Spesso, se mi chiedono un intervento a un convegno, ne approfitto per approfondire un tema o un aspetto della scrittura che mi incuriosiscono ma che conosco poco. Ne ho sempre un sacco da parte: cose che non ho mai tempo di studiare, così almeno sono costretta.
Allora, quando ho dovuto decidere di cosa parlare a Italiano Corretto, l’evento dedicato ai traduttori che si è svolto a Pisa a metà maggio, ero pronta: le liste.
Un tema che mi ha sempre affascinata, da quando lessi La Vertigine della lista di Umberto Eco. In Lavoro, dunque scrivo! gli ho dedicato un intero capitolo e per mesi collezionai liste su liste. Da allora ho continuato. Liste sciocchine, acchiappanavigatoridistratti, intelligenti, utili, strampalate, sorprendenti, giocose…
Preparare la presentazione, alla fine, è stato soprattutto un divertimento. Eccola:
Tutto il bello delle liste (o quasi)
Lista d’artista
La vertigine della lista
25 cose non a caso sulla scrittura breve
Come scrivere bene, di Umberto Eco
Grazie, presentazione chiara e ottime dritte. Come sempre
La prima frase l’avrei scritta così:
“Spesso, se mi chiedono un intervento a un convegno, ne approfitto per approfondire un tema o un aspetto della scrittura che mi incuriosisce ma che conosco poco”.
Uh, grazie!
Annamaria
Ossessionato, innamorato, abituato.
Ecco come posso definirimi, anche io, rispetto alle liste.
Ne elaboro di ogni cosa. Non solo per ordinare lavoro e testi, ma anche collezioni, cose da fare, strumenti e tool, siti interneti. Se non ordino in liste non mi trovo.
Grazie al tuo articolo, mi sento mento solo.
Stavo giusto elaborando una lista sugli argomenti a cui ruota RhetoFan e mi son’ detto: vediamo un po’ come se la cavano i più grandi di me. Tac!, articolo giusto al momento giusto per sentirsi meno soli e più incoraggiati a redarne altre. Grazie Luisa! Anche per avermi fatto scoprire una deliziosa parola: “listicle”.