“Prima mi nutro, poi mi spremo”: questo pensiero mi ha folgorata stamattina appena alzata, in questa ripresa di anno lavorativo che ho desiderato nuova e diversa.
Forse è l’effetto delle mie vacanze un po’ inconsuete, alla ricerca di nuovi stimoli più che di riposo. Ho staccato la spina sul serio: nessun pensiero e lettura di lavoro, ma esperienze diverse che hanno riguardato la mente, il corpo e il cuore. Quasi tutte con persone che non conoscevo.
Ho pensato che sarebbe stato più facile seguire il mio bisogno di scardinare abitudini e atteggiamenti da rigida conservatrice quale sono. I due anni che abbiamo alle spalle hanno portato così tanti cambiamenti, che sentivo trascinante il bisogno di cambiare anch’io.
“Prima mi nutro, poi mi spremo” è un pensiero rivoluzionario rispetto alla mia routine di lavoro. Da quando ricordo, prima mi dedico alla produttività, a volte fino allo sfinimento, poi nel tempo che resta pretenderei di leggere i libri che stanno lì a guardarmi e farmi venire nuove idee. Invece sono spremuta, e quando lo sei ben bene non ti godi alcuna lettura e nessuna buona idea viene lì a visitarti. Perché succeda, devi guardarti intorno con gusto, con mente fresca e possibilmente con gioia. Sembra elementare, no? Eppure…
È stato un pensiero fulmineo, lucido, scolpito, non un proponimento. Il proponimento richiede impegno, magari sforzo; il pensiero fulmineo, così, all’indicativo presente, mi proiettava oltre e mi chiedeva di fare, subito. Ci ero già.
Ho deciso di provare, subito: prima mi sono nutrita, poi sono passata alla rifinitura delle slide e degli esercizi per il corso che terrò giovedì prossimo a Bologna per il Digital Update. Così mi sono letta con tutta calma i primi capitoli di un nuovo libro sul copywriting che mi è arrivato ieri e riletta i primi di un libro sul design che avevo letto sulla stanchezza qualche mese fa e del quale poco mi era rimasto.
Insomma mi sono concessa una nutrita colazione, che ha fatto zampillare un bel po’ di idee, corroborato la rifinitura delle slide e delineato l’ossatura di questo post. Ho preso appunti, che nel nitore mentale mattutino mi sono sembrati quanto mai promettenti e incoraggianti. Ne fa parte anche questo post, che sancisce pubblicamente il mio impegno, così poi mi sarà più difficile disattenderlo.
Nutrirsi ben bene − non ingurgitare, né assaggiare qua e là spizzicando sui social − serve anche quando vuoi affrontare progetti nuovi, che presentano incognite e un pizzico di rischio, ma ti promettono gratificazioni e salti quantici di apprendimento. In questi casi, il nutrimento va dosato su tempi più lunghi, perché venga digerito e si trasformi in energia, slancio, sicurezza e ottimismo.
Negli ultimi mesi su alcuni progetti questo tempo me lo sono preso tutto e un po’ di lentezza è stata compensata da una ricarica pazzesca. Uno l’ho raccontato estesamente su questo blog, un altro ha dato lo spunto per il post sulla BCE, un altro ancora sta per cominciare.
Mi rendo conto che non si campa solo di progetti lenti e supernutriti di ricerche e letture approfondite, ma se potessimo averne anche solo un 20-30% così, nutriremmo bene noi stessi e pure il restante 80-90% più routinario, quello su cui ci muoviamo ormai spediti e sicuri.
Mi rendo pure conto di essere una privilegiata, sia perché lavoro da sola e mi posso concedere il lusso di impegnare il tempo come voglio, sia perché dopo tanti anni non mi sento obbligata né a conquistare né a difendere posizioni, ma mi posso godere una certa rilassatezza e, paradossalmente, osare di più. Quello che non viene meno, su questo blog che mi accompagna da quasi vent’anni, è il desiderio di rendere pubblici i miei appunti, i miei pensieri, le mie letture.
Così, condivido con voi i libri nutrienti che sto leggendo al momento prima della “spremitura” produttiva:

Impaginazione strepitosa, che ti fa leggere interviste a creativi diversi dai soliti, propone esercizi pratici, racconta come fare passo passo, sempre all’interno di una impostazione da manuale, ma godibilissima. Quindi sia per chi comincia sia per chi ama ripassare (eccomi!)

Per innovare e cambiare prospettiva qualunque progetto dobbiamo affrontare. Un gioiello editoriale, da avere rigorosamente di carta.

Ho fatto un ripasso fantastico, soprattutto sulla sintassi (la grande negletta!) cui sono dedicati capitoli davvero originali.
Cara Luisa,
grazie per avere condiviso con noi le tue riflessioni scaturite da una pausa estiva che ci hai descritto all’insegna della completa libertà mentale. È sorprendente come può diventare complesso intraprendere un percorso ovvio, come quello che hai descritto, imprigionati come siamo dallo stratificarsi di routine e rituali apparentemente immutabili.
Si tratta di lavorare sul materiale più misterioso e temuto: noi stessi. Quando ci si riesce, la conquista ci premia con un nuovo habitus mentale, che ci mostri entusiasticamente.
Ancora una volta farò miei i tuoi suggerimenti di vita e di lettura, certa che ne trarrò grande beneficio.
Un buon inizio a tutti voi! In fondo settembre è un po’ il capodanno lavorativo.
Marinella Simioli
Grazie sempre, Marinella!
È proprio così, spesso ci lasciamo fagocitare da ritmi che non rispettano il nostro tempo interiore.
Che ci prosciugano invece di nutrirci: parlo per me, ma non solo.
Purtroppo, sento molte persone soffrire per questa attitudine del “prima il dovere, poi il piacere” che ci lascia senza fiato né energia per fare quello che amiamo e che rinnova il flusso creativo. E, con esso, la gioia profonda dell’esserci.
«Sembra elementare, no? Eppure…»
Eppure, a volte le cose più semplici sono le meno viste.
Quelle che lasciamo ai margini per poter continuare a correre.
Grazie per questa riflessione, che mette in luce la possibilità di scegliere che abbiamo in ogni istante. E per i suggerimenti di lettura – ho già messo in carrello “Creative acts for curious people”.
Emma, il libro ti piacerà moltissimo, anche solo da guardare. Ha illustrazioni meravigliose e tanti ma tanti spunti.
Una sintesi chiara e perfetta di quanto vorrei, e dovrei, fare ora: grazie Luisa!
Ne sono certa! E non vedo l’ora di averlo tra le mani 🤩
A proposito di nutrimenti e spremiture… Luisa Carrada sta alla scrittura come la vitamina C sta alla limonata… un elemento essenziale!
Grazie sempre per i tuoi preziosi consigli 🙂
Francesco, grazie: che bello cominciare la settimana con un commento così!
È un vero piacere, cara Luisa.
In questo mondo di oggi, così confuso e destabilizzante, persone sincere e professionali come te sono quanto di più desiderabile per ognuno di noi.
Ti auguro mille altri successi e soprattutto che tutti noi, tuoi lettori appassionati, possiamo poco a poco tirar fuori quelle qualità comunicative che tu sai condividere alla perfezione. Ad maiora!
😍😍