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Com’è difficile tradurre o rendere in italiano parole inglesi che ormai fanno parte del nostro comune linguaggio, soprattutto nel campo del costume e della moda! Parlo di termini come entertainment, lifestyle, o stylish. Stile di vita, o alla moda? Ma c’è un’espressione meno alla moda di “alla moda”? Quanto a entertainment, ultimamente, mi ha dato parecchio filo da torcere. Divertimento? Non solo. Intrattenimento? Mi ricorda invariabilmente la figura dell’entraineuse, termine desueto e così definito dallo Zingarelli: “giovane donna che ha […]
In questi giorni sto studiando e riflettendo sul tema della scrittura in rapporto al brand. Considero “brand” un termine per niente semplice e mi sto impegnando a capire come spiegarlo in un contesto molto divulgativo, al di fuori del mondo della comunicazione. Un esercizio che trovo sempre utilissimo: come lo spiegheresti a un bambino di 5 anni? e a tua nonna (le nonne di una volta ovviamente, non quelle internettiane di oggi)? In genere mi aiuta a sbrogliare matasse, a […]
I francesi, nella loro ossessione di protezionismo linguistico, hanno istituito una apposita Commission générale de terminologie et de néologie, che mese per mese stila una lista dei termini stranieri (vedi inglesi), con la loro brava traduzione, ordinati per settori. Gli esiti sono spesso buffi e comunque quasi sempre parole efficaci e brevissime vengono sostituite con espressioni lunghe e complicate. Così podcast diventa diffusion pour baladeur, letteralmente “trasmissione per walkman”, e siccome non si può dire nemmeno walkman, allora il tutto […]
Bilancio sociale, azienda etica, sviluppo sostenibile… l’espressione anglosassone che si va affermando mi piace molto di più: corporate citizenship. Semplicemente “cittadinanza”.
“Stiamo esagerando. Siamo più inglesi degli inglesi.” scriveva ieri Gian Luigi Beccaria sul Tuttolibri della Stampa. Ed elencava una serie di falsi anglismi e di parole che ormai usiamo tutti i giorni e che “in America o in Inghilterra nessuno userebbe mai”. Per esempio: devolution > in inglese decentralization autogrill, autostop, camper, spider > esistono solo da noi cargo > in inglese è il carico trasportato, non il mezzo di trasporto vamp > in inglese è un verbo, non un […]
L’attaccamento dei francesi alla loro lingua è noto, con esiti anche buffi, come sanno tutti coloro che navigano sui siti d’oltralpe. Difficile trovarvi i termini inglesi che tutti noi siamo ormai abituati a utilizzare. Non sapevo però che il Journal Officiel (la loro Gazzetta Ufficiale) pubblica periodicamente le linee guida linguistiche emanate dalla Commission Générale de Terminologie et de Néologie. Le ultime riguardano: la parola coach, che si consiglia di sostituire con entraîneur (per lo sport), mentor (per l’azienda), tuteur […]
“Sub” in inglese, anzi in british English – scopro ora – significa “svolgere il lavoro di copy editor”, quindi The simple subs book, sul quale mi sono rotta la testa negli ultimi dieci minuti, è un manuale di copy editing e il subbed text è il testo revisionato.
In questi giorni due importanti istituzioni culturali hanno fatto la festa alla loro lingua. Il British Council ha stilato la classifica delle 70 parole più amate della lingua inglese. Il Goethe Institut ha reso noti i risultati del concorso “la più bella parola tedesca” durante una cerimonia trasmessa da una delle principali reti televisive della Germania. La classifica del British Council, che si basa sui giudizi di oltre 40.000 persone appartenenti a 102 paesi non anglofoni, vede al primo posto […]
Ieri, sabato, Gianluigi Beccaria si è occupato dei “prestiti di ritorno” sulla sua rubrica Parole in corso del Tuttolibri della Stampa: “Non tutto quel che dall’anglo-americano oggi ci arriva ha aspetto straniero. Molta parte indossa panni nostrani. Ci arriva con un’aria di famiglia o perché si tratta di un viaggio di andata e ritorno, o perché si tratta di “anglolatinismo”. Tra gli “anglolatinismi” ricordo habitat, referendum, sponsor, impatto, deterrente, digitare, missile, symposium, editor, esaustivo, video, audio. Anche charter (1964), propriamente […]
Ho appena attraversato il corridoio per andare a prendere degli articoli dalla stampante e ho colto le voci dei miei colleghi del controllo di gestione: “E’ pronto il rìport?”. Questa non l’avevo ancora sentita, perché in azienda tutti dicono il “rèport”, con l’accento sbagliato e la “e” larghissima. Eppure basta andare sul magnifico sito del Merriam Webster per avere la pronuncia perfetta di questa usatissima parola aziendale. Ho provato una profonda simpatia per il lettore che stamattina, nella rubrica delle […]
In un commento a un post precedente, qualcuno ha giustamente puntato il dito contro l’orribile linguaggio del marketing. Tutto inglese, oppure italiano che a forza di scimmiottare l’inglese non è più tale. Quando provi a farlo notare, i markettari ti guardano con aria di superiorità e ti dicono che si può dire solo così. Be’, ora ho la prova provata che non è vero. Questa settimana ho passato tre giorni chiusa per otto ore e passa dentro le aule della […]