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risali negli anni

23 Agosto 2013

Criticoni? Un paio di buoni consigli

Giorni di letture più calme e di grandi repulisti, nello spazio fisico, virtuale e mentale.
Mi sono separata da annate intere di riviste e da cumuli di ritagli, Persino da qualche libro.
Non sarei mai stata in grado di ritrovare qualcosa in quelle montagne di carta. Internazionale e la Domenica del Sole 24 Ore sono da tempo in comodissimi ed economici DVD.

Ho tenuto in evidenza solo i ritagli degli ultimi mesi e ho preso l’impegno di appuntare più spesso su questo blog quello che voglio tenere e ricordare invece che seppellirlo fino al prossimo repulisti.
Comincio subito con questa utilissima lista per “criticoni” elaborata dallo psicosociologo e teorico dei giochi Anatol Rapoport e tratta da un articolo sul numero n° 1006 di Internazionale.

Come esprimere una critica in modo efficace:

  1. Cercate di riformulare la posizione del vostro avversario in modo così chiaro e corretto  da fargli dire “grazie, non avevo pensato a vederla in questi termini”.
  2. Elencate i punti sui quali siete d’accordo (soprattutto se non sono condivisi da tutti).
  3. Citate quello che avete imparato dal vostro avversario.
  4. Solo a questo punto vi è consentito confutare o criticare qualcosa.

Uno degli effetti immediati del rispetto di queste regole è che la persona a cui rivolgete le vostre critiche sarà disposta ad ascoltarle. Avete dimostrato di aver capito la sua posizione quanto lui e di avere una buona capacità di giudizio (siete d’accordo su alcuni punti importanti e siete rimasti persuasi dal alcune delle cose che ha detto).

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0 risposte a “Criticoni? Un paio di buoni consigli”

  1. D’accordissimo.
    Se non fosse per il fatto che queste regole sottintendono un’intelligenza di base.

    E non bisogna vergognarsi di dire che non tutti ce l’hanno.
    Poi c’è l’impulsività, che nulla ha a che fare con l’intelligenza – o forse sì? – di cui io stessa sono vittima.

    Trovo utile, inoltre, fare una netta distinzione tra critica e polemica. Entrambe riguardano l’arte, ma la seconda ha una connotazione pluralista e vagamente politicizzante.

    Io auspico la liberazione dall’ipocrisia, che spesso muove critiche per il gusto di farlo.

    Grazie per lo stimolo 😀

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