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risali negli anni

8 Ottobre 2014

Proprio come l’acqua che scorre

Le parole scritte come ponte tra due visioni, quella dell’autore e quella del lettore, scrive Pinker. Mi sono improvvisamente ricordata che la prima parte di Minuti scritti di Annamaria Testa si intitola appunto Sguardo e ho riaperto il denso libretto.
Ecco cosa mi sono trovata subito davanti:

“La cosa da ricordare è questa: ogni parola si porta dietro una o più immagini, che riassumono molto di ciò che sapete dei suoi significati. Perfino le parole astratte, quelle che non rimandano a niente che abbia consistenza fisica (per esempio ‘fiducia’ oppure ‘invecchiare’) vi fanno germogliare immagini in testa.

Ovviamente, quanto più la vostra esperienza è ricca, tanto più ricche e dettagliate sono le immagini che ne conservate. Se, scrivendo, state attenti alle vostre immagini mentali, tutto può riuscirvi più semplice.”

E un po’ più in là:

“Insomma: ricordatevene: prima di raccontare qualcosa, provate a farvene un’immagine mentale. Domandatevi chi, che cosa, quando, dove, in che maniera, e poi cercate di vederlo. Le parole seguiranno fluide e s’incanaleranno bene, proprio come l’acqua che scorre.”

Su questo blog leggi anche:

Lo scrittore e il suo terzo occhio
Il cervello che legge, e noi che viviamo
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Su e giù per la scala dell’astrazione

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