Ma quanto ne sai?
Il principale fattore di comprensione di un testo – mi conferma il bel libro Tell it like it is di Roy Peter Clark –, è quanto chi legge già conosce sul tema trattato. Poi certo ci sono il suo livello di istruzione, la sua motivazione, il modo in cui il testo è scritto, ma la prima cosa che dovremmo chiederci quando ci accingiamo a scrivere è “Cosa ne sa già il mio probabile lettore, la mia probabile lettrice?”.
Confesso che io stessa non sempre me lo chiedo, eppure l’esperienza personale mi/ci dice quanto questa domanda sia cruciale. Posso essere una grande archeologa o una sublime poetessa, ma sentirmi ignorantissima leggendo di biologia o di finanza, o di altri temi che per professione o per le circostanze della vita ho bazzicato pochissimo. In questi casi, ci sentiamo inadeguate e profondamente a disagio, come scolarette che non hanno studiato.
Alla scoperta, con occhi bambini
A me capita spessissimo e forse per questo quando affronto un argomento nuovo non di rado cerco se su quell’argomento esiste un buon libro per l’infanzia o per ragazze e ragazzi. Quasi sempre quel libro c’è, di solito è scritto benissimo, è pure illustrato e mi spiega concetti anche difficili passo passo, portandomi per mano. Non mi fa sentire inadeguata – cosa che non piace a nessuno, a nessuna età –, ma semplicemente una persona che ha bisogno di cominciare dall’inizio. Chi scrive per lettori e lettrici da 3 a 15 anni di solito non si mette in cattedra ma ti parla come se ti fosse accanto e non dà nulla per scontato.
Anche se di scrittura un po’ ne so, da sempre colleziono libri che ne parlano agli under 15. Mi fanno scrollare di dosso abitudini e automatismi, e riscoprire lo stupore. Qualche volta mi insegnano cose di solito contenute in libri specialistici: è il caso, per esempio, di Le parole magiche di Donatella Bisutti, che ha cambiato per sempre il mio rapporto con le parole.
La felicità di scrivere a scuola
Ogni volta mi chiedo perché libri tanto leggermente profondi non si usino anche a scuola, dove l’apprendimento della lettura e della scrittura può venire “guastato” da grammatiche pesantemente nomenclatorie o dai “brandelli” dei capolavori proposti nelle antologie.
Invece – evviva! – le cose stanno cambiando anche a scuola. Nell’ultimo post ho accennato al metodo Reading and Writing Workshop e al bellissimo libro Scrittori si diventa della professoressa Jenny Poletti Riz. In questo vorrei condividere l’entusiasmo con il quale ho letto il corso di scrittura per la scuola media Gli anni del sole. Correnti scritto per Zanichelli dalla Scuola Holden da un’idea di Alessandro Baricco.
Avevo aspettative alte, perché la prima collaborazione tra Scuola Holden e Zanichelli, l’antologia per le superiori La seconda luna, mi aveva stregata. Gli anni del sole non è da meno, a partire dal volumetto sul corso di scrittura.
Non ricordo esattamente quando sia venuto fuori questo titolo, Gli anni del sole.
Ma adesso che lo riguardo mi viene in mente benissimo qual è stata la prima convinzione, istintiva, e comune a tutti, con cui abbiamo iniziato il lavoro: era chiaro che dovevamo fare dei libri felici.
Lo scrive Alessandro Baricco nella quarta di copertina: scrivere a scuola può e deve essere una fonte di felicità. Quanto al titolo del corso di scrittura, Correnti, si riferisce all’analogia che lo percorre lungo le 250 pagine:
Ogni fiume nasce da una sorgente, scorre tra due sponde, sfocia da qualche parte. E la scrittura non è tanto diversa da un fiume: sgorga sempre da una sorgente, chi scrive, per arrivare a una foce, chi legge.
È l’incipit di un libro limpido e vivificante. Dentro c’è tutto quello che serve per scrivere e leggere con consapevolezza e felicità, che siate un undicenne o una stagionata business writer:
- il grande fiume del Comunicare con i suoi affluenti Commuovere, Condividere, Convincere
- tutti gli strumenti, dalla scelta delle parole alle figure retoriche all’ironia, alla sintesi, all’argomentazione, alla punteggiatura
- i principali generi: comico, giallo, fantasy, racconto, romanzo, poesia
- decine di esercizi “a riva” o “al largo”, pieni di spunti anche per i grandi
- titoli e sottotitoli esemplari per chiarezza evocativa: solo l’indice è un vassoio di assaggi irresistibili
- uno stile conversevole, amicale e incoraggiante.
Il costo è da libro scolastico ad altissima tiratura: solo 7,50 euro.
All’esame di lettrici e lettori superesigenti
Saper scrivere per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, farsi capire e apprezzare da loro è un punto di arrivo, una vera prova di bravura. Ne sono convinti gli scienziati (tra loro una decina di premi Nobel) che affidano proprio a un board di editor tra gli 8 e i 15 anni la revisione dei loro scritti per il sito Frontiers for Young Minds. I temi vanno dall’editing genetico alle onde gravitazionali: massimo rigore scientifico e massimo livello divulgativo. Evidentemente è possibile.
Gli editor rimandano indietro gli articoli anche due o tre volte, finché non li reputano chiari per i loro coetanei. Gli scienziati rivedono e correggono finché è necessario. Senza scoraggiarsi, offendersi o inalberarsi. Anzi, raccontano di farlo volentieri perché dalle osservazioni di ragazze e ragazzi imparano a scrivere in modo più chiaro anche quando scrivono per gli esperti come loro.
Volete saperne di più? Ecco un articolo di approfondimento sul Washington Post.
Sempre grato per l’appassionata condivisione di felici ritrovamenti e i consigli di strumenti preziosi, colgo l’occasione per chiederti (chiedo scusa, sono passato al tu senza permesso, ma mi sentivo ingessato con il “lei) quale impressione ti abbia fatto l’intervento di Susanna Tamaro riguardo alla letteratura proposta nella scuola dell’obbligo. Avendo avuto di recente l’opportunità di rileggere qualche pagina di Verga – a causa di mio figlio, studente liceale – mi sono ubriacato di quell’intensità e l’ho trovata solo entusiasmante. Però, appunto, io ho l’età che ho…
Certamente i classici sono più formativi dei libri, che pur apprezzo, di Susanna Tamaro. Però bisogna anche sceglierli perché possano parlare ai ragazzi di oggi, e qui il ruolo dell’insegnante è tutto. Parlano Dante, Leopardi, Manzoni… su Verga qualche riserva sinceramente ce l’ho anche io, a meno che non scelga i brani giusti e ne parli proprio quell’insegnante bravissima che è una fortuna avere, ma spesso una fortuna rara.
Grazie
Gentile Luisa, posso domandarle se lei ha mai studiato o lavorato presso l’Universita di Siena? Grazie se vorrà rispondermi e complimenti per il suo sito!
Gentile Luisa, posso domandarle se lei ha mai studiato o lavorato presso l’Universita di Siena? Grazie se vorrà rispondermi e complimenti per il suo sito.
No, Francesco, non ho mai studiato né lavorato all’università di Siena.
Sempre preziosi spunti e consigli. Da mamma di due bambini di scuola elementare condivido che spesso i libri che sono scritti per loro sono perfetti anche per noi adulti, anzi…condivido i volumi della Treccani junior lontanissimi dalla nostra idea di “enciclopedia” e forse proprio per questo stimolanti.