Gli ultimi libri
Draft, la serie dedicata alla scrittura sul sito del New York Times mi è piaciuta talmente che ho comprato il libro dell’autrice Constance Hale. Sin and Syntax è suggestivo e magnificamente scritto, a cominciare dal titolo. Sono all’inizio e ho deciso di centellinarlo perché la lettura è una goduria. Penso che ci tornerò su con diversi post. La Hale parte con i mattoncini del testo: le parole, i nomi. E invita a cominciare a scegliere proprio da lì, dalle parole, […]
“Frenate l’entusiasmo, gente!” titola l’ultimo post della rubrica del Guardian Mind the language. L’editor Gary Nunn coglie la tendenza sempre più diffusa a ricorrere a iperboli (“immensamente superiore a qualsiasi cosa abbia mai visto”). Nata sulla strada (“dove per strada intendo il colloquiale spirito del tempo: tweet, facebook update, hashtag, conversazioni tra gente più che adulta”), la tendenza dilaga negli ambienti di lavoro e nelle redazioni giornalistiche, anche quando ci si riferisce ad avvenimenti normalissimi. Deve essere vero, perché Massimo […]
Nel controllare la fonte di una citazione mi sono appena imbattuta in un testo che ha più di cento anni, ma mi è sembrato parlasse anche alla sensibilità di noi copy ed editor dell’era digitale. È la prefazione di Guy de Maupassant al suo romanzo Pierre e Jean, pubblicato nel 1888. Si possono tradurre e indicare le cose più sottili applicando questo verso di Boileau: Mostra il potere di una parola messa al posto giusto. Non c’è affatto bisogno di […]
Mi rendo conto — e un po’ me ne dispiace — che i post in cui segnalo letture lunghe e magari in inglese non sono così popolari come quelli in cui propongo o traduco cose più semplici come i consigli veloci alla rinfusa o la formula “sintassi più semplice, lessico più ricco”. Però è spesso dalle letture più lunghe e profonde che si estraggono i consigli, le immagini, le metafore migliori. Tra queste letture ci sono gli articoli di Draft, la nuova […]
Oggi non ha più molto senso pensare alla scrittura per il web e a quella per la carta come a due cose radicalmente diverse, almeno nella scrittura professionale. Non lo sono e comunque lo saranno sempre meno. È utile però avere ben presenti alcune attenzioni di fondo quando sappiamo che le nostre parole saranno lette, almeno la prima volta, sullo schermo di un computer o di un tablet, dove la leggibilità è più difficile. Quel tot di fatica cognitiva in […]
Sono stata sommersa di lavoro e di impegni da chiudere la scorsa settimana. Ne hanno risentito il blog e anche le mie letture, sulla carta e sugli schermi. Così ho resistito, e del nuovo Dizionario analogico della lingua italiana di Zanichelli ho ammirato per giorni solo la copertina dove si intrecciano tanti fili colorati. Tutti rossi, ma di diversa sfumatura e consistenza. Sapevo che se avessi aperto a caso tra le 950 pagine ne sarei rimasta piacevolmente prigioniera per un […]
Nel 2007, quando lavoravo a Il mestiere di scrivere, le parole al lavoro tra carta e web, mi imbattei in un librone affascinante. Le parole dell’incanto di Ferdinando Dogana, in quasi 500 pagine, esplora le capacità “spettacolari” della parola e soprattutto “la capacità di far percepire le meraviglie insite nel flusso sonoro, di farsi assaporare nella sua materialità e nel suo potere di allettamento sensoriale”. Detto più semplicemente, cosa sono capaci di evocare in noi i suoni delle parole. Tutto […]
Qualche post fa citavo le black list e le parole proibite di Internazionale. Dobbiamo esserci incuriositi in tanti se la giornalista del settimanale Giulia Zoli ci torna su questa settimana. La lista ufficiale non esiste, in compenso si svela qualcosa in più: … le parole proibite non sono tutte uguali. Alcune le evitiamo per il loro contenuto semantico: “giustiziare” lascia intendere che eseguire una condanna a morte equivale a fare giustizia, e questo non ci piace. Altre sono bandite per motivi stilistici: su Internazionale non leggerete mai che Berlusconi è […]
Quando parliamo di come cambia il linguaggio online tendiamo a vedere solo le k dei bimbominkia, la passione folle per i puntini di sospensione nei blog personali e le abbreviazioni esasperate tipiche di chat e SMS. Il vero cambiamento da temere però per me è l’involuzione del linguaggio usato in azienda e nei software, un linguaggio parallelo, talmente lontano dall’italiano corrente (per non dire corretto) da poter essere considerato quasi un dialetto, anzi, un pidgin. Riflettere sulla qualità del linguaggio che usiamo […]
Il portale della Treccani dedica il suo nuovo Glossogramma al linguaggio bellico, mentre la mia amica Alessia Rapone mi manda il suo personale memo per non usare le parole della guerra nel suo lavoro quotidiano di comunicatrice in una grande azienda. Non più guerre. Il linguaggio della comunicazione Cosa comunicare non è sempre una strategia, peggio ancora una tattica. Come comunicare e quando non è sempre un piano. Le persone non sono solo un target, ma persone, appunto. A loro […]
Stamattina presto cercavo un ripasso veloce sul Vocabolario di Base. Ne parlano molti libri, ma dopo qualche anno ho ripreso in mano l’originale, Guida all’uso delle parole di Tullio De Mauro, che contiene in appendice tutte le 7.050 parole. La prima edizione è del 1980, la mia del 1989 (l’anno in cui sono entrata in azienda), l’ultima è del 2003, praticamente introvabile nelle librerie online. La scrittura cristallina di De Mauro e la sua capacità di spiegare in modo semplice […]
Ho appena tirato un sospiro di sollievo: il pagamento dei contributi della colf sul sito dell’INPS “è avvenuto con successo”. Se sono stata col fiato sospeso è perché di barriere verbali ne ho trovate parecchie e in alcune pagine ho dovuto rileggere più e più volte gli esili testi per capire bene cosa volessero dire. pificazioneIl servizio lo uso da un bel po’, ma negli ultimi tempi è stato rinnovato sia nell’interfaccia sia nella sostanza. Qualche giorno fa mi è […]
Io adoro Georges Simenon. Tutto, dalle inchieste del commissario Maigret che ho letto da piccola negli Oscar Mondadori, ai romanzoni come Il testamento Donadieu. Per questo mi è piaciuta molto la citazione da Simenon che Gianrico Carofiglio riporta ne La manomissione delle parole: In fondo, cerco anche di costruire le frasi più semplici con le parole più semplici, cioè le più pure. La parola vento, la parola caldo, la parola freddo. Non con parole astratte, ma con parole concrete. Scrivo […]
Cerco di essere molto parsimoniosa con gli elenchi puntati nelle slide, ma mi piace interrompere con elenchi testi più lunghi e visivamente monotoni. Amo gli elenchi perché portano nel testo leggerezza e simmetria, due elementi preziosi per la leggibilità. Gli elenchi ti impongono l’ordine, dell’occhio e del pensiero. Le voci di un elenco, puntato o numerato che sia, evidenziano la diversità dei concetti, delle caratteristiche e degli elementi attraverso strutture identiche. Far quadrare le due cose è uno dei lavori […]
Quando ne ho parlato in un’aula, uno dei partecipanti al laboratorio di scrittura ha definito vintage tutto l’armamentario lessicale ed espressivo che fa tanto dear old internet. Mi riferisco a tutte quelle espressioni che avevano un senso, forse, quando la rete era una novità, ma che continuano a infarcire i siti di aziende e amministrazioni: link utili la grande rete luogo virtuale spazio virtuale in tempo reale telematicamente per via telematica buona navigazione con un semplice clic A questi aggiungerei […]
E io, dopo aver letto l’intervista a Enrico Letta sull’Espresso, sono andata a vedere. Fonte: Merriam Webster Dictionary online Main Entry: sexy Pronunciation: ˈsek-sē Function: adjectivesico, Inflected Form(s): sex·i·er; sex·i·est Date: 1925 1 : sexually suggestive or stimulating: erotic 2 : generally attractive or interesting: appealing <a sexy stock> Immagino che il vicepresidente del PD si riferisse al significato numero 2. O forse no, visto che ha premesso esitante (così lo immaginiamo noi) un pruriginoso “Posso dirlo?”. Seguito dal liberatorio […]
In questi giorni in cui si piange sul vocabolario ristretto dei ragazzi guardo con particolare curiosità la parola del giorno Zanichelli e soprattutto se ha il “fiorellino”. La parola di oggi è una di quelle un po’ antiquate che mi piacciono tantissimo e che ogni tanto nella mia corrispondenza personale mi piace usare. La definizione dei lessigrafi dello Zingarelli, tra le provviste per il viaggio e le raccomandazioni materne, è stato il mio viatico di inizio giornata: ♣ viàtico [vc. […]
Oggi il Corriere della Sera pubblica un articolo di Paolo Foschini sulle 2.800 parole da salvare del Vocabolario Zingarelli 2010, un’iniziativa che ho segnalato qualche post fa. L’articolo è divertente, perché l’autore vi si impegna a usare un gran numero di parole da salvare, proprio quelle che lo Zingarelli indica con il segno dei fiori (quello dei quadri è riservato alle parole dell’italiano fondamentale). Sì, proprio i segni delle carte da ramino. Non sono parole strane o desuete, solo parole […]
Nella mia suprema ignoranza ero convinta che la parola scarabocchio avesse dentro la radice di “scrivere”. Manco per niente, come mi rivela stamattina la Parola del Giorno Zanichelli: ♣ scarabòcchio [dal fr. escarbot ‘scarafaggio’, sovrapposizione di escargot ‘chiocciola’ all’ant. écharbot ‘scarafaggio’ ☼ 1598] s. m. 1 Insieme di segni senza significato: una pagina di quaderno piena di scarabocchi. SIN. Ghirigoro | Parola illeggibile, mal scritta: questa firma è uno s. SIN. Sgorbio | Macchia d’inchiostro fatta scrivendo. 2 Disegno fatto […]
Tra le novità di questo Zingarelli 2010 spicca l’apertura a un cospicuo patrimonio di belle parole “da salvare”. Contrassegnate da un’icona di una semplicità elementare ma dal profondo valore simbolico, un fiore, ♣, – cosa c’è di più struggente e disarmante? –, sono quelle tante, preziose parole dell’italiano delle quali può sfuggire a molti il senso e di cui si deve tuttavia dire: “eppur ci sono”. Profumate in molti casi d’antico, non saranno proprie dell’uso corrente o correntissimo ma sono […]