Per chi, come me, ha cominciato a interessarsi di scrittura professionale quando in Italia non c’erano né libri, né master, le prime fonti sono state libri e siti anglosassoni. Era buffo leggere in inglese di testi e linguaggio: tante cose poi le dovevi trasportare nella tua lingua.
Anche oggi per lavoro leggo almeno l’80% di testi in inglese, però ci ho fatto l’abitudine.
Quando visitavo i primi siti dei laboratori di scrittura delle università statunitensi, mi imbattevo sempre nell’indicazione di uno smilzo libretto del 1918, Elements of Style di William Strunk jr.
Mi chiedevo perché mai chi era così avanti da avere un ricchissimo sito di scrittura già nel 1995 dovesse fare riferimento a un libro di quasi ottanta anni prima. La curiosità è rimasta, soprattutto perché continuavo a trovare il libro citato come un caposaldo della loro formazione anche in scrittori e giornalisti contemporanei famosissimi.
Ora Elements of Style è stato tradotto in italiano e pubblicato da Dino Audino con il titolo Elementi di stile nella scrittura. Mi è arrivato ieri nel pacco di IBS e ora ce l’ho sotto gli occhi.
Gli “elementi” sono davvero gli elementi di base per scrivere in maniera chiara ed efficace, presentati uno dopo l’altro con grande semplicità e quasi con umiltà. Cose che sembrano scontate, ma che non lo sono affatto, tipo:
fare del capoverso l’unità minima di composizione: costruire ogni capoverso intorno a un’idea centrale
> i puntini di sospensione sospendono, non interrompono
> usare un linguaggio chiaro, specifico, concreto
> tenere vicini i termini correlati
> collocare a fine periodo la parola a cui si vuole dare maggiore enfasi
Banalità? Se le aziende, le amministrazioni, gli studenti italiani si attenessero a queste regolette avremmo risolto gran parte dei problemi comunicativi che ci affliggono.
A guardarli, i libri di Dino Audino sono sempre spartani e un po’ tristi, ma questa edizione è molto curata, con prefazione che inquadra la storia del long seller, un ricco apparato di note e un’appendice originale per il lettore italiano. Numerosissimi gli esempi, ottimamente tradotti.
Dieci euro spesi bene.
Ho comperato questo libro due settimane fa presso la libreria Feltrinelli di Ferrara, dopo che ne avevo sentito parlare leggendo il bellissimo “On Writing” di S.King. “Elementi di stile nella scrittura” è un libro molto utile per chi vuole imparae a scrivere e, la sua utilità, sta proprio nel fatto che tratta gli argomenti essenziali con semplicità, senza tanti inutili giri di parole. Le librerie hanno gli scaffali pieni di manuali voluminosi che, stringendo, si potrebbero ridurre a poche pagine. Questo libro, invece, con le sue 93 pagine riesce ad essere esauriente ed estremamente pratico. Confermo che sono 10 euro ben spesi.
Saluti, Rossana
E’ fantastico che l’abbiano tradotto: un volumetto piccolo ma indispensabile, un distillato generoso di consigli. L’ho amato in inglese, ora lo gusterò anche in italiano 🙂
Elena
Articles like these put the consumer in the driver seat-very imnatropt.
We codlv’ue done with that insight early on.
Questo volumetto sembra proprio quello che cercavo, curioso come sono lo brucierò in un attimo. Mi stimola l’idea di trovare spunti di miglioramento riassunti in modo chiaro senza fronzoli.
A presto, Robert
Che dire? Nel 1995 c’era già il mio di libro e un master a Torino e un corso a Genova. Qualche mese prima che FrancoAngeli pubblicasse il mio libro Utet aveva, via ISEDI, pubblicato l’opera di Barbarino e Cerlesi. E Lesina era già un must. Anni prima ancora un tentativo l’aveva già fatto il mitico Aldo Gabrielli, e il Chicago Manual of Style si trovava, senza bisogno di ordinarlo al Lion Bookshop (il primo, sotto la casa di Byron e Shelley) in economica e all’Angloamerican Bookshop in edizione “di lusso”.
A Londra, nel 1991 Monadnock International teneva corsi regolari e l’anno dopo portammo in Italia anche Jean Thomson.
Di quali anni stiamo parlando?
Lo compero.
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Th’ats the best answer of all time! JMHO