“Un Tizio salì in cima al Colosseo e gridò: – Mi butto?
– Non è regolare, – gli fecero osservare i passanti. – Lei doveva metterci il punto esclamativo, non il punto interrogativo. Torni a casa e studi la grammatica.
Qualche volta un errore di grammatica può salvare una vita.”
È una delle citazioni da Gianni Rodari con cui si apre il Prontuario di punteggiatura di Bice Mortara Garavelli.
Breve ma non leggerissimo, denso di indicazioni utili per chi scrive interrogandosi spesso sulla punteggiatura.
Se però cercate certezze, regole fisse e punti fermi, non li troverete… perché – come scrive l’autrice – non è che ce ne siano poi tanti.
Molto dipende dal vostro “progetto testuale”, cioè dagli obiettivi comunicativi del testo e del pubblico di lettori cui vi rivolgete. Al suo interno, però, l’uso della punteggiatura deve essere assolutamente coerente.
Interessanti anche le osservazioni sull’uso della punteggiatura in internet, determinata in gran parte “dal rapporto tra parole e immagini, dalla dinamica della disposizione e degli scorrimenti in pagina, dalla scelta di formati, colori, proporzioni e rese volumetriche”.
Ho sciolto parecchi dubbi che avevo, quali:
- negli acronimi, le singole lettere vanno puntate? no
- quando un’abbreviazione che si chiude con un punto è collocata alla fine della frase, i punti sono due o uno? uno
- trattino lungo o trattino breve? il lungo separa, il breve unisce
- si possono mettere due volte i due punti all’interno dello stesso periodo? è sconsigliato, ma utile e funzionale nella saggistica scientifica.
E, infine, ho scoperto come si chiama una figura retorica cui faccio un enorme ricorso nella scrittura aziendale: l’anadiplosi, cioè la ripresa, attraverso una ripetizione o un sinonimo, di un’espressione contenuta in una frase precedente o contigua.
Per esempio:
“Elena ne sentiva il profumo acre, un profumo di illuse dolcezze e impalpabili malinconie.”
Non avete neanche idea di quanto l’anadiplosi possa rendere leggeri la sintassi e quindi il suono in documenti per loro natura un po’ noiosi.
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