Gli ultimi libri
Ogni tanto bisognerebbe fermarsi a osservare le parole che conosciamo come se fossero nuove, illustri sconosciute. Ieri la parola del giorno Zingarelli era firmamento: [vc. dotta, lat. firmamĕntu(m) ‘sostegno (del cielo)’, da firmāre ‘tener saldo’; 1294] s. m. Ho alzato gli occhi al cielo e l’ho guardato con altri occhi.
Il passaggio dell’anno è sempre tempo di repulisti, interiore ed esteriore. I comunicatori e gli scrittori professionali si esercitano con le parole da buttare. Da noi, Toni Muzi Falcone ce ne propone un po’ sul sito della Ferpi. Mi ha colpito soprattutto engagement, credo perché ultimamente me la sono ritrovata tra i piedi parecchie volte nella sua versione italianizzata di “ingaggiare”. “Vorrei ingaggiarti per le nostre prossime attività di comunicazione interna” mi è stato proposto. Credevo di aver capito male… […]
Mi sono veramente rotta la testa oggi di fronte a questo titolo del Corriere della Sera. Oddìo, cos’è un biopic? Una punturina che non fa male? Un flop? No, la spiegazione arriva dentro una parentesi dentro il secondo capoverso: significa biographic picture.
Si intitola così un interessante e gustoso articolo sull’uso del verbo “spalmare” nell’economia, e sul dilagare delle parole dei linguaggi settoriali nella lingua comune. Sul sito della Treccani.
Come tutte le persone che fanno un lavoro artigianale (il mio lo è, ed è quello che mi dà più gusto), di attrezzi e di piccoli trucchi del mestiere ne ho tanti, ma a lungo li ho applicati in modo molto istintivo, volta per volta, tanto che non sempre me ne ricordavo. Se nel tempo diventi un’artigiana forse non più brava ma sicuramente più raffinata è soprattutto perché la consapevolezza aumenta. Fai le cose di sempre, ma le fai pensando, […]
“Quindi parliamo di riscaldamento globale” dice il cittadino all’esperto. “No, in realtà parliamo di cambiamento climatico” risponde l’esperto. “Scusa, ma il clima non sta diventando più caldo?” chiede ancora il cittadino. “Sì.” risponde l’esperto. “Allora è riscaldamento globale.” conclude il cittadino. Rovescio la “piramide” dell’ultima newsletter di Gerry McGovern, il quale come noi si domanda: “Sul web, dobbiamo usare le parole e le espressioni più corrette o quelle che le persone usano davvero nella loro quotidianità (che sono poi anche […]
Tullio De Mauro l’ho ascoltato in diverse occasioni, una volta in una scuola elementare con davanti decine di bambini seduti per terra, un’altra nell’ambiente più solenne dell’Auditorium di Roma dove facendo su e giù sul palcoscenico rispondeva alla domanda “che cos’è una lingua?”. Venerdì pomeriggio l’ho ascoltato all’aperto, nel cortile della Biblioteca Ariostea di Ferrara: nell’atmosfera informale e festosa del Festival di Internazionale, il nostro professore ci ha intrattenuto e fatto divertire, e sembrava divertirsi parecchio pure lui. Lo spunto […]
La timeline, la linea o l’asse del tempo che elenca anni o eventi interessanti per una persona o un’impresa, è tornata in auge con il web. Con l’ipertesto e i link diventa facile abbracciare e presentare anche una storia lunga migliaia di anni. D’altra parte, anche le famose ricerche di eye tracking del Poynter Institute indicano le linee del tempo tra le forme testuali alternative più gradite ai lettori online. Nel numero di Internazionale di un paio di settimane fa […]
“Mo’ mi scrivo un post” è un pensiero che mi coglie spesso quando passo ore e ore al pc, come oggi. Vuol dire che è arrivato il momento di staccare e di cambiare passo, stile, prospettiva. Oppure di fissare per me e per gli altri qualcosa che mi ha colpito o su cui ho riflettuto. Oggi, per esempio, sono stata inseguita dal verbo “visualizzare”. “Vedere” e “guardare” dal web paiono scomparsi, e con loro “leggere”, “scorrere”, “dare un’occhiata”, “ammirare” e […]
Faccio per aprire la bianca bustina del campioncino che mi hanno dato in profumeria, e già pregusto il profumo della crema e la morbidezza del massaggio intorno agli occhi quando il testo sul retro improvvisamente gela il mio entusiasmo: “Per sostenere la lotta al trascorrere del tempo, un efficacissimo fluido per il contorno occhi.” Mi sento schiacciata dal trascorrere inesorabile dei giorni e totalmente impari nella lotta, per cui lascio perdere e rimiro rassicurata le mie rughette. Meglio tenersele e […]
Nella sua rubrica La parola, su Internazionale di questa settimana Tullio De Mauro si occupa di una parola che nelle aziende si usa fino alla nausea: criticità. Non ci sono più problemi o difficoltà, ma solo criticità o meglio ancora elementi di criticità, che appartengono alla stessa famiglia dei punti di forza e punti di debolezza. Prendendo spunto dalle neosemie, cioè dalle parole che nel tempo assumono nuovi significati oltre a quello originario, De Mauro scrive: “Da anni ormai usiamo […]
Wordle non è affatto solo un giochetto sfizioso, ma un utilissimo rivelatore di fuffa o aria fritta. Se qualcuno – cliente o collega – resiste al vostro editing, se non riuscite a convincerlo che il testo non dice niente, che bisogna tagliare il superfluo ed essere più precisi, se avete già tentato di tutto, non perdete altro tempo. Fate finta di cambiare argomento, assumete un’aria distratta e dite: “Sai che ho appena trovato su internet una cosa carina?”. Copiate il […]
Lo so, in questo periodo vi sembrerò ossessionata da questioni di lana caprina, ma è proprio di questo che mi sto occupando. Fortuna che sono anche questioni che mi divertono: la mia natura più profonda è quella di editor pignola. Quando esamino documenti aziendali molto lunghi e complessi, uno dei problemi che mi pongo sempre è quello dell’equilibrio tra standardizzazione (o simmetria o ripetizione) e varietà. Pochi ci prestano attenzione, perché si pensa che un documento aziendale sia monotono per […]
Dal post precedente si capirà che in questi giorni non mi sto certo librando nei cieli di testi particolarmente evocativi, ma sto lavorando per rendere dei testi letteralmente “comprensibili” per chi li leggerà. Non me ne lamento affatto, anzi considero da sempre il lavoro di editing tra i più istruttivi e anche divertenti in assoluto. Taglia, sostituisci, sposta, smonta, rimonta, ripro… il mio schermo diventa come il tavolo di una sarta. E come una diligente sartina, quello che scarto lo […]
La via verso una comunicazione efficace è lastricata di tagli, vincoli e rinunce. Ci sono sempre le eccezioni, ma in genere un testo diventa più chiaro e leggibile se togliamo qualcosa. Ce lo dicono gli indici di leggibilità (ovvero periodi brevi, parole brevi, parole precise e quotidiane) e soprattutto ce lo dice il buon senso. Se c’è un aggettivo onnipresente in tutti i testi aziendali e delle amministrazioni, questo è… presente. Tra ieri e oggi ne avrò tagliati una trentina. […]
Nel tris delle parole del giorno Zanichelli di oggi – ameno, faceto, lepido -, l’ultima non la conoscevo. Lepido viene dal latino lepidum, da lepos leporis, cioè grazia. Lepido è termine raro per definire chi è spiritoso nel parlare e nello scrivere, o un discorso o uno scritto leggero e divertente ci spiega lo Zingarelli. Mi sembra una bellissima parola, che unisce il calore di tiepido alla levigatezza di un ciottolo di mare. Ancora più bello, dolce e tornito l’avverbio: lepidamente.
diamànte [vc. dotta, lat. tardo diamante(m), nom. diamans, dal gr. adámas, propr. ‘indomabile’, con sovrapposizione di diaphanes ‘diafano, trasparente’; av. 1250] La “parola del giorno” Zingarelli, più che quando mi spiega parole strane, mi piace quando mi fa vedere in profondità dentro le parole che a forza di vederle e usarle diventano opache. Anche se si tratta di diamanti.
Non originalissimo – se ne è occupato anche Pietro Citati tempo fa su Repubblica – il Parole in corso di oggi sul Tuttolibri si occupa di sinonimi e di aggettivi abusati. Beccaria è però sempre acuto e divertente (copio e incollo, perché tra una settimana sparisce): Vi sono parole – scriveva Camillo Sbarbaro nei Fuochi fatui – che i vocabolari danno per equivalenti e ch’io non confonderei; non direi mai musco per muschio, visco per vischio… Si eviterebbero ambiguità e, […]
vignétta [fr. vignette, propr. dim. di vigne ‘vigna’: detta così perché un tempo l’inizio della prima pagina di un libro (o anche di ogni capitolo di un libro) era ornato con tralci e viticci; 1598] da: Zingarelli 2007 “Uno degli elementi indispensabili per conoscere veramente una parola (e quindi sapere davvero come usarla) è la consapevolezza degli stadi precedenti attraverso cui è passata. Conoscere la storia della lingua che si usa conferisce capacità di usarla, perché significa sapere come essa […]
Che cos’è una lingua? Il professore sul palcoscenico, al buio, risponde prendendola alla larga. Ricorda che quando a Hegel uno studente chiese, durante una passeggiata, che cosa fosse la natura, il filosofo fece un grande gesto con le braccia e rispose “Tutto questo!” Il professore ripete teatralmente il gesto, che pare comprenderci tutti, e comincia anche lui a passeggiare, su e giù, cosa che farà instancabilmente per due ore buone. Una lingua sono tutte le parole che ci circondano, quelle […]