Una delle ultime Alertbox di Jakob Nielsen torna sulla antica questione della lettura sul web. La sua risposta è nota: non si legge, o si legge pochissimo. Negli anni le sue e altre ricerche non hanno fatto altro che suffragare questa tesi, fino all’ultimo articolo di Fahrad Manjoo su Slate: You won’t finish this article. Eh sì, perché pare che un sacco di gente condivida sui social network prima ancora di aver letto o letto per intero un testo.
Ma torniamo a Nielsen, il quale questa volta ammette che sì, un po’ di legge: Website Reading: It (Sometimes) Does Happen. E questo succede quando:
- il sito ha un’ottima architettura delle informazioni
la navigazione chiara, che permette di trovare subito ciò che ci interessa, non affievolisce la motivazione del lettore che, quando arriva sulla pagina, ha una buona disposizione alla lettura - il layout della pagina fa capire subito come sono organizzate le informazioni e dove sono quelle che ci interessano: quindi ottimi titoli e sottotitoli, stili del carattere coerenti, citazioni, didascalie; tutto per assecondare la lettura esplorativa che si fa sul web
- alta qualità della scrittura.
Insomma testi molto ben organizzati e strutturati, dal punto di vista logico e da quello visivo. Tanti testi lunghissimi, lettissimi e commentatissimi stanno lì a dimostrarlo.
Allora, dove comincia la scrittura e dove comincia il design? Rispondono due veterani del giornalismo come Roy Peter Clark e Mario Garcia, l’uomo delle parole, che i lettori di questo blog ormai ben conoscono, e l’uomo della rivoluzione visiva dei quotidiani degli ultimi vent’anni. E la loro risposta è iWED: Writing, Editing , Design, tre attività che ormai sono da considerare una sola, ma anche un delizioso gioco di parole perché WED è il “matrimonio di parole e immagini”, che celebra una cerimonia diversa a seconda della piattaforma e del contesto comunicativo. Semplice, breve e sobria per lo smartphone; lunga, articolata e ricca di immagini per il tablet.
Ecco cosa c’è nel backstage della cerimonia:
W
Scrittura, ma anche ricerca, interviste, titoli, sottotitoli, strilli, box.
E
Editing, ma anche la ricerca di senso in tutti i materiali raccolti, le diverse declinazioni della notizia, dalla prima pagina del giornale su carta ai link di quello digitale, a un servizio online collegato.
D
Design, ma anche fotografia, arte, illustrazioni, colore, tipografia, infografica.
Nel suo blog Mario Garcia promette di mostrare esempi di iWED nelle prossime settimane. Intanto, come per la scrittura, anche per layout e design un po’ di sano back to basics non guasta: tipografi e designer dell’era Gutenberg ci lasciano una bella eredità in quanto a equilibri di colonne, spazi, interlinee, font… a partire da quell’Aldo che mise i testi nel libro tascabile e i libri nelle tasche dei suoi contemporanei – un po’ come con i nostri smartphone – e al quale Roberto Calasso dedica pagine bellissime nel suo recente L’impronta dell’editore (ma su questo ci torniamo, va’).
[…] web si comincia a leggere un po’ di più, parola di Jakob Nielsen. Grazie al blog de Il mestiere di scrivere, mi accorgo di questo interessante articolo del famoso guru dell’usabilità, che riporta i […]
grazie luisa, per la proposta di questo grande web-creator.
secondo le sollecitazioni che avanzi, io insisto normalmente su due punti:
– che le news e gli articoli siano sempre più brevi…
semplicemente perché il tempo che si dedica allo stesso tema, allo stesso spazio web frequentato, sta calando.
pochi concetti, allora, di volta in volta richiamati e rilanciati.
ma soprattutto siano confermati dai commenti e feedback ricevuti tra un articolo e l’altro (tanti blogger dimenticano questo dono speciale che la web-conversation offre al giornalista – o al narratore/pensatore in generale)
– la sintesi.
non ha più senso sviluppare un concetto con più di 5 capoversi
proprio perché oggi ho piacere di dirti che Mi piace, che Condivido, che ti Segnalo… anche dopo un paio di capoversi.
non dico agli altri Mi piace l’articolo, molto spesso è… Mi piace cosa stai dicendo (tutto? non serve) oppure Mi piace come lo dici (“finalmente una persona che mi comunica bene un pensiero su un tema a me caro!”)
grazie luisa. ti seguo sempre con piacere (ci siamo conosciuti grazie a NetOne – Maria Rosa). ciao, michele da latina
[…] Intanto godiamoci le emozioni e l’equilibrio di The Speech, un bellissimo esempio di WED: Writing, Editing, Design, secondo la definizione di Mario Garcìa, il più famoso newspaper designer sulla carta e sul […]