragione. La scatola con il nuovo modem di Fastweb era lì da qualche giorno, ma solo oggi ho preso coraggio e ho deciso di affrontare il passaggio da vecchio a nuovo, senza il quale tra un po’ non avrei potuto più connettermi. L’annuncio che il nuovo modem si sarebbe praticamente installato da solo non mi rassicurava, anzi. I passi elencati apparivano pochi e semplici, anche se l’incipit era misterioso: “scollegare gli […]
Lungo tutto il suo librone The Sense of Style, Steven Pinker ci invita a pensare alla scrittura come a una conversazione in cui l’autore sceglie le parole per suscitare visioni nella mente del lettore. Se invece di imparare regole fisse, che spesso è necessario infrangere, quando scriviamo pensiamo piuttosto a intavolare questa conversazione, molte buone scelte e comportamenti vengono da sé. Per esempio la scelta di parole concrete e vivide, tanto più quando ci occupiamo di temi alti e astratti. Tra le […]
Lo tenevo lì, questo tweet della Guida di stile dell’Economist, pronto per un post che ho rimandato di giorno in giorno e poi di settimana in settimana. È stato un periodo densissimo di lavoro, in cui mi sono dovuta concentrare sul fare lasciando da parte il leggere, navigare e riflettere, dai quali nascono sempre i post di questo blog. Poi una piccola vacanza in cui ho scelto di disconnettermi completamente, come faccio ogni tanto. Ma sia le attività professionali – tante […]
Da domenica scorsa l’insegnante e scrittrice Paola Mastrocola tiene una rubrica – a dire il vero, un paginone – sulla Domenica del Sole 24 Ore. “Riflessioni sparse sulla società, la scuola, la cultura” dice l’occhiello. La sua prima riflessione è su un tema che mi sta molto a cuore e riguarda da vicino il mio lavoro e quello di molte persone che leggono questo blog: la sintesi, la brevità, la concisione, così necessarie in tanti dei nostri strumenti comunicativi quotidiani. […]
Ho scritto già della scala dell’astrazione, cioè di quella scala ideale sui cui pioli si collocano le parole, dalle più concrete vicino a terra alle più astratte vicino al cielo. Pensare alla scala mentre scrivo mi è molto utile, perché così le parole tra cui scegliere mi si aprono davanti come un ventaglio: poi ne sceglierò solo una ma, appunto, posso scegliere. Se pane, pranzo, mangiare sono sui pioli in basso, cibo, pasto sono un po’ più in alto, mentre nutrizione, sazietà e appagamento […]
♣pedànte / peˈdante/ [dal lat. pēs, genit. pĕdis ‘piede’, cioè ‘colui che accompagnava a piedi gli scolari’ (?) ☼ av.1425] A agg. 1 (spreg.) che cura eccessivamente il rispetto delle regole e della precisione formale: un professore pedante | (est.) che si preoccupa delle minuzie, che parla, scrive o lavora con esasperata minuziosità: un tono pedante pieno di tranquilla sufficienza (A. Moravia) SIN. cavilloso, pignolo 2 (spreg.) che imita servilmente i classici negli scritti e sim.: un verseggiatore pedante La parola del giorno Zanichelli è pedante. Mi ci sono soffermata, perché io la uso spesso, soprattutto quando parlo di un testo. Come […]