Gli ultimi libri
“Scrivere come copywriter mi ha insegnato a non trascurare tutto quanto sta attorno alla scrittura e ne determina il senso: paratesti e contesti. E mi ha aiutato a capire come, cambiando registri, avrei potuto decentemente scrivere tutto il resto. Si tratta, credo, del regalo più grande di questo mestiere.” È la conclusione di un articolo dolceamaro che Annamaria Testa ha postato ieri su Nuovo e utile. Non vi inganni il titolo all’insegna dell’understatement: Qualche nota sul mestiere di copywriter. In tre pagine e mezzo […]
William Zinsser l’ho incrociato innumerevoli volte negli ultimi anni. È un signore newyorkese di 91 anni, che ha passato gli ultimi 60 a scrivere articoli e libri, ma soprattutto a insegnare a scrivere a intere generazioni di giornalisti, insegnanti, educatori, editor. Il suo On Writing Well ha venduto più di un milione di copie in trent’anni. La sua lezione introduttiva all’anno accademico 2009-10 al corso di giornalismo della Columbia University mi entusiasmò, tanto che ci scrissi subito un post. Un signore così anziano chiamato a ispirare […]
Stamattina presto cercavo un ripasso veloce sul Vocabolario di Base. Ne parlano molti libri, ma dopo qualche anno ho ripreso in mano l’originale, Guida all’uso delle parole di Tullio De Mauro, che contiene in appendice tutte le 7.050 parole. La prima edizione è del 1980, la mia del 1989 (l’anno in cui sono entrata in azienda), l’ultima è del 2003, praticamente introvabile nelle librerie online. La scrittura cristallina di De Mauro e la sua capacità di spiegare in modo semplice […]
Ai giovani che mi chiedono “ma io che cosa faccio?” rispondo: Guarda! Il mondo è pieno di cose da esplorare. Ci vuol coraggio, determinazione, fantasia, ma le possibilità ci sono. Io questa vita me la sono inventata, mica cent’anni fa, ieri l’altro. Ognuno lo può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, senso di sé che non sia quello piccino della carriera, dei soldi, che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a […]
The tune is what people write, I add the sound. Nella scrittura il ritmo è importante, ma da persona che scrive ho sempre pensato che il ritmo dipende soprattutto da quali parole scegli, da come le metti in ordine, dall’orchestrazione della punteggiatura e della lunghezza delle frasi. Erik Spiekermann, typeface designer tedesco che non conoscevo fino a stamattina ma che seguirò l’ora in poi, il ruolo di musicista del linguaggio lo rivendica anche per sé. Lo fa in questa intervista […]
Io adoro Georges Simenon. Tutto, dalle inchieste del commissario Maigret che ho letto da piccola negli Oscar Mondadori, ai romanzoni come Il testamento Donadieu. Per questo mi è piaciuta molto la citazione da Simenon che Gianrico Carofiglio riporta ne La manomissione delle parole: In fondo, cerco anche di costruire le frasi più semplici con le parole più semplici, cioè le più pure. La parola vento, la parola caldo, la parola freddo. Non con parole astratte, ma con parole concrete. Scrivo […]
Ieri sono finalmente riuscita a farmi ridare da un amico la mia copia di L’ultimo giro di giostra di Tiziano Terzani. Lungo oltre 500 pagine sono andata alla ricerca di quelle righe che non ricordavo esattamente ma ero sicura ci fossero. Le ho trovate subito: Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso malodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata […]
Chi pratica le parole, e con passione, come confesso è il mio caso, diventa, quanto più dura tale pratica, sempre più pensoso, perché è costretto a rendersi conto di quanto siano equivoche, nel nostro mondo, le parole. Appena si siano pronunciate o scritte ecco si trasformano, addossandola chi le ha scritte o pronunciate una responsabilità che solo raramente egli è in grado di portare. Chi scrive o pronuncia la parola ‘pane’ non sa che cosa ha fatto: si sono combattute guerre […]
Ora che ho finito di leggerlo, confermo: Il parlar figurato di Bice Mortara Garavelli è un gioiellino. Raro incontrare libri così: breve (poco più di 160 pagine), denso (decine di figure retoriche, tutte esemplificate), leggero (non perché si legga facilmente o velocemente, anzi, ma ha un ritmo felice ed espressioni fulminanti). Dubito che d’ora in poi conoscerò a menadito le figure retoriche. Se devo definirle non vado molto oltre metafora, allegoria, climax, anafora, epifora, metonimia e sineddoche, ma mi sono […]
Qualche tempo fa ho dedicato un post a miei due maestri, uomini incontrati molti anni fa che hanno avuto un’influenza decisiva sul mio percorso e le mie scelte professionali. Allora non li riconoscevo come tali, ma col tempo ho capito sempre meglio cosa significa e quanto è importante avere dei maestri, ed esser loro grata. Dopo, per parecchi anni, sono stata silenziosamente grata a un’altra maestra, una delle poche persone in Italia che si era presa la briga di spiegare […]
Stamattina ho faticato a staccarmi dalla lettura di Flow per andare verso il centro di Roma sotto il diluvio. Il libro dello psicologo statunitense di origini ungheresi dal cognome impronunciabile, Csikszentmihalyi, mi ha acchiappata fin dal primo capitolo perché affronta un tema che sta a cuore a tutti: la felicità. Non quella che ci capita addosso all’improvviso perché incontriamo l’uomo o la donna dei sogni o vinciamo alla lotteria, bensì quella che nasce da dentro, dal condurre una vita in […]
Tempo di elezioni in Gran Bretagna. Ieri i due partiti in lizza hanno pubblicato i loro manifesti e il Guardian dedica loro un dossier che vale veramente la pena di approfondire per capire cosa può fare oggi online un grande quotidiano, dal punto di vista dei contenuti e soprattutto della forma. Il confronto è serrato, a partire dalla copertina: Tale of two covers. Una è definita “soviet chic”, l’altra “austero libro dei salmi”. Ma la parte che ho trovato più […]
Intanto bisognava costringere gli autori a scrivere non più di 100 cartelle. Un quarto del libro doveva essere destinato alle illustrazioni, ai grafici, ai disegni. Il testo doveva essere rigidamente ancorato al massimo di leggibilità, rispettando quelle tecniche che in inglese si chiamano “plain language” e oggi preferiamo chiamare “scrittura controllata”. Le frasi non dovevano oltrepassare le 25 parole e le parole dovevano aderire a quel vocabolario di base, che intanto stavo cercando di costruire, un vocabolario delle circa 6-7000 […]
“Qualità, classe, stile, sicurezza, durata, economicità, funzionalità, esperienza, qualità che nasce dall’esperienza, tradizione, modernità, sintesi di tradizione e modernità, il prodotto migliore, l’unico, il prodotto che completa, che non può mancare, compratelo subito, per voi, per la vostra casa, la convenienza, la garanzia, la garanzia che viene dalla tradizione e dall’esperienza, la garanzia nel nome o nella marca, la perfezione, le ricerche, gli studi, gli studi e le ricerche, la garanzia che viene dagli studi e dalle ricerche, il prodotto […]
“La porta d’entrata è sempre il nostro cervello e non è che si allarghi per questo, e la porta d’uscita è la nostra capacità verbale. Il nostro linguaggio non subisce grandi modifiche da una tecnologia come questa, anzi si arricchisce”. E poi, tutte le rivoluzioni tecnologiche dopo un po’ di disorientamento sono diventate ricchezza. Coraggio, non mi pare ci siano motivi di pessimismo, caso mai sono in altre cose”. Tullio De Mauro, impressioni a caldo sull’iPad.
Nel mese di agosto ho fatto lunghi viaggi in treno su e giù per l’Italia e senza assilli lavorativi me li sono goduti a pieno per leggere e ascoltare. Ho letto delle storie complicate e appassionanti, come Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy e La famiglia Winshaw di Jonathan Coe, più un bel numero di gialli della parigina Fred Vargas e dei coniugi svedesi Maj Sjöwall e Per Wahlöö. Ancora, le bellissime memorie di Ernesto Ferrero sui suoi […]
Mi ero riproposta di scrivere della nuova edizione di Farsi capire di Annamaria Testa dopo aver letto il libro per benino, riga per riga, capitolo per capitolo, matita alla mano. La prima edizione, quella del 2000, l’avevo letta così, anzi l’avevo proprio “studiata”. Del resto il libro nasceva dall’esperienza di Annamaria nelle aule universitarie. Avevo già letto La parola immaginata e i racconti di Leggere e amare, due libri che mi erano piaciuti moltissimo. Il primo, soprattutto, era stato una […]
La solitudine del giovane comunicatore si intitola il bel pezzo di Mariella Governo sul sito della Ferpi. Sono davvero, i ragazzi di oggi, “senza un Maestro accanto”? Soli, nonostante i mille master, i tanti libri e la rete dei social media? Un po’ sì, mi sa, almeno a giudicare dalle quantità di email che ricevo da loro e da come ti aspettano con pazienza alla fine di una lezione per chiederti un consiglio o solo scambiare due parole. La generazione […]
Fronte, come quella che abbiamo sulla sommità della faccia. O come quello della guerra. Occhio, per vedere. Oppure quello del ciclone. O come quello di bue dell’uovo al tegamino. Ciglio, come la protezione dell’occhio. O come quello della strada. O del precipizio. Molare, come il dente. O come rifinire il vetro. Incisivo, ancora un dente. O qualcosa che resta impresso. Bocca. Per mangiare, sbadigliare, sorridere. O bocca di rosa, o bocca del fiume. Labbro che bacia o labbro di ferita. […]
Tullio De Mauro l’ho ascoltato in diverse occasioni, una volta in una scuola elementare con davanti decine di bambini seduti per terra, un’altra nell’ambiente più solenne dell’Auditorium di Roma dove facendo su e giù sul palcoscenico rispondeva alla domanda “che cos’è una lingua?”. Venerdì pomeriggio l’ho ascoltato all’aperto, nel cortile della Biblioteca Ariostea di Ferrara: nell’atmosfera informale e festosa del Festival di Internazionale, il nostro professore ci ha intrattenuto e fatto divertire, e sembrava divertirsi parecchio pure lui. Lo spunto […]