- Never use a metaphor, simile or other figure of speech which you are used to seeing in print.
- Never use a long word where a short one will do.
- If it possible to cut out a word, cut it out.
- Never use the passive when you can use the active.
- Never use a foreign phrase, a scientific word or a jargon word if you can think of an everyday English equivalent.
- Break any of these rules sooner than say anything outright barbarious.
In italiano:
- Non usare mai metafore, similitudini o altre figure retoriche che sei abituato a vedere sulla stampa.
- Non usare mai una parola lunga se puoi usarne una corta.
- Se puoi tagliare una parola, tagliala sempre.
- Non usare mai la forma passiva quando puoi usare quella attiva.
- Non usare mai un’espressione straniera, un termine scientifico o gergale quando c’è un equivalente nella lingua quotidiana.
- Rompi queste regole prima di dire qualcosa di tremendo.
Mi sono ricordata delle 6 splendide e sempre attuali regole sulla scrittura enunciate nel 1946 da George Orwell nel saggio Politics and the English Language dando una scorsa al piccolo e-book di Roy Peter Clark sulla scrittura giornalistica (il download è gratis). Un testo dal titolo The American Conversation and the Language of Journalism, utilissimo anche a chi scrive per lavoro e per il web. Clark è un famoso docente americano di scrittura giornalistica, tra i più autorevoli editorialisti del sito del Poynter Institute.
Orwell e’ sempre Orwell. Ciao, Arnaldo
Concordo con Orwell: “Non usare mai un’espressione straniera, un termine scientifico o gergale quando c’è un equivalente nella lingua quotidiana”.
Non concordo invece con Fortis che titola il suo libretto ‘Plain Language’: poco chiaro e anche poco orwelliano. Semmai avrei preferito ‘Sparkling language’…
Claudio
Traduzione corretta.
Regola No.3: Se puoi eliminare una parola, eliminala (evidentemente senza cambiare il senso di quello che vuoi dire)
Regola No.6: Rompi una di queste regole e immediatamente dici qualcosa apertamente rozzo