Maggio ad Ayemenen è un mese caldo, meditabondo. Le giornate sono lunghe e umide. Il fiume si ritira e i corvi neri si rimpinzano di manghi lucidi sugli alberi verdepolvere, immobili. Maturano le banane rosse. Si spaccano i frutti dell’albero del pane. Mosconi viziosi ronzano vacui nell’aria fruttata. Poi si schiantano contro i vetri delle finestre e muoiono, goffamente inermi sotto il sole.
Le notti sono limpide, ma soffuse di un’attesa fosca e pigra. Con l’inizio di giugno, però, arriva il monsone di sud-ovest, portando tre mesi di vento e pioggia, con brevi incantesimi di sole aspro e brillante che i bambini elettrizzati rubano per i loro giochi. La campagna diventa di un verde sfrontato. I confini sfumano man mano che i filari di tapioca mettono radici e fioriscono. I muri di mattoni diventano verdemuschio. I viticci del pepe nero serpeggiano su per i pali della luce. I rampicanti selvatici traboccano dagli argini di laterite e si riversano nelle strade allagate. Le barche riforniscono i bazaar. E nelle pozzanghere che riempiono le buche lasciate per le strade dal Dipartimento dei Lavori Pubblici compare qualche pesciolino.
È l’incipit di un romanzo bellissimo, Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy, che ho letto parecchi anni fa e che mi è rimasto dentro. Ed è attraverso questo libro che ho conosciuto e che immagino il Kerala, lo stato indiano dove passerò le prossime due settimane.
Non mi aspetto l’umidità della stagione monsonica, ma i colori brillanti e gli incantesimi naturali quelli sì. Insieme a tutto quello che l’India rappresenta ormai per me, che potrei riassumere nella “vita che pulsa e che scorre”, con tutte le sue contraddizioni, ma che lì mi sembra di riuscire a percepire più che in ogni altro luogo.
Mi ci immergerò con pienezza e consapevolezza, due qualità dell’esistenza così sfuggenti eppure così necessarie, che vorrei davvero portare con me nel nuovo anno. Le auguro di cuore anche a voi, insieme a un Natale che sia davvero di pace, dentro e fuori.
Ci ritroviamo qui intorno al 14 gennaio.
Ciao Luisa.
Buon viaggio, buon (buonissimo!) anno nuovo e mille auguri.
Grazie per gli auguri, in quanto tua fedele lettrice quotidiana. Ti auguro di godere di un nuovo anno ricco di successi cartacei e digitali. 😉
Cara Luisa
Auguri di Buon Natale e Ottimo Anno Nuovo!
E buon viaggio in India.
Miriam
Grazie di cuore.
Buone Feste e Buon viaggio.
Ti auguro, inoltre, di portare a casa con te tantissime di quelle piccole cose che fanno la differenza nella vita.
Auguri!
Anna Rita
Pienezza e consapevolezza…
Bell’augurio, che ricambio!
Buon viaggio 🙂
Cara Luisa,
fa’ buon viaggio.
Aspetto di rileggerti presto.