Gli ultimi libri
Sabato e domenica sono stata al Rifugio Stella d’Italia sopra Folgaria al primo ritiro degli istruttori della Palestra della Scrittura. Su cosa sia successo lì, lo leggerete e lo vedrete sul sito della Palestra. Il tema che mi era stato assegnato erano le prospettive della scrittura professionale nell’epoca dei social media e della “grande conversazione”. La parola “conversazione” mi ha quindi impegnata parecchio, prima e durante. Mentre me ne tornavo in treno, l’ho reincontrata in una lettera di J. Hillman […]
Quando quasi tre anni fa mi decisi ad aprire un blog, la vera molla fu l’insofferenza verso le regole che mi ero autoimposta sul Mestiere di Scrivere. È vero, il sito era casa mia, potevo farci quello che volevo, ma il suo stile editoriale pian piano si era venuto definendo e in fondo mi piaceva. Non solo sentivo il bisogno di giocare di più con gli stili e di ampliare i miei temi, ma anche quello di scrivere ciò che mi passava […]
Lunedì pomeriggio tengo un seminario all’Università di Bologna sulla scrittura nelle aziende “dopo 10 anni di web”. Un titolo che abbiamo trovato con la docente Giovanna Cosenza per raccontare agli studenti come sono cambiati e soprattutto stanno cambiando sia il ruolo di chi scrive all’interno o per un’organizzazione, sia gli stili di scrittura. Una rivoluzione abbastanza silenziosa, ma secondo me tumultuosa. La famosa profezia del Cluetrain Manifesto (1999) – I mercati sono conversazioni – è solo ora che comincia a realizzarsi […]
Prima i giornalisti scrivevano i titoli per i lettori e per i caporedattori, ora li scrivono anche per Google. Ma Google non ama i giochi di parole, il senso dell’umorismo, le metafore, le allusioni. Va piuttosto dritto al sodo. Tutto questo, secondo un articolo del New York Times di qualche giorno fa – The boring headline is written for Google – si starebbe ripercuotendo sullo stile dei titoli di giornali online, sempre più brevi (40 battute max), sempre più secchi e […]
Nella settimana che si chiude, ben due guru si occupano del ruolo delle parole nel web, senza aggiungere molto di nuovo a dire il vero. Gerry McGovern nella sua newsletter appena arrivata: “One word can make a big difference. I have seen links where one word was changed, resulting in three-times more people clicking on them. Every word that you use should be carefully thought about. Every single word. From your classifications to your headings and summaries. Most websites still […]
Il 2005 è stato l’anno dei business blog. E alla fine dell’anno lo European Public Relations Education and Research Association (EUPERA) ha condotto The First European Survey on Weblogs in Public Relations and Communication Management, coinvolgendo 587 professionisti delle PR professionals di 33 paesi europei. Obiettivo: capire il livello di familiarità con i blog e la possibilità concreta di utilizzarli nelle attività di PR. Cosa è emerso: due terzi conosce i blog, ma solo un terzo li segue su base […]
Esattamente sei anni fa, nel gennaio del 2000, stavo cercando di organizzarmi per scrivere quello che sarebbe diventato il primo timido manualetto italiano di scrittura per il web, poi ribattezzato il libretto rosa. Un libro che non tocco e sfoglio da anni, perché leggerne anche solo poche righe mi fa arrossire e venire i brividi. Non tanto per il contenuto, che per qualche verso regge ancora, ma per la mia prosopopea e il mio tono imperativo, di cui oggi mi […]
“People like experts because people like clear answers and rules.” Ho appena letto la prima frase della newsletter di Gerry McGovern sui contenuti per il web, arrivata or ora, e ho appena fatto un salto sulla sedia. “La gente ama gli esperti, perché ama avere regole e risposte chiare.” E pensare che io sono reduce da due giorni d’aula in cui non ho fatto altro che evitare di pronunciare la parola “regola”. Non ce l’ho con le regole in sé, ci […]
Mi ricordo che quando ero piccola il verbo “volere” era bandito sulle labbra di un bambino. Alla prima frase desiderante espressa in maniera troppo perentoria, la risposta era “L’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re!”. Frase, se ci penso ora, non così facile da capire, ma evidentemente il tono della mamma era fin troppo eloquente. Allora si aggiungeva il “per favore” o si virava rapidamente verso “vorrei” e “mi piacerebbe”. A molte aziende di oggi farebbe bene ricordarsi […]
Navigo, stampo e conservo pagine web (di carta) almeno dal 1996. All’inizio quel ben di Dio che mi arrivava gratuitamente dallo schermo di un computer lo trovavo talmente prezioso che leggevo tutto, sottolineavo, ordinavo per temi in quaderni ad anelli: processo della scrittura, web writing, business writing, email e poi, man mano, usabilità, blog, brand, scrittura professionale (in italiano!)… Nel tempo sono stata sempre meno ordinata e negli ultimi tre o quattro anni ho accumulato chili di carta che in gran […]
In uno dei suoi ultimi interventi, Gerry McGovern si occupa della memoria, molto più persistente e tenace quando abbiamo visto o letto qualcosa sulla carta, mentre tutto ciò che consultiamo sul web è pronto a scivolare via un istante dopo. Per ricordarcene, basta tornare su un motore di ricerca e ritrovare l’informazione. Il web come la nostra gigantesca memoria, dunque. Una volta avevo paragonato il web di McGovern a una specie di ospedale dalle corsie efficienti, asettiche e tutte uguali. […]
Un articolo francese dedicato alla scrittura per i siti di e-commerce: “Peut-on augmenter ses ventes en rédigeant plus web?”. Si possono aumentare le vendite con una scrittura orientata al web? Certo, risponde François Hubert, invitandoa scrivere dei testi che stiano lontani sia dal linguaggio promozionale, sia da quello troppo tecnico: “Il testo sul web dovrebbe ritrovare le intenzioni, il tono e la voce del commesso che nel negozio risponde alle nostre domande. Se il cliente ha bisogno di essere ascoltato e rassicurato, […]
Nel passaggio da un anno all’altro, le previsioni si sprecano. Sulla comunicazione ne ho lette parecchie in giro per il web. Quelle di Gerry McGovern sono arrivate ora nella mia casella di posta. Le riporto, sia perché la persona è in gamba, sia perché si riferiscono in particolare a chi scrive per il web. Il web editor, la persona che meglio sa distinguere i contenuti buoni da quelli cattivi, godrà di maggiore autorevolezza. I siti diventeranno più piccoli: una buona […]
Proprio sulla scia del pezzo di Mantellini, ho riflettuto ancora una volta a cosa è questo blog “per me”. Nel mio primo post, un anno e mezzo fa, scrivevo che aprivo un blog perché: il MdS lo aggiorno ogni mese e mezzo o due con articoli molto progettati e meditati e quindi mi manca uno strumento di comunicazione più veloce e soprattutto più frequente sono curiosa di vedere come cambia (se cambia) la mia scrittura su uno strumento di pubblicazione […]
Che l’email avesse portato una bella ventata di informalità in azienda e nelle relazioni di lavoro lo sapevamo da tempo. Che in fondo ci piacesse un sacco e ci rendesse molte cose più semplici lo sapevamo pure. Io ormai non mi preoccupo più di sapere se un collega che non conosco sia dottore, ingegnere o signore. Mi basta conoscere il suo nome di battesimo e presentarmi col mio, con la cortesia e il rispetto dovuto a chi non si conosce. […]
“Le pagine di un sito web non sono come le pagine di un libro. Sono come foglie leggere, agitate e portate via dal vento” questa frase della web writer neozelandese Rachel McAlpine mi è sempre piaciuta molto e introduce le mie slide sulla necessità di dare sempre una cornice, un contesto alle pagine web. Pagine che, appunto, non vengono lette come un libro, dall’inizio alla fine, e che non sono cucite insieme dalla rilegatura. Vi possiamo arrivare in mille modi […]
L’usabilità va bene, la funzionalità pure, ma il web sognato dal guru dublinese Gerry McGovern si va scarnificando un po’troppo. L’ideale è Google, da applicare ovunque: puri servizi e pure informazioni, senza fronzoli, colori inutili, virgole di troppo. Solo core content, niente di più, guai a distrarre il povero “tunnel reader” dalla sua traiettoria dritta e mirata. Come Mondrian, che partì dagli alberi rosa fioriti di pesco per arrivare alla griglia di linee nere e colori primari. La chiusa del […]
“Coinvolgere le persone”, “creare senso di appartenenza”, “avviare azioni di coinvolgimento” o più semplicemente “ma perché l’intranet non la legge nessuno? bisogna inventarsi qualcosa”. Se appartenete anche voi alla schiera di comunicatori aziendali che a intervalli regolari si sente ripetere queste cose per ritrovarsi sempre al punto di partenza, leggetevi le 15 regole per una strategia bottom-up di Giacomo Mason, un piccolo Cluetrain Manifesto per le intranet di casa nostra.
Non sono sempre in sintonia con il guru del “web editoriale” Gerry McGovern. Troppo austera la sua concezione del web-biblioteca, funzionale ma asettica come la corsia di un ospedale. Con tutte le etichette dello schedario (o armadietto dei medicinali) a posto, ma senza una finestra aperta. Invece l’ultimo articolo della sua newsletter Newthinking mi ha trovata del tutto d’accordo. Titolo: Do you have a smiling face on your website? Se la risposta è sì, be’, allora cominciate a preoccuparvi. Sottoscrivo: […]
Secondo tradizione, Jakob Nielsen ha pubblicato ieri la sua classifica dei 10 errori del web design nel 2003: 1. Siti, soprattutto tra quelli high-tech, che continuano a usare un linguaggio talmente vago e generico che è difficile capire quali servizi e informazioni offrono. 2. Archivi maltenuti, che cambiano l’url alle pagine una volta archiviate. 3. Contenuti non datati, che non permettono di capire se le informazioni sono obsolete. 4. Miniature di immagini molto più grandi, che risultano del tutto incomprensibili. […]