Gli ultimi libri
Ho passato gran parte della giornata a semplificare, riorganizzare, rititolare e riscrivere slide. Il gioco è lavorare sul “prima e dopo la cura”, una cosa che mi diverte sempre molto, un po’ come essere in vacanza. Poco fa cercavo un criterio per presentare i diversi temi e mi è tornato in mente il piccolo libro Le leggi della semplicità di John Maeda. Quando lo lessi mi sembrò fin troppo semplice, ma devo dire che le sue 10 leggi della semplicità […]
A Plain English Handbook How to create clear SEC disclosure documents è un testo che consiglio sempre a chi desidera scrivere in modo più chiaro, preciso e leggibile, soprattutto quando il tema è complesso. La Security and Exchange Commission (SEC) è la Consob statunitense e la chiarezza dei documenti è un elemento essenziale per gli investitori. Nel 1998, vera antesignana, ha elaborato e poi messo in rete a disposizione di tutti questo eccezionale manuale di 80 pagine.sem Il Plain English […]
Quando voglio ricordare agli altri e a me stessa che un buon lavoro editoriale si fa in economia, cioè lavorando sulle piccole cose e non con gli effetti speciali, parlo di editing zen. Non perché sia un’esperta di zen, tutt’altro, ma perché mi sembra che l’espressione richiami quella semplice e chiara essenzialità cui dobbiamo tendere. Formattazione zen è usare un solo stile del carattere, non accumularne tre sulle stesse parole (grassetto, corsivo, sottolineato). Sintassi zen è quella piana, senza troppe […]
Negli ultimi due anni ho molto lavorato alla semplificazione e alla comunicazione di testi giuridici o su temi giuridici. Con molta apprensione all’inizio, dato che il mio background di studi è del tutto diverso, poi con sempre maggiore dimestichezza e anche con gusto. Non saranno lavori “creativi” nel senso corrente del termine (e qui Annamaria Testa avrebbe un sacco di cose da dirci, ma possiamo leggere il suo ultimo libro), eppure a me hanno insegnato tantissimo sul piano della precisione […]
Io le chiamo le “frasi cornice”. Sono le frasette introduttive rituali che nei testi delle aziende e delle amministrazioni spesso aprono i capoversi. Incorniciano le informazioni più importanti e tolgono loro evidenza, perché la nostra attenzione è massima per le prime parole. Un’attenzione che così in qualche modo va sprecata. Se si tagliano le frasi-cornice in fase di revisione, al contenuto non succede nulla. Anzi. Fate la prova. Ecco un piccolo repertorio dai miei lavori di editing di questi giorni: […]
Per una presentazione che devo fare domani ho ripercorso stamattina il cammino della semplificazione del linguaggio amministrativo in Italia e ho messo in fila i libri dedicati a questo tema. Ne mancava uno, il primo. Ho cercato parecchio nei menadri delle mie librerie e alla fine l’ho trovato con un gran senso di sollievo: il Codice di Stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche.Un libro cui tengo molto sia perché mi aprì un mondo e mi permise di […]
Lo sapevo già, ma nel primo capitolo del Manuale di stile dei documenti amministrativi di Alfredo Fioritto è scritto con chiarezza cristallina: Qualunque tipo di testo giuridico, atto amministrativo, legge, contratto o sentenza che sia, le parole del diritto, cioè i concetti necessari ed essenziali del diritto, variano tra i 2,5 e il 4%. I dati coincidono e le percentuali sono analoghe nei diversi paesi: questo vuol dire che, in un testo a carattere giuridico, su 100 parole soltanto 3 […]
Nella mia black list personale di parole da non usare ce ne sono parecchie e in questo passaggio d’anno ce ne butto altre due, usatissime nella comunicazione aziendale e inutili nel 95% dei casi. Sono i verbi procedere e provvedere, seguiti da un verbo all’infinito o da un sostantivo: provvedere al pagamento > pagare procedere all’invio > inviare Cominciate a farci caso e a toglierli. Le frasi saranno più brevi e più semplici, ma soprattutto più eleganti. Less is more: […]
Ieri la Stazione Centrale di Milano era un vero bivacco e dopo un po’ ho capito perché: la stazione è in ristrutturazione, le sale d’aspetto erano chiuse (tranne il Club Eurostar), i due unici sordidi baretti non offrivano neanche un posto a sedere. Nel weekend con bollino rosso, quello del grande rientro, solo poche e scomodissime panche nella stazione della seconda città italiana. In compenso le parole sul cartellone che sbarrava la sala d’attesa erano davvero tante, complicate, in gran […]
Negli ultimi tempi mi è capitato spesso di consigliare dei testi e delle guide sulla semplificazione del linguaggio amministrativo, che poi sono perfette anche per le aziende private che devono comunicare con il pubblico. In rete ce ne sono di fantastiche, e io le scarico regolarmente per paura che spariscano da un giorno all’altro. Mi accingevo adesso a fare l’ennesima colletta quando mi sono accorta che lo ha già fatto qualcuno, e molto bene. Matteo Viale, ricercatore all’università di Padova, […]
è vero che il primo essenziale passo di un lavoro di editing è cominciare a tagliare, o meglio a disboscare, per poi andare gentilmente verso il taglio e la potatura. Sarà che di questo lavori negli ultimi tempi ne ho fatti tanti, ma certe volte mi domando se la mia furia distruttiva non sia eccessiva. In questa tornata me la sono presa soprattutto con le decine di ricorrenti e inutili “eventuale”, “ulteriore” (spesso i due viaggiano accoppiati) e “relativo a” […]
Sul suo blog Chiaro & semplice, la professoressa M. Emanuela Piemontese segnala lo speciale della Treccani dedicato alla semplificazione del linguaggio amministrativo. Oltre al suo, un contributo del professor Michele Cortelazzo dell’università di Padova e una ricca webliografia. Praticamente gran parte di quello che so sulla semplificazione del linguaggio amministrativo lo devo agli scritti di questi due docenti, che raccomando non solo a chi lavora nelle amministrazioni, ma anche a chi scrive nelle e per le aziende. Io ho applicato […]
Al convegno Web senza barriere si è giustamente molto insistito sull’accessibilità intesa come esigenza di tutti, non solo dei disabili, perché tutti possiamo trovarci in difficoltà nella fruizione di un sito web in diversi momenti della nostra vita e per i motivi più diversi. Di qui la necessità di scrivere chiaro, secondo le buone regole del plain language: sintassi piana, lessico semplice ma preciso, formattazione del testo che guida e aiuta la lettura. Ti chiedi allora perché questi sensatissimi principi non […]
Passate le elezioni politiche, sul tavolo del prossimo ministro dell’Interno resta un lavoro interessante e originale: la completa traduzione in italiano del manuale di istruzioni per i componenti dei seggi elettorali. “In italiano” perché il professor Michele Cortelazzo, insieme ai suoi studenti del corso di laurea in Comunicazione delle organizzazioni complesse dell’università di Padova, lo ha letteralmente tradotto dall’antilingua della burocrazia alla lingua che parliamo tutti i giorni. Le Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione” tradotte in […]
La questione della semplificazione è cruciale nella scrittura professionale. Semplificazione come miraggio e obiettivo, che rischia spesso di essere presa per faciloneria e approssimazione. Può la semplificazione essere lo strumento per comunicare mondi, siti, temi per loro natura complessi? Il libro di Luca Rosati di cui ho scritto pochi post fa, mi ha dato una chiave di lettura molto chiarificatrice. Si riferisce all’architettura dell’informazione, ma rimane validissima anche per la scrittura, che ha la funzione di guidare attraverso le idee: […]
Qualche giorno fa mi è arrivata la lettera con la quale il Comune di Roma mi comunica che la mia carta di identità sta per scadere. Un servizio che apprezzo moltissimo e sul quale ormai conto. Ho sbirciato la data, non proprio imminente, e ho messo la lettera tra le carte sul mio tavolo. Poco fa, mettendo a posto, mi sono accorta di non aver colto l’informazione più importante, cioè che il documento va rinnovato prima della scadenza, altrimenti diventa […]
Tutti noi comunicatori – e qualche volta formatori – ci riempiamo la bocca di conversazioni e conversational media, di lovemarks, di comunicazione “calda”, vicina ai cittadini e ai clienti. Ma che succede quando la comunicazione deve essere calda ma formale, in cui bisogna muoversi tra mille vincoli, perché questo si può dire e questo no, perché questo va detto (la normativa lo impone) ma “dobbiamo cercare di essere sfumati”. Quando il cliente va trattato bene, ricolmato di attenzioni, ma senza […]
Con le parole stiamo diventando tutti pigri, ma alcuni giornalisti battono tutti. Nell’articolo appena pubblicato sul sito di Repubblica dedicato all’attentato di Unabomber in una chiesa di Treviso, il redattore o la redattrice così si esprime: “L’esplosione c’è stata quasi al termine della messa delle 11 nel Duomo ancora affollato di fedeli. Greta M. stava tentando di sistemare una candela di plastica, di quelle con la lampadina nella sommità, in un apposito alloggiamento.” In un apposito alloggiamento? Ma siamo in […]
Del successo travolgente in Francia del libro Bonjour paresse avevo già letto sui giornali. Da dipendente media di una grande azienda – quale è anche l’autrice del libro – era soprattutto il sottotitolo ad attirarmi: “Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile”. Non che mi interessi come obiettivo: ho sempre pensato che evitare il lavoro sia faticosissimo, si fa prima a farlo. Però mi sono sempre chiesta perché in azienda c’è chi lavora moltissimo e chi niente, perché alcune […]
Al convegno Scrittura e Nuovi Media non sono riuscita a seguire tutti gli interventi come avrei voluto. Colpa anche dello sciopero dei mezzi pubblici che venerdì ha paralizzato Roma. Così mi sono persa anche quello di Emanuela Piemontese sulla scrittura professionale. Ieri però Emnuela si è materializzata nella mia casella di posta con la segnalazione del nuovo numero di dueparole, il mensile di facile lettura. Ogni volta che viene pubblicato un numero nuovo, lo scorro subito alla ricerca dell’argomento più […]