Gli ultimi scritti di Annamaria Testa si annunciano ambiguamente minuti, e pure il formato del libro è piccolo come un breviario, da infilare in tasca o nello zaino. Ma tanto understatement non vi inganni: nelle oltre 200 pagine del libro c’è ben di più di 12 esercizi di pensiero e scrittura.
Nato da un laboratorio di scrittura creativa proposto l’anno scorso al Festival di Internazionale di Ferrara, il libro propone sì questi bellissimi esercizi ad apertura di ogni capitolo (da completare nei minuti rigorosamente prescritti), ma soprattutto un viaggio nella mente e nel corpo che scrivono.
Il viaggio – la nostra “pragmatica artigiana delle parole” lo mette subito in chiaro – non può che essere diverso per ognuno di noi. Lei ci racconta il suo, che comincia “con una dose di ansia unita a un vago senso di possibilità”. Niente paura, dunque: anche per chi scrive con successo da quarant’anni il viaggio si annuncia pieno di incognite. Se l’autrice arriva sempre così brillantemente in porto è perché la curiosità per quello che succede al suo testo e nella sua testa l’accompagna dall’inizio alla fine.
I Minuti scritti sono densissimi di temi e consigli; praticamente vi trovate tutto quello che serve per provare a scrivere “una storia che sta in piedi”: la scelta del punto di vista, la capacità di descrivere in modo vivido e credibile, la combinazione delle parole giuste, la benedizione dei vincoli, la “composizione” del ritmo, il “gran lavoro di ripulitura” della revisione.
Lo stile, invece, è lievissimo, fatto di quella miscela di tono colloquiale e precisione tagliente che è inconfondibilmente di Annamaria, come sanno i tanti lettori di Nuovo e utile.
È con questa levità che, tra un esercizio e l’altro, ci racconta anche cose molto complicate come quelle che succedono alla nostra mente, alla nostra attenzione, alla nostra emotività mentre scriviamo. Lo fa parlando generosamente di sé, ma ognuno di noi può specchiarsi nella sua esperienza, riconoscersi e così conoscersi meglio (una cosa che torna utile in mille altre attività). Conoscersi: “La vostra macchina da scrivere siete voi!” è il rincuorante invito finale.
“La scrittura è fatta di qualche magnifico lampo e di un sacco di lavoro sporco, meticoloso e vagamente maniacale.”
Annamaria Testa
Comperato e letto, naturalmente (*_))
Hai ragione, Luisa, è un libro da non perdere. E io che sono “vagamente maniaca” l’ho già inserito tra i suoi libri che ho già. Praticamente tutti.
;-))
Mi incuriosisce molto: sembra molto interessante! Sarà il mio prossimo acquisto!! 😉
L’ho aggiunto alla mia reading list. Al primo posto tra gli acquisti di novembre.
Purtroppo questo mese ho già sforato il tetto massimo di spesa per i libri. ^_^
Facciamo un pc, o rischiamo di risultare obsoleti, ahah!
E la scrittura si evolve con la società!
Mi incuriosce molto, mi fionderò in libreria. Molto stuzzicata dal tuo blog… continuo a leggere.
Gine
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