Anche per la mia passione di neofita per le font, le scritture antiche e a mano incrocio sempre più spesso Aldo Manuzio.
Il personaggio un po’ lo conoscevo, anche perché molti anni fa ho passato un intero anno accademico sull’Hypnerotomachia Poliphili, affascinante romanzo onirico illustrato uscito dai torchi di Aldo nel 1499. Però la sua start-up veneziana e le sue innovazioni mi appaiono oggi di una modernità straordinaria e lui un eterno contemporaneo.
Aldo viveva (e cavalcava alla grande) una rivoluzione molto simile a quella che viviamo oggi nel passaggio dalla carta al digitale. E probabilmente viveva anche qualcosa di molto simile alle nostre lacerazioni tra le corse in avanti e il desiderio di approfondire, presi da mille stimoli e affetti da un’information overload che di continuo ci tenta e al tempo stesso ci limita.
Me lo fa pensare il suo logo, in cui lentezza e velocità appaiono armoniosamente intrecciate: l’ancora tiene ferma la nave e le impedisce di allontanarsi con la corrente, il delfino invece solca correndo la superficie del mare. Me lo fa pensare il suo motto Festina lente, “Affrettati lentamente”, ossimoro suggestivo attribuito a Marco Aurelio.
D’ora in poi, tra i ritmi frenetici di Twitter e le email che attendono risposte immediate, mi ripeterò come un mantra il motto dello startupper veneziano e del più saggio e meditativo degli imperatori romani.
Festina lente, frase attribuita da Svetonio all’imperatore Augusto, é la frase che più mi corrisponde (*_))
Augusto o Marco Aurelio? Lo dobbiamo scoprire!
Luisa
[…] eredità in quanto a equilibri di colonne, spazi, interlinee, font… a partire da quell’Aldo che mise i testi nel libro tascabile e i libri nelle tasche dei suoi contemporanei – un po’ […]
[…] Fai come Aldo, affrettati lentamente […]