Si (stra)parla tanto di storytelling, di transmedialità, di crossmedialità. Be’, ieri sera ho assistito a uno storytelling avvincente realizzato con mezzi che più semplici non si può: solo voci, ma voci vere.
La mia amica Alessia Rapone, che si occupa di comunicazione interna in una grande azienda, ha la passione della radio e dei documentari. Abita in un palazzo romano sulla via Prenestina, con tanti piani e tantissimi appartamenti. Un giorno ha deciso di raccontarne la storia e le storie e ha cominciato bussando alla porta della sua dirimpettaia, registratore alla mano. Poi ha continuato con oltre cento condomini.
Alla fine ha tagliato, montato, collegato, integrato con musica e brani letterari. Il risultato è l’audiodocumentario Condominium. Come ti rompo le scatole, trasmesso a puntate su Radio3 (qui una versione più breve di 18 minuti).
Ieri sera ha riproposto l’ascolto invitando proprio i suoi condomini, portiere compreso, alla libreria Il Mattone di Roma. Le luci si sono spente e ci siamo messi tutti ad ascoltare. E qui è arrivato il bello: incoraggiati dal buio, tutti hanno preso a commentare e a raccontare nuove storie che si intrecciavano a quelle registrate. Così, dal vivo. Proprio come avveniva, intorno al fuoco, in cerchio, cento e mille anni fa. Dalle vetrine vedevamo la gente passare e i tram sfrecciare. E noi lì al buio, in mezzo alle voci.
Quando le luci si sono riaccese, mi sono messa a gironzolare per la libreria. Il Mattone è l’antilibreriasupermercato, e il suo libraio Alessio uno di quei librai di cui si favoleggia quando si difendono le poche vere librerie rimaste. Ebbene sì, quei librai esistono. Alessio sceglie e sistema i libri per temi dentro tante piccole antiche valigie. C’era anche quella dedicata alla scrittura, con Scrivere Zen di Natalie Goldberg in bella vista. Proprio una bella serata.
Bellissima iniziativa!
Direi proprio ottima.