Il mio buon proposito del 2014 era impegnarmi a fare una cosa alla volta. Per il 2015 ho osato di più: rallentare. Un buon proposito ardito per una libera professionista che vive in gran parte in rete, affetta da sempre da un perfezionismo quasi patologico e accompagnata dalla costante sensazione di non essere mai all’altezza. Quando sei così, riesci a realizzare delle belle cose, a raggiungere gli obiettivi che ti eri data, a scrivere libri, a inanellare post in un blog per dodici anni senza mollare mai. Ma quando sei così, non è che queste belle cose riesci sempre a goderle, a lasciare che l’entusiasmo e la soddisfazione spazzino via l’inquietudine, almeno per un po’. Pensi a quello che viene dopo, che sarà domani, vivi sempre con l’acceleratore spinto o con il fiato il gola.
Eppure – ad aprile ormai oso pensarlo e persino condividerlo su questo blog – il buon proposito di rallentare comincia a essere una timida realtà. Faccio tanto come sempre, ma quel tanto lo vivo di più nel presente, consapevole di quello che sto vivendo, senza troppe fughe mentali in avanti. In concreto, significa concentrarmi su quello che sto scrivendo ora senza preoccuparmi del testo che mi aspetta domani, ascoltare con più attenzione la persona che ho davanti, in un’aula di formazione abbandonare il mio schema per farmi guidare dai ritmi e le curiosità dei partecipanti, non dannarmi se per più giorni non sono riuscita a seguire le mie fonti in rete, dire di no senza troppi rimpianti se capisco che il lavoro che mi viene proposto nella mia agenda proprio non ci sta, riposarmi se il corpo mi dice “ok, per oggi basta”.
Queste minime conquiste possono far sorridere i più, ma io ne sono molto fiera e so quanto devono al fatto che ormai da più di due anni dedico una piccola porzione della mia giornata alla pratica meditativa. Cioè a starmene seduta o distesa a (cercare di) prestare attenzione unicamente al mio respiro, al mio corpo, ai suoni che mi circondano, invece che dare retta al parlottìo continuo della mia mente. Cominciare non è stato facile, ma a un certo punto è successo e continuo un giorno dopo l’altro. Vi hanno contribuito incontri, maestri, letture, amici.
Uno di questi incontri è stato con il sito Zen in the city e lo condivisi subito entusiasta su questo blog. Un sito che si rivolge a persone normali come me e come tanti lettori e lettrici di questo blog, che lavorano e corrono in città, ma che proprio per questo sentono il bisogno di fermarsi, anche per poco, per ascoltare se stessi in mezzo al rumore, o tornare al proprio interno dopo aver tanto parlato, interagito, navigato.
Una persona come noi, che lavora in azienda e nel mondo digitale, è anche il suo autore, Paolo Subioli. Che al sito aggiunge ora anche un bel libro: Zen in the city, l’arte di fermarsi in un mondo che corre, pubblicato da Edizioni Mediterranee. Un libro che parte dalla pratica per mostrarci che la meditazione è una cosa semplice, anche se non facile, e che ha profondamente a che fare con la nostra vita e con le nostre azioni di ogni giorno. Anzi, parte dalle pratiche, perché Paolo ce ne propone una settantina, da fare ovunque, anche sull’autobus, nel parco, al semaforo, in riunione, sotto la doccia….
Tra una pratica e l’altra ci fa conoscere grandi maestri e soprattutto quello che più lo ispira, il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh. Ci introduce al “karma digitale” e ci racconta quanto comincino a contare le pratiche meditative in aziende importanti come Google. Ci dà tanti spunti di letture e ci indica i siti dove scaricare audio con meditazioni guidate per cominciare.
Su questo blog leggi anche:
Zen and the city
Cambiate passo, ma soprattutto fiorite!
Un respiro tra l’essere e il fare
Ascoltare nello spazio del silenzio
Veneriamo la spina dorsale
Concentrazione e/è felicità
Grazie. Voglio provarci anch’io.
Bell’articolo, e bella anche la frase “per ascoltare se stessi in mezzo al rumore”, é proprio vero, delle volte occorre isolarci e guardarci dentro per andare avanti nel migliore dei modi. Buona Pasqua.
È proprio vero che la meditazione aiuta! La pratico da un po’… aiuta il corpo e apre la mente. Buona Pasquetta.
Anche io mi propongo di frequente di fare una cosa per volta, di fermarmi per SENTIRMI.
Non è semplice! Travolti dalla città, dalle incombenze di varia natura.
Se riesco verrò a questo appuntamento, sarebbe magnifico *_))
Grazie x la segnalazione Luisa. Ho iniziato a meditare anche solo 10 minuti algiorno. Sembra poco ma già mi sento meglio e non voglio rinunciare a questo quotidianoappuntamento. Mi potresti dire se il libro verrà presentato anche a Milano?
Credo nei benefici della meditazione da quando anni fa ne ho fatto esperienza con Marco Ghetti, nel contesto “magico” di Vallombrosa. Ma questi suggerimenti di Subioli mi catturano… Sabato 11 verrò volentieri anch’io alla libreria Arion! Ancora una volta grazie, Luisa, per aver condiviso una nuova opportunità 😉
Mi piace come e cio’ che scrivi, e’ un piacere conoscerti. Buona giornata,65Luna
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