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risali negli anni

27 Agosto 2005

Dolori e delizie d’archivio

Navigo, stampo e conservo pagine web (di carta) almeno dal 1996. All’inizio quel ben di Dio che mi arrivava gratuitamente dallo schermo di un computer lo trovavo talmente prezioso che leggevo tutto, sottolineavo, ordinavo per temi in quaderni ad anelli: processo della scrittura, web writing, business writing, email e poi, man mano, usabilità, blog, brand, scrittura professionale (in italiano!)…

Nel tempo sono stata sempre meno ordinata e negli ultimi tre o quattro anni ho accumulato chili di carta che in gran parte non sono riuscita a leggere. Prima sulla scrivania, poi stipati senza criterio in decine di raccoglitori di legno e di carta di Ikea.

Ieri ho deciso che fare pulizia mi avrebbe aiutato a chiarirmi le idee, oltre che a recuperare spazio. Un’abitudine che avevo da piccola, prima di tornare a scuola. Rimettevo tutto a posto e compravo ogni anno cartelline, quaderni e penne di tutti i tipi.

Così ho tirato giù tutto e mi sono messa a riesaminare raccoglitore per raccoglitore, pagina per pagina. Senza saperlo, ho cominciato un viaggio di diverse ore nella storia del web, della scrittura professionale e della mia personale.

Molte cose mi sono sembrate ingenue, addirittura ridicole, intere cartelle dedicate ai forum, alla posta elettronica, alle newsletter, hanno preso la via dei sacchi destinati al riciclo della carta. Ma molte altre mi hanno lasciata stupefatta e mi hanno fatto improvvisamente capire che la crescita del web per certi versi è stata inversamente proporzionale alla crescita delle conoscenze. Tutto il contrario di quanto mi auguravo solo qualche anno fa. Per esempio:

  • molte, moltissime iniziative in rete dedicate alla scrittura sono morte strada facendo; quelle che sono sopravvissute sono ormai a pagamento; quelle rimaste gratuite sono assolutamente striminzite e fanno solo da esca ai contenuti a pagamento
  • alcune delle cose migliori sulla scrittura risalgono al 1998-99: sono stata felicissima di averle stampate e gelosamente conservate; senza di esse probabilmente non sarei riuscita a realizzare il Mestiere di Scrivere
  • eravamo di meno, ma producevamo molto di più: nessuno si sogna più di mettere online pagine e pagine; quello che le persone hanno da dire – se lo hanno – lo pubblicano sui giornali di carta, oppure ci fanno un libro
  • le cose migliori non si scrivono e si pubblicano più negli Stati Uniti, ma in Canada, in Europa, in Australia e Nuova Zelanda, in India
  • il “copia e incolla” è stato nefasto nell’incoraggiare la pigrizia mentale: ho ritrovato le stesse cose in decine di siti, scritte con le stesse identiche parole; ci sono invece tuttora temi importantissimi per la scrittura professionale che nessuno si è sognato di trattare, probabilmente per il semplice fatto che non c’era nessun precedente da cui scopiazzare.

Sono riemersa dall’immersione nelle carte da una parte con un senso di scoraggiamento, soprattutto per la delusione di tante aspettative che non si sono realizzate; dall’altra con tante idee in più su cose che si potrebbero ancora fare e scrivere. Tanti temi, sparpagliati in mille rivoli, si sono ricomposti, sono diventati abbozzi di Quaderni e di articoli, hanno dato impulso a pensieri e appunti che ho prontamente buttato nel mio file Idee & Progetti. Li lascio lì, a maturare un po’.

Guardo le nuove etichette: la mappa della scrittura professionale è cambiata, i nomi sono quasi tutti diversi. Nuovi temi su cui lavorare, nuove storie da raccontare.

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6 risposte a “Dolori e delizie d’archivio”

  1. Che combinazione! Anch’io ho dedicato questo scorcio di estate a riordinare il mio “archivio web” cartaceo e ne sono riemersa un po’ sconfortata. Le buone intenzioni sull’uso delle tecnologie didattiche a scuola che negli anni ’80 erano sbandierate da tutti (talvolta con il copia e incolla…) sono rimaste per lo più buone intenzioni ed anche nel nostro campo alcuni siti richiedono un pagamento.

  2. Mi fa impressione che anche io creo folder “Idee&Progetti”. Proprio così. E’ comune a molti scrittori? 🙂

  3. sulla questione pagamento ho avuto la stessa sensazione qualche giorno fa quando mi sono messo a cercare materiale sull’e-learning e ho notato quanta fatica in più ho fatto a trovare materiale approfondito rispetto a quando feci la tesi sul web-marketing nel 2001.

    Però da un certo punto di vista non trovi sia giustificabile questa fuga verso il pagamento? soprattutto se dietro ci sono studi, e contenuti approfonditi?

    cmq non farti venire in testa strane idee sul mettere a pagamento “il mestiere di scrivere”. 🙂

    ciao
    Alessandro

  4. “Nel tempo sono stata sempre meno ordinata e negli ultimi tre o quattro anni ho accumulato chili di carta che in gran parte non sono riuscita a leggere.” Lo farò leggere a mia moglie, che pensa che io sia l’unico ad impilare carta! ^-^ Arnaldo

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