The key part of the word deadline, remember, is not the “line” part, but the “dead” part.
NPeter w solve this riddle: When does a deadline become a lifeline?
The answer: When it is self-imposed.
L’ultimo articolo di Roy Peter Clark sul sito del Poynter è dedicato alle scadenze e sembra scritto per me: Want to avoid procrastination? Impose an early deadline on yourself.
La parola inglese deadline è in effetti piuttosto lugubre e condivido in pieno il suggerimento per renderla positiva e vitale: le scadenze è meglio darsele da soli, possibilmente un bel po’ prima di quelle imposte dagli altri. I vantaggi sono molteplici:
- ci sentiamo più liberi, meno dipendenti dalla volontà e dalle decisioni altrui
- ci sentiamo più tranquilli perché anche di fronte a un imprevisto ci rimangono dei margini
- sappiamo di poterci godere la revisione, la parte più bella di tutto il lavoro
- possiamo fare un lavoro più accurato, con meno errori (la perfezione non esiste)
- possiamo “regolare” la scadenza sui ritmi, i problemi e le gratificazioni della nostra vita.
Sfrutto sempre molto quest’ultimo vantaggio, soprattutto per i lavori di scrittura che spaventano per mole e complessità, come i libri. La scadenza “personale” è sempre prima di una vacanza. O di un inizio di stagione come questo. E così, oggi mi sento leggera leggera. Una vera piuma.
Come condivido questo tuo articolo!
[…] al negativo – in inglese si chiama addirittura dead-line – vi rimando a questo bel post di Luisa […]