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risali negli anni

25 Aprile 2014

Guardo solo le figure

Dopo il successo travolgente di Steal like an artist – inno al furto creativo –, Austin Kleon ci riprova con Show your work! – inno alla condivisione –.
Inno piuttosto generico a dire il vero (tra i consigli non manca – of course – “tell good stories”), anche se scritto con garbo e confezionato molto bene. Austin si definisce infatti “scrittore che disegna” e spesso disegna meglio di come scrive. Le cose più godibili del libretto quadrotto sono proprio le immagini disegnate a mano, che offrono ottimi spunti per realizzare delle belle slide personalizzate.

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Tra i consigli, ho apprezzato Read obituaries e Turn your flow into stock.
Per quanto riguarda i “coccodrilli”, è una cosa che faccio anch’io, senza darlo troppo a vedere. Quelli dell’Economist sono dei piccoli capolavori settimanali di scrittura, tutt’altro che tristi, perché celebrano vite ricche e interessanti, di persone più o meno famose, che hanno lasciato una traccia nel mondo.

Nel trasformare il flusso quotidiano di post e tweet in qualcosa di solido mi sono veramente riconosciuta: i miei libri sono nati esattamente così. Ecco il processo suggerito da Kleon, che è anche il mio:

Il tuo magazzino lo costruisci raccogliendo, organizzando ed espandendo i tuoi flussi informativi quotidiani. I social media in fondo non sono altro che taccuini pubblici, luoghi in cui pensi ad alta voce, lasci esprimere il pensiero di altri, e poi ci ripensi. Ma per trarne il massimo devi tornarci su più e più volte. Devi sfogliare i vecchi post per vedere cosa avevi pensato quel giorno. Se la condivisione diventa parte del tuo quotidiano, nel tempo vedrai emergere temi e tendenze. Nel flusso comincerai a scorgere degli schemi.

Una volta individuati gli schemi, puoi cominciare ad aggregarvi intorno le tue piccole scritture quotidiane, per trasformarle in qualcosa di più grande e più solido. Il flusso diventa un magazzino. Molte idee di questo libro sono nate come tweet, per diventare post del mio blog, e infine capitoli di questo libro. Le piccole cose, nel tempo, possono diventare anche molto grandi.

0 risposte a “Guardo solo le figure”

  1. Condivido sul discorso “Social come taccuini pubblici”: sono un modo semplice per trovare il meglio che c’è, anche se poi nella scrittura sei tu a scegliere cosa scrivere e come farlo. Allenarsi al gusto e alla creatività aiuta sempre. Un abbraccio Luisa.

    • cappuccini poco macchiati, in America si chiamano “latte”

      articolo interessante come sempre, soprattutto il consiglio di elaborare il flusso di spunti, un lavoro titanico ahimè ma necessario.

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