Gian Luigi Beccaria, nella sua rubrica sul Tuttolibri della Stampa, sabato ha preso spunto dal romanzo La scuola raccontata al mio cane di Paola Mastrocola, fresca vincitrice del Campiello, per parlare del didattichese. Gergo recente, che ha importato dal già brutto e spesso vuoto aziendalese un lessico strano e incomprensibile.
“Strumenti didattici, Parte operativa, Preparazione alla verifica, Itinerari paralleli, Verifica sommativa, Moduli coordinati, Percorso formativo, Testi regolativi, Schede mirate, Laboratorio, Guida, Prospettive, Analisi, Contestualizzazione e lettura intertestuale, Apparato, Appendice, Cd-Rom, Competenze, Prerequisiti, Progetto Multimediale, Proposte di lavoro, Prove d’ingresso, Recupero, Approfondimento, Accoglienza, Pianificazione dell’offerta, Finalità, Processi consapevoli… Aiuto!”. Non entri più in un testo di letteratura, “ma in un’officina meccanica piena di rumore e odor di vernice. Una volta invece aprivi l’antologia e leggevi: “Giacomo Leopardi. Vita ed opere”. Qual mirabile semplicità!” .
Per non parlare degli acronimi mostruosi: POF, PON, PECUP, OSA… e del termine “trasversale”, che indica un insegnamento che abbraccia più discipline!
That’s really shwedr! Good to see the logic set out so well.