La parola del giorno Zanichelli di sabato si occupava della prima persona plurale, un attrezzo fondamentale ma delicato per chi si occupa di scrittura professionale:
pluràlis maiéstatis
[vc. lat., ‘plurale maiestatico’]
loc. sost. m. inv. (pl. lat. plurales maiestatis)
· Prima persona plurale usata di solito nei discorsi ufficiali di personaggi eminenti.
pluràlis modèstiae
[loc. lat., propr. ‘plurale di modestia’]
loc. sost. m. inv. (pl. lat. plurales modestiae)
· Impiego stilistico della prima persona plurale, in luogo della corrispondente singolare, al quale si ricorre per evitare frequenti ripetizioni, dissimulare artificiosamente l’importanza del locutore o rendere maggiormente partecipi i destinatari.
Ho così scoperto anche la versione “modesta” del noi, che uso moltissimo, anche nel mix con altri pronomi personali. Non ho mai creduto troppo alla regola (ma esiste poi?) secondo la quale se cominciamo con una persona dobbiamo essere coerenti lungo tutto il documento. Io cambio spesso e mi preoccupo soprattutto che il tono sia plausibile e il testo scorra bene.
Che dire, però, del plurale majestatis in un blog? Personalmente lo trovo farsesco.
Penso che tu te lo possa permettere, di trasgredire la regola che impone di mantenere la stessa persona. Noi no.
[e qui c’e’ la doppia lettura]
😉
..che bella notizia …quando scrivo è la cosa che più facilmente faccio e soffro moltissimo il momento in cui devo rientrare nelle regole …
..forse non mi sacrificherò più…