Gli ultimi libri
Ho scritto già della scala dell’astrazione, cioè di quella scala ideale sui cui pioli si collocano le parole, dalle più concrete vicino a terra alle più astratte vicino al cielo. Pensare alla scala mentre scrivo mi è molto utile, perché così le parole tra cui scegliere mi si aprono davanti come un ventaglio: poi ne sceglierò solo una ma, appunto, posso scegliere. Se pane, pranzo, mangiare sono sui pioli in basso, cibo, pasto sono un po’ più in alto, mentre nutrizione, sazietà e appagamento […]
Oggi sto facendo uno di quei lavori che la mia anima di catalogatrice ama molto: una guida di stile su come scrivere delle circolari aziendali. Mi piace, perché una guida di stile deve essere prima di tutto consultabile, con tante voci chiare come le etichette dei cassetti di un classificatore. Devi trovarci dentro esattamente quello che è annunciato e che ti aspetti. Le voci della guida sono altrettanti sottotitoli, tra i microtesti più preziosi e più trascurati di tutta la […]
Io non sono una maniaca purista e amo le altre lingue, inglese compreso. Anzi, quasi tutto quello che leggo per lavoro lo leggo in inglese e collaboro con aziende che di termini inglesi devono usarne tanti perché è di questi che il loro mercato è fatto. Quando servono servono, e faccio poche storie. Quello che mi deprime invece è la sciatteria con cui si usano ora certe parole che l’inglese lo scimmiottano, soprattutto se a farlo sono professionisti della parola […]
All’inizio ad attirarmi nella lettura dell’articolo di Neil Taylor, direttore creativo di The Writer, è stata un’espressione che non conoscevo, ma dall’onomatopea stuzzicante: nooks and crannies. Sono le parti nascoste, gli angolini in cui si annida la polvere. Il tema dell’articolo pubblicato su Brand Republic – Non contate sulla prevedibilità nel linguaggio del vostro brand – spiega che questi polverosi angolini sono tutti i piccoli testi di servizio cui anche i brand dalle pubblicità più sfavillanti non prestano la dovuta […]
Candeline, buio, promemoria, dizionario, somigliare, acceso, dimenticanza, pericolo, servizio, battaglie, napoleone, business, frontiera, originale. In queste quindici parole c’è un po’ di tutto: sostantivi singolari e plurali, aggettivi, un verbo all’infinito e pure un nome proprio. Quello che hanno in comune è il fatto di essere i titoli, in ordine decrescente, degli editoriali del direttore Giovanni De Mauro negli ultimi quindici numeri di Internazionale, compreso quello che esce domani. Leggo Internazionale da molti anni ma non avevo mai fatto veramente […]
Elimina le parole che dicono poco o niente (una specie di, una sorta di, in realtà, sostanzialmente). Elimina le parole che ripetono quanto appena detto da altre parole (vari e diversi). Elimina le parole implicite in altre parole (una terribile tragedia). Sostituisci una frase con una sola parola (nel caso in cui diventa se). Volgi le espressioni negative in positivo (non sono incluse diventa sono escluse). Joseph M. Williams, Style, riportato da Roy Peter Clark in How to write short
Nella settimana che oggi si chiude ho tenuto una lezione e un laboratorio dedicati al testo digitale e in particolare alla scrittura per i tablet (ne scriverò presto) in una grande banca italiana. Ho parlato molto della relazione tra parole e immagini e di come si stiano modificando gli equilibri che abbiamo ereditato dall’era Gutenberg. Non ho quindi potuto fare a meno di sorridere quando da uno dei partecipanti ho ricevuto per email questa bellissima vignetta di Altan.
La scrittura a mano, soppiantata dalla tastiera nelle nostre veloci scritture quotidiane e minacciata persino a scuola (sì, nelle scuole elementari degli Stati Uniti rischia grosso), torna però alla ribalta quando si parla di progetti, creatività o semplicemente di confidenza, vicinanza. Non so quante copertine di libri di design ho visto ultimamente con le scritturine a mano. L’ultima è quella di Creative Confidence, il libro in uscita dei due fondatori di IDEO, i fratelli David e Tom Kelley. IDEO è […]
Lunghetto il post, no? Una vera lenzuolata, da scrollare e scrollare. Ma l’autore, Mario Garcìa, ha tanto da dire e da mostrare. In più sa il fatto suo perché è forse il più famoso newspaper designer al mondo, sia su carta sia in digitale. Per non rinunciare alla ricchezza dei suoi post, vi premette il Takeaway: tre righe, al massimo quattro, in cui ci riassume il “succo” di tutto il post e così ci invita a leggerlo. Il takeaway, nel […]
Non credo esista un mezzo di trasporto più veloce dell’immaginazione; così come non penso esista un propellente più efficace di questa per spingere la nostra libertà al di fuori di noi stessi. Un uomo seduto che legge non sta fermo e concentrato nella lettura, tanto più è alle prese con un viaggio nelle profondità cosmiche di se stesso, più veloce delle navi spaziali immaginate da Stephen Hawking. Come se la velocità si fosse cristallizzata in assenza di movimento. È un […]
Perché la calligrafia non deve morire spiega oggi Nòva del Sole 24 Ore. E lo chiede alla star italiana dei calligrafi, Luca Barcellona, che stamattina ha tenuto il suo intervento su calligrafia e creatività al Festival della mente di Sarzana. Non deve morire perché “la forma delle lettere e il loro intreccio è a tutti gli effetti una forma d’arte” ma anche di altissimo artigianato, che si nasconde dietro le quinte di molti prodotti e professioni contemporanee. Che alcune cose […]
Di Snow Fall, il grandioso web-documentario del New York Times, si è parlato moltissimo, ma un paio di settimane fa Farhad Manjo ci è tornato su e Internazionale ha tradotto il suo articolo: Una valanga di effetti speciali. Come Manjo anch’io avevo visto Snow Fall e come lui non ero riuscita a leggere oltre la prima parte. Eppure il testo è scritto benissimo e i multimedia a corredo sono spettacolari, interessanti, originali, documentati. Snow Fall ha vinto un Pulitzer, è […]
Ad agosto ho fatto la cura slow reading di cui spero di portarmi dietro gli effetti per un bel po’. Sulla carta, sul web, sul tablet e sull’ereader mi sono impegnata a rallentare i miei ritmi di lettura, a non vagare con gli occhi come una matta e a rigustare il piacere di soffermarmi e magari tornare indietro. Ne avevo un maledetto bisogno perché facevo ormai troppe letture frenetiche e infelici. Non solo sul web e per lavoro, ma anche […]
Le parole scritte rafforzano l’analisi, poiché si richiede loro qualcosa in più. Per farsi capire senza gesti, senza espressione del viso, senza intonazione, senza nemmeno un ascoltatore reale, è necessario prevedere accuratamente tutti i significati possibili che una frase può avere per ogni possibile lettore in ogni possibile situazione, e di conseguenza è necessario un linguaggio chiaro, poiché manca un contesto. La necessità di una tale squisita circospezione rende lo scrivere quell’attività tormentosa che essa comunemente è. A proposito di […]
La mostra Genesi del fotografo brasiliano Sebastião Salgado all’Ara Pacis a Roma è forte e decisamente bella. Anzi, se le si può trovare un difetto è che alcune foto ti sembrano fin troppo belle e l’autore quasi compiaciuto dei suoi effetti speciali e delle sue ricercatezze tecniche e compositive. Genesi: sembra davvero di essere trasportati indietro nell’era della creazione, quando le acque e le terre erano appena state separate. Il progetto di Salgado è stato proprio di andare alla scoperta dei […]
Ci sono libri che non puoi leggere sull’ereader, altri che sull’ereader danno il meglio. Nella prima categoria rientrano i libri in cui l’intero contesto è importante, in cui devi continuamente andare al di fuori della piccola cornice del Kindle. Sono i libri con molto paratesto, con un apparato di titolazioni articolato, con una grafica sofisticata. Oppure con molti rimandi interni. Leggere, scrivere, argomentare di Luca Serianni è uno di questi e rimpiango di non avere comprato l’edizione cartacea. Paradossalmente la […]
Giorni di letture più calme e di grandi repulisti, nello spazio fisico, virtuale e mentale. Mi sono separata da annate intere di riviste e da cumuli di ritagli, Persino da qualche libro. Non sarei mai stata in grado di ritrovare qualcosa in quelle montagne di carta. Internazionale e la Domenica del Sole 24 Ore sono da tempo in comodissimi ed economici DVD. Ho tenuto in evidenza solo i ritagli degli ultimi mesi e ho preso l’impegno di appuntare più spesso […]
Scrivere ci concede un lusso che manca alla conversazione: possiamo tornare indietro a riformulare le nostre frasi, facendo attenzione alla sintassi e alla sensualità del testo. Una cosa impossibile quando ci esprimiamo in maniera estemporanea – parlando o scrivendo. Paradossalmente, quando la riscrittura funziona, la prosa suona naturale, come l’eco delle nostre vere voci. Constance Hale, Sin and Syntax Su questo blog leggi anche: Naturale come il parlato, preciso come lo scritto
Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiatura di Francesca Serafini mi guardava da mesi in cima alla torre in cui l’avevo collocato per sottolinearne la priorità di lettura. Avevo letto solo ottime recensioni e inoltre conoscevo l’autrice fin dai tempi dei due bei volumi Punteggiatura, pubblicati dalla Scuola Holden e ora purtroppo introvabili. Non so se a trattenermi sia stata l’austera copertina o il perentorio “istruzioni per l’uso”, fatto sta che ho dovuto aspettare una giornata agostana tranquilla […]
Mi sono lasciata alcuni siti da guardare, anzi da studiare, per le calme giornate agostane. Uno di questi è il sito di The Writer, “language consultancy” londinese che scrive e insegna a scrivere in aziende piccole e grandi di tutto il mondo. Il sito è quasi interamente testuale, salvo alcune minute e deliziose illustrazioni. D’altra parte loro scrivono, e con grande successo, quindi mi aspetto testi di qualità. Lo sono, e questo non mi sorprende. Mi sorprende invece l’uso del […]