I ritmi e i temi di questo blog seguono quelli della mia vita, del mio lavoro, delle mie letture. Leggere, ahimè, ho letto pochissimo in questo mese di novembre che sta per chiudersi. Scorrere Twitter la sera è il massimo che ho potuto fare per capire cosa succedeva nell’universo mondo e non perdermi cose importanti.
Ho passato molto tempo nelle aule impegnata in laboratori di scrittura su testi complessi da “tradurre” in un linguaggio più naturale e chiaro, ma autorevole e preciso.
Una delle chiavi per farlo è privilegiare i dinamici verbi rispetto agli statici sostantivi. In Lavoro, dunque scrivo! ho dedicato molte pagine a questo tema, dividendo scherzosamente i verbi più in uso nella comunicazione aziendale e amministrativa in paternalistici, velleitari, antiquati, visionari, buoni-a-tutto, pomposi, invasori.
In questi ultimi giorni ne ho individuata un’altra categoria: i doppiogiochisti.
Sono in verbi che nel linguaggio di tutti i giorni significano una cosa, nelle scritture formali tutta un’altra. Ne ho incontrati un sacco e li ho stanati uno per uno.
Qualche esempio?
Produrre, nel linguaggio burocratico significa presentare: la preghiamo di produrre il documento di regolarità contributiva.
Riscontrare significa rispondere: riscontriamo la sua lettera del 5 ottobre scorso.
Esitare non implica un tentennamento ma, ancora, una risposta: ci scusiamo per il lieve ritardo con cui esitiamo.
Corrispondere significa pagare: le verrà corrisposta un’indennità di 2000 euro.
Esibire significa mostrare: i passeggeri sono pregati di esibire la tessera al personale addetto ai controlli.
Contemplare, lungi dall’evocare un bel tramonto, significa considerare, prendere in esame: la normativa non contempla questo caso.
Rappresentare non ha niente a che fare con il teatro, ma vuole dire descrivere, illustrare: il direttore generale ha rappresentato la situazione economica della società.
Perfezionare non significa rendere perfetto, ma concludere: l’aspettiamo in filiale per perfezionare il contratto.
E significare significa… comunicare o esprimere: le significhiamo il nostro rammarico per il disagio causatole dal disservizio.
Su questo blog leggi anche:
Ogni gergo è una lingua e ogni lingua che si rispetti ha i suoi “falsi amici” che complicano la traduzione.
Se però tra italiano è inglese la questione false friends può essere curiosa (o al limite “intrigante”) quando due linguaggi settoriali sottendono alla stessa lingua madre può essere molto complicato capirsi. E anche molto facile fraintendersi (nella migliore delle ipotesi).
Semplificare fino a giungere nell’alveo dell’italiano “base” può essere una scelta spesso vincente (in pubblicità, ad esempio), anche se non *sempre* vincente.
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