Di solito scrivo di un libro dopo averlo finito, ma Critica portatile al visual design di Riccardo Falcinelli è talmente bello, ricco e decisivo che non ho resistito e arrivata a pagina 213 (su 300) condivido il mio entusiasmo.
Naturalmente è un libro decisivo per me, e per decisivo intendo uno di quei libri che non finiscono lì, ma ti aprono tante altre porte, ti mettono in moto il pensiero, ti fanno fare mille collegamenti e ti rendono felice mentre li leggi.
Libri così non ne ho incontrati molti. Decisivi sono stati negli anni i libri di Annamaria Testa, di Tullio De Mauro e di Massimo Birattari tra gli italiani. Tra gli stranieri Fifty Writing Tools di Roy Peter Clark, Proust e il Calamaro di Maryanne Wolf, Thinking with type di Ellen Lupton, La storia del mondo in 100 oggetti di Neil Mac Gregor. Dopo averli letti, ho considerato le parole e le immagini sotto un’altra luce e ho sentito di aver fatto un piccolo passo avanti.
Critica portatile al visual design mi sta facendo lo stesso effetto. Come con un romanzo, sono strattonata tra l’istinto di correre avanti per la curiosità di scoprire quanto ancora mi aspetta e quello di frenare perché so che mi dispiacerà arrivare alla fine. Mi consolerò rileggendo con calma i 21 brevi capitoli, ognuno dei quali ha l’autoconsistenza di un piccolo saggio: Visualità, Industria, Serie, Design, Riproducilbilità, Consumo, Contesti, Identità, Marchio, Display, Codici, Caratteri, Lettura, Layout, Iconografia, Esattezza, Narrazioni, Fotografia, Schermi, Stile, Miti.
Questo elenco vi dà un’idea dell’orizzonte di questo libro, che definirei “grandioso”. È al tempo stesso racconto, manuale ed enciclopedia. Spazia dall’antichità alla contemporaneità. Vi trovate una moltitudine di personaggi, da Aldo Manuzio a Luigi XIV, da Dürer a Hokusai, da Topolino a Wallis Simpson. Storie appassionanti come quella moderna della bottiglia della Coca Cola o quella millenaria del maiuscolo romano. Definizioni semplici, limpide e illuminanti, come quella di Marchio o di Stile.
Eppure in questa vastità non c’è un briciolo di dispersione, grazie al rigore della prospettiva che inquadra il visual design fin dall’introduzione: visual design sono “tutte quelle cose progettate anzitutto per lo sguardo”. Progettate, non create, e questo restringe ulteriormente il campo alle cose progettate per essere riprodotte secondo procedure precise, pensate a monte per “informare, raccontare o sedurre gruppi di persone all’interno della società di massa”. Quindi una moltitudine tra le cose che ci circondano, dal marchio del Parmacotto al layout del passaporto, da un palinsesto televisivo al catalogo Ikea, dal trucco di un’attrice allo struzzo di Einaudi.
La struttura del libro è rigorosa, ma il trascorrere delle storie e delle immagini gli danno un ritmo quasi epico, in sintonia con uno dei suoi messaggi forti: ogni parola, oggetto, segno, manufatto vive solo in rapporto con qualcos’altro, che sia il momento storico in cui nasce o quello che già sappiamo nel momento in cui guardiamo o leggiamo, o l’uso che ciascuno di noi ne fa, o il contesto in cui è immerso. Il tutto espresso con un linguaggio così limpido e preciso da farne un libro estremamente divulgativo, accessibile a tutti, che sarebbe bello trovasse posto in ogni biblioteca scolastica.
PS due numeri: 344 illustrazioni, 17 euro
Mi hai fatto davvero venir voglia di leggere il libro! 🙂
“L’assunto di questo libro è che il visual design non sia una disciplina, ma una serie di discorsi che riguardano ambiti diversi della produzione e della conoscenza”. Condivido in pieno. Design is one – diceva Massimo Vignelli.
Ho appena acquistato il libro, grazie della segnalazione!
Grazie Luisa, mi fido di ciò che condividi.
(Ma quando in Einaudi/Mondadori si decideranno a mettere in ebook anche i libri come questo?)
[…] o meno la stessa risposta l’ho trovata in uno degli ultimi capitoli della Critica portatile al visual design di Riccardo Falcinelli, che ho finito di leggere sotto l’ombra di un grande nocciolo. Se […]
Metto il libro subito nel carrello Amazon! 😀
http://handbookhowtolivewithamusician.wordpress.com/
[…] Critica portatile al visual design di Riccardo Falcinelli. […]
Lo stavo leggendo proprio in questi giorni ed è stata davvero una bella scoperta!
[…] aver letto lo splendido Critica portatile al visual design non avevo dubbi che Guardare Pensare Progettare di Riccardo Falcinelli sarebbe stata un’altra […]
Ciao spero che leggerai questo commento. Ho appena iniziato a leggere questo libro. Ti faccio la domanda in modo diretto: perché le immagini non sono sulle pagine nelle quali sono menzionate?e come mi consigli di leggerlo? Andando a cercare ogni volta l’immagine?