Nella settimana che sta finendo non ho comprato giornali, né mi sono mai collegata a Internet.
La notizia della morte di Terzani mi ha raggiunta con una telefonata e con un sms e mi è stata comunicata come la fine di un parente o di un amico di famiglia.
E Tiziano parente dello spirito lo era davvero: ho letto negli anni tutti i suoi libri, ho conosciuto posti e persone del mondo con le sue parole e i suoi occhi; ho letto quei bellissimi racconti di quotidianità di sua moglie Angela che sono Giorni cinesi e Giorni giapponesi, che mi hanno fatto entrare nella loro famiglia, tra le pareti delle loro case piene di teli, di candele e di Buddha; sono stata con lui nella piccola casa di New York, quando aveva la tuta scura, i capelli rasati, prima che entrasse in ospedale; ne ho seguito lo sguardo interiore mentre cercava il senso ultimo della nostra vita in solitudine, davanti alle montagne più alte della terra.
Ora le sue ceneri sono volate via, ma i suoi libri sono su migliaia e migliaia di comodini, di zaini, di spiagge, di tavoli di cucina, di librerie. Le sue parole ci hanno consolato, ci hanno fatto superare un momento difficile o disperato, ci hanno aperto gli occhi dentro e fuori di noi, o semplicemente fatto capire che in tutte le situazioni – anche le più dure – c’è la possibilità di scegliere, imparare, meravigliarsi, proseguire il cammino.
alla prossima, Tiziano…
Permettimi di fare anche mie tutte le parole che hai scritto nel tuo saluto a Tiziano Terzani.
Massimo De Nardo
quando ho saputo di lui stavo scrivendo alcune mie emozioni sulla morte nel mio blog, una coincidenza che mi è piaciuta, come un saluto, una tua visita mi farebbe molto piacere anche in suo onore
un abbraccio
[…] Ciao Tiziano […]
Your posting is ablotusely on the point!
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