Una delle cose più belle che ho ri-visto la settimana scorsa al Zentrum Paul Klee di Berna sono alcune pagine del diario che l’artista svizzero tenne per tutta la vita, dalla scoperta della vocazione di pittore fino all’ultimo buio periodo alla vigilia della seconda guerra mondiale. All’università ci passai un intero anno accademico e credo che la predilezione e persino la confidenza che sento di avere con Klee derivino anche dal fatto di avere studiato con passione i suoi diari.
Il diario creativo: un tema che ho ritrovato ieri online in una conferenza di venti minuti di Teresa Amabile, docente alla Harvard Business School e una delle maggiori esperte di creatività, in particolare nel mondo del business.
“Cosa hanno in comune il generale Patton, la conduttrice televisiva Oprah Winfrey, il fotografo Edward Weston e l’artista Andy Wahrol?”
chiede la prof. in apertura.
Tutti hanno scritto appassionatamente un diario per tutta la vita, dove appuntavano giorno per giorno dai grandi avvenimenti alle emozioni, fino a piccole scoperte e illuminazioni.
Sono o erano persone occupatissime, eppure hanno dedicato o dedicano alle note quotidiane almeno una parte, anche minima, della loro giornata. Perché? Per una loro eccentricità? Perché sono smemorati? O perché così è più facile passare alla storia?
No, solo perché scrivere un diario è terribilmente utile. Aiuta a conoscersi, a migliorare, a superare i momenti difficili. A vivere – come ci dice Teresa Amabile – una vita professionale felice, produttiva, creativa e piena di motivazione. Il sogno di tutti, insomma.
Per capire meglio perché il diario creativo funziona così bene, la professoressa chiede a tutti i suoi studenti di Harvard di tenerne uno e ha inoltre svolto una ricerca durata dieci anni, che ha coinvolto più di 200 professionisti in tutti i settori di mercato per un totale di 12.000 note quotidiane.
Tenere un diario lungo un intero progetto creativo, per un mese o per tutta la vita, ha almeno quattro vantaggi:
- celebrare i piccoli successi
a volte i progressi sono minimi, ma tenerne traccia non li fa svanire; il solo fatto di scriverli permette di analizzarli e di capire cosa li ha provocati, di trarne incoraggiamento - pianificare i prossimi passi
alla fine della giornata aiuta mettere nero su bianco i buoni propositi, da ritrovare pronti l’indomani - nutrire la crescita personale
se annotiamo anche emozioni, reazioni e frustrazioni, rileggendo nel tempo vedremo con più chiarezza i nostri modelli di comportamento e questo ci aiuterà a migliorare - coltivare la pazienza
ancora rileggendo, capiremo quanto ci ha aiutato perseverare e non scoraggiarci nei momenti difficili.
Il più importante è il punto 1, tanto che la professoressa ci ha scritto il suo libro più famoso: The Progress Principle. La consapevolezza anche del più piccolo progresso può avere un impatto enorme sulla creatività e la motivazione.
E se pensiamo di essere troppo occupati per tenere ora un diario professionale creativo, è proprio questo il momento in cui ci è più utile, ci esorta la prof. e ci incoraggia con alcuni consigli:
- cominciare in piccolo
all’inizio basta impegnarsi a scrivere anche solo cinque minuti al giorno, o solo su un unico progetto - scrivere sempre alla stessa ora
così è più facile mantenere l’impegno, per esempio a fine giornata - instaurare un piccolo rituale che aiuta a ricordare
per esempio mettere il quaderno e la matita sul comodino - trovare il proprio strumento
Teresa Amabile trova personalmente più efficaci i taccuini di carta e consiglia di procurarsene uno proprio bello, ma indica anche strumenti online come iDoneThis, che vi invia una domanda al giorno, tiene traccia di tutte le note e le riorganizza in forme diverse - rilassarsi e sgombrare la mente
prima di scrivere, aiuta riflettere sugli eventi e le emozioni della giornata - scrivere, disegnare, scarabocchiare…
tutto va bene.
E infine, cosa annotare?
- progressi e fallimenti
i primi incoraggiano, i secondi (che di solito tendiamo a rimuovere) ci fanno riflettere su cosa non ha funzionato o dove abbiamo sbagliato - momenti di chiarezza
i crystal moments sono le “cose meravigliose che accadono durante il giorno”: piccole illuminazioni, visioni e idee che durano pochissimo e che tendono a svanire se non le fermiamo subito - inconvenienti e cose sgradevoli
scrivendo le elaboriamo, le capiamo e spesso ce ne liberiamo - un piccolo progresso catalizzatore di energie per l’indomani
dà senso alla giornata appena trascorsa e ci aiuta a inaugurare bene quella che ci aspetta - qualsiasi cosa!
se pensiamo sia utile.
Il diario professionale creativo è utile giorno per giorno, ma molto di più sui tempi lunghi, perché sono le riletture che fanno vedere con chiarezza modelli di comportamento, cambiamenti, successi. Cose che si possono cogliere solo a distanza, anche di anni. Chiunque tenga un diario dei propri sogni, conosce bene quella bellissima sensazione di vedere emergere un senso e un destino da centinaia di microtesti apparentemente sconnessi, annotati di prima mattina prima che le avventure notturne svaniscano.
Quanto al diario professionale creativo, solo ora mi rendo conto che per me la funzione è svolta egregiamente da questo blog da quasi dieci anni 🙂
Dieci anni sono più di 2.000 post e un pezzo di vita. Eppure non mi stanco, anzi in questi tempi meravigliosamente dispersivi e frenetici ho sempre più bisogno di solide pratiche. Non sono proprio quotidiane e non sono così intime come il diario consigliato da Teresa Amabile. Però sono strettamente personali e felicemente condivise.
E ora, se vi va, ecco la professoressa Amabile in originale:
Semplicemente meraviglioso… la scrittura come catarsi…
Lo penso anch’io che la scritura è un ottimo catalizzatore per le emozioni, per scrutare se stessi .
Un saluto
Nella mia vita la scrittura mi ha aiutato a raddrizzarmi negli sbandamenti, a ritrovare il centro… è la mia guida.
Carissima Luisa, ne approfitto per invitarti all’incontro del prossimo 10 maggio con lo scrittore Francesco Piccolo nella libreria bistrot Pagine e Caffè in via Gallia, a Roma. Non è la promozione di un libro, ma conversazioni in libera uscita (come mi piace definirle) sul mestiere di scrivere dalla prospettiva di uno scrittore e sceneggiatore.
E poi il 28 giugno ci sarà Dacia Maraini…
Che dici, ce la fai a fare un salto…?
Mi farà grande piacere rivederti.
Anna Maria
Ciao Annamaria,
a che ora è l’incontro con Francesco Piccolo?
Vediamo se riesco…
Invece per la Maraini il 28 giugno ho già inserito in agenda 🙂
Luisa
E’ alle 18.30. Il titolo dell’evento è “Il mestiere di scrivere”, come il tuo libro… Anche se nasce parafrasando “Il mestiere di vivere” di Cesare Pavese. Mi farà piacere rivederti, e chissà se potremo creare qui uno spazio anche per te 😉
Anna M.
[…] Felicità è un diario creativo Il mio martedì era iniziato con il video citato in questo post. Avrei voluto scriverne, ma prima di me (e probabilmente meglio) c’è riuscita Luisa Carrada. Leggetelo, guardate il video e poi ditemi se la tentazione di aprire un quaderno nuovo e iniziare subito a scrivere vi assale quanto ha assalito me. […]
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Buongiorno, Luisa,
ti segnalo il link di una mia nuova intervista su Ital@Magazine
http://www.italiamagazineonline.it/archives/34649/lemozione-della-parola-intervista
In attesa di intervistare anche te… e averti in Pagine e Caffè con il tuo ultimo libro…
Buona domenica 😉
Anna Maria
[…] Felicità è un diario creativo | Il blog del mestiere di scrivere. […]
[…] settimana fa leggo sul blog “il mestiere di scrivere” di Luisa Carrada un bellissimo post sul diario […]
[…] questo blog in maniera più costruttiva me l’ha data la magnifica Luisa Carrada nel suo post Felicità è un diario creativo, dove ho trovato la lista dei vantaggi che porta scrivere un diario per l’intera durata di un […]
[…] ed era stata talmente convincente che le avevo dedicato un lungo post, che vi invito a rileggere: Felicità è un diario creativo. Lei si riferiva all’utilità di tenere un diario nella vita professionale, ma diciamo che […]
Ho sempre avuto la tendenza a scrivere un diario; l’ho fatto da bambina, da ragazzina e ancora non mi è passata la voglia di scrivere a mano. E per me scrivere un diario significa scrivere su carta e con penna. Negli ultimi tempi, raramente, scrivo alcuni pensieri che si riferiscono proprio a successi, momenti di gioia o di tristezza, di delusione: mi piace, in questo momento esistenziale, scrivere poco e di emozioni, sensazioni e riflessioni, più che fare il resoconto delle vicende. A pensarci, è da tanto che non scrivo- avevo preso l’abitudine di scrivere su un quadernetto che, a sorpresa, mi ha regalato il mio fidanzato durante un nostro viaggio a Torino- e già da qualche giorno mi frullava l’idea di riprendere a farlo e più sistematicamente.
Grazie per questo post e buona serata!
[…] non bastasse vi segnalo un post sul sito – bellissimo sito, ve lo consiglio davvero – Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada che parla del diario creativo e della spiegazione che ne ha dato Teresa Amabile, docente alla […]
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