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18 Giugno 2008

Sms o ossi di seppia?

Le nuove scritture assurgono a traccia della prova di italiano all’esame di maturità:

Dalle lettere agli Sms.

Comunicare le emozioni. Un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini. Quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, impronte, odori e attesa, tanto quella di oggi è impersonale e immediata. Discuti la questione proposta illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze, gli aspetti che ritieni più significativi.

Sarà gettonatissima. Semplificatoria quanto si vuole, ma agli studenti sta appunto discuterla, confutarla, argomentarla.
Io, però, credo non mi sarei sottratta al fascino dell’analisi del testo, pochi versi dagli Ossi di Seppia:

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
….

Immagini, allitterazioni, il ruolo del dolore nella ricerca della serenità… qui ho una vera specializzazione 😉

0 risposte a “Sms o ossi di seppia?”

  1. Il tema di maturità fu quello più riucito della mia carriera.
    Anche io scelsi quello letterario e ancora mi emoziono a pensare quanta enfasi e quanta energia riuscì a buttar giù.

    Poprio in questi giorni mi sono reso conto inoltre che i migliori comunicatori possono essere solo gli amanti della letteratura, del racconto e della narrazione.

    Non conta il registro linguistico che è necessario utilizzare per motivi “aziendali”; l’importante è riuscire a trasmettere un messaggio.

    Da Omero in poi, solo gli -artisti- sono stati capaci di comunicare; altro che marketing!
    🙂

    Antonio Patti LdF

  2. A parte lo svarione del ministero sul genere del destinatario della poesia… ma, divagando, non vi sembra che il testo richieda una dimestichezza con il linguaggio poetico, così complessa, che la maggioranza dei nostri studenti certamente non possiede.
    Divagando.

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