Born into brothels è un film documentario girato nel quartiere a luci rosse di Calcutta da una giovane fotografa americana. Capitata lì per un servizio veloce, ci è rimasta per mesi: ha distribuito ai bambini venti macchine fotografiche, ha insegnato loro come usarle, li ha seguiti nei loro reportage per il quartiere e la città, ha analizzato con loro le foto, una per una, in una improvvisata scuola di fotografia sui pianerottoli di case sovraffollate.
Il film racconta i piccoli ma veri miracoli che può compiere l’esercizio di una nuova attenzione e di un nuovo sguardo sul mondo che ci circonda, anche quando è un mondo disperato e degradato, apparentemente senza speranza. Gli scatti dei bambini scandiscono i racconti delle loro vite precarie, ma sono concentrati di sogni, speranze e allegria.
Qualche giorno fa Mafe de Baggis ha scritto sul suo Maestrini per caso uno splendido post sulle cose inaspettate che accadono quando si comincia a osservare il quotidiano attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Questo strano e piccolo film me lo ha ricordato.