Mi sono lasciata alcuni siti da guardare, anzi da studiare, per le calme giornate agostane. Uno di questi è il sito di The Writer, “language consultancy” londinese che scrive e insegna a scrivere in aziende piccole e grandi di tutto il mondo.
Il sito è quasi interamente testuale, salvo alcune minute e deliziose illustrazioni. D’altra parte loro scrivono, e con grande successo, quindi mi aspetto testi di qualità. Lo sono, e questo non mi sorprende. Mi sorprende invece l’uso del tutto eccentrico ma riuscitissimo dei link, che ti accolgono in mezzo al testo fin dalla home page.
Perché caspita sottolineano, lì isolata, la parola competitors? Basta cliccare ed ecco svelato il mistero: avevano scritto competition, ma ci hanno ripensato. Competitors is more vivid. Competition è astratto, competitors concreto, me li posso immaginare.
Ma chi lo ha detto? Il loro second brain. E chi è il second brain? Qualcuno che rivede tutto ciò che scrivono per loro e per i clienti, proprio come l’editor di un libro.
L’autore, si sa, è il peggior revisore di se stesso, così loro ingaggiano l’editor per ogni testo che producono. Non ci crederei se non fossi stata ingaggiata io stessa più o meno un anno fa per rivedere un lavoro già ottimo per un cliente italiano. Come second brain trovai proprio il pelo nell’uovo, ma stavo lì esattamente per questo.
Non credo invece, ovviamente, al fatto che il cambiamento gli sia stato suggerito dal second brain. Una cosa di base come questa loro la sanno benissimo e alle prime righe della loro home page avranno dedicato ogni attenzione fin da subito. Però la piccola messa in scena funziona a meraviglia, spiazza con un link dove meno te lo aspetti, sfrutta la stratificazione del testo digitale, rinomina con due parole efficaci la parola editor e ti dice quante cose loro di The Writer riescono a fare con le sole parole.
Si comincia bene. Vado a farmi sorprendere ancora. Ho tutto il sito da esplorare.
Grazie ancora una volta per il suggerimento. Io ho un problema: vorrei essere il “secondo cervello” per qualcuno, ma sembra che non serva più. Se mai dovessi dare il mio contributo, lo farei per pochissimi euro.
Come si può fare a promuoversi come “secondo cervello”?
Uau.. quanto lavoro dietro una parola scelta!
Bello approfittare delle vacanze per approfondire… e ti ringrazio, Luisa, per ogni segnalazione che ci offri anche in queste giornate. A proposito di cervello, conosci la teoria del Brain Whole Model di Ned Hermann? Lui divide il cervello in 4 parti e ad ognuna assegna un colore (blu, giallo, verde, rosso). Io ho utilizzato questo modello scomponendo le parti della tipica lettera che si scrive in un’azienda… I partecipanti dei miei corsi si sono incuriositi e divertiti, facendo lavorare al meglio… i loro neuroni 😉
Buona estate.
Anna Maria
No, Anna Maria, non la conosco.
Ci dai un link?
Luisa
Ecco un link per cominciare http://www.12manage.com/methods_herrmann_whole_brain_it.html
Puoi anche trovare tanto altro su internet…;-)
A presto!
Quando ho scoperto The Writer neanche io sono riuscita a staccargli gli occhi di dosso. Sito semplice e pieno di risorse.