L’avevo letta di corsa prima di Natale, e stamattina ci sono tornata sopra, anche per mantenere il buon proposito di dedicare allo studio più tempo di quanto non abbia fatto ultimamente. È la prefazione del libro Getting the words right, 250 pagine su un tema che mi appassiona da sempre, la revisione e l’editing.
Mi sono riconosciuta in tutto. Per esempio:
- Cominciare la giornata lavorativa rileggendo i testi del giorno prima
Lo faccio sempre: la notte dà il necessario distacco e rivedi tutto con occhi freschissimi, come se fosse la prima volta, accorgendoti anche delle minuzie che non vanno; inoltre è un buon modo per riprendere dolcemente dimestichezza con le parole.
- “To write in haste; revise in leisure”
Anche io scrivo molto di corsa per arrivare il prima possibile ad assaporare il piacere della revisione, il momento in cui lo stress finisce e ti puoi finalmente abbandonare e persino divertirti.
- Il gioco delle possibilità
Uno degli elementi di divertimento della revisione è poter vagliare tante variazioni diverse, cosa che difficilmente puoi fare mentre scrivi e devi arrivare alla fine senza perdere il filo del discorso. Puoi spostare una frase, cambiare una parola e rileggere il tutto ad alta voce per vedere se suona meglio, controllare un’etimologia, riflettere su come connettere meglio un capoverso all’altro. Poi prenderai la tua decisione, ma intanto hai fatto un eservizio prezioso e pensato cose che entrano per sempre nel tuo bagaglio professionale.
- La creatività della revisione
La revisione di un testo può essere creativa quanto e a volte di più della progettazione e della redazione. Anzi, è proprio in questa fase rilassata e aperta che la serendipità ci visita più spesso. Scattano connessioni impensate, idee e soluzioni per altri lavori, o metafore illuminanti. In questo caso, stop e mano al taccuino.
Io dedico tantissimo alla revisione, e spesso la preferisco come momento a quello creativo che non riesco a imprigionare in regole e momenti stabiliti.
La revisione è uno dei momenti più creativi nella scrittura, benchè sembri essere l’esatto opposto. Sono molto felice che il libro ti sia piaciuto!
Un abbraccio, Elena
Per me questo è veramente un buon lavoro.
Come è vero: sto rivedendo un lungo testo -parlo di quasi un milione di battute- di una decina di anni fa. Un viaggio mistico tra parole e virgole (sorpresa! Nel frattempo ho cambiato diversi criteri di punteggiatura) e pensieri che si sono fatti più chiari.
E, prima di tutto, il gusto di togliere le sbavature, le ripetizioni da fretta o da ansia o da distrazione, fino ad arrivare al magico taglio del 15% teorizzato da King.
Brava Luisa: bisogna raccontarli e condividerli, i piaceri della revisione.
E’ come stirare bene una camicia, mettere ordine in un cassetto, togliere foglie e rametti secchi alla tua pianta favorita… insomma, una faccenda affettuosa.
Un caro saluto
Annamaria
Anche io mi ritrovo in tutto e per tutto in questi aspetti della revisione: ho iniziato come editor e correttore di bozze, per poi passare alla traduzione e tornare nuovamente, almeno all’80 per cento alla revisione. Adoro l’esercizio di riscrittura al quale la revisione ti spinge ed è vero che per fare questo ci vuole una sana dose di creatività. 🙂
Buon lavoro!
Marina
…la revisione mi fa male perchè mi dispiace togliere , tagliare,eliminare anche se in questo modo chi legge ha la parte migliore ,per non soffrire dei tagli ….li accantono da una parte aspettando di utilizzarli comunque..
Non so se utilizzate qualche strumento per aiutarvi nella revisione. Penso che questi strumenti siano utili.
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