La scrittura a mano, soppiantata dalla tastiera nelle nostre veloci scritture quotidiane e minacciata persino a scuola (sì, nelle scuole elementari degli Stati Uniti rischia grosso), torna però alla ribalta quando si parla di progetti, creatività o semplicemente di confidenza, vicinanza.
Non so quante copertine di libri di design ho visto ultimamente con le scritturine a mano. L’ultima è quella di Creative Confidence, il libro in uscita dei due fondatori di IDEO, i fratelli David e Tom Kelley. IDEO è l’azienda statunitense che ha portato il design, inteso come capacità progettuale e innovazione, in moltissime organizzazioni, dalle aziende agli ospedali. Il libro è già disponibile su Kindle, ma ho visto delle pagine così belle che ho deciso di aspettare l’edizione cartacea a giorni. Intanto, qualche anteprima è sul sito dedicato, anch’esso rigorosamente “calligrafico”.
Non scriviamo più a mano, ma le cose scritte a mano sembrano piacerci moltissimo, altrimenti non si spiega quante campagne e newsletter sono piene di font handwriting, raramente belle come le scritte studiatamente oblique e incerte di Creative Confidence. Un esempio? I titoli di Che Banca!
Quello che mi piace molto è lo scritto a mano vero, autentico, anche se imperfetto. La designer Elena Veronesi ultimamente illustra i suoi post con scritte e infografiche disegnate da lei, semplici ma a mio parere molto più efficaci delle infografiche multifont e affollatissime di cui è pieno il web.
Un’altra bravissima illustratrice che disegna e scrive molto a mano – manifesti, ma anche grafici che le pubblica il New York Times! – è Wendy Macnaughton.
Le bravissime io non posso che ammirarle da lontano, però ho cominciato a inserire timidamente nelle mie slide un po’ di scrittura a mano. Poche cose, soprattutto copertine, di presentazione e di sezione. Mi diverto e, soprattutto se ho molte slide, sono un elemento di varietà e di sorpresa cui ormai non rinuncio.
Su questo blog leggi anche:
Bello!
Vi segnalo i lavori di Stefano Faravelli, vere chicche fatte a mano
http://www.stefanofaravelli.it/cms/fgallery/38
Più modestamente le copertine del libro realizzato nel Laboratorio di Scrittura in una scuola media romana
http://issuu.com/altramente/docs/lavoro_ideale
C’è molto interesse per la scrittura a mano.
Ha mai pensato di estenderne lo studio fino a includere la grafologia?
Io personalmente ne so molto poco, ma seguendo gli studi di mia madre, appassionata dilettante, ho scoperto che lo spettro di informazioni veicolate dalla calligrafia manuale è enorme rispetto alle pur importanti sensazioni estetiche.
[…] Chissà se Damiano Parmiggiani legge il Mestiere di scrivere? […]