Vedo ora che la mia Ravenna Future Lesson è online. Io non riesco a rivedermi e soprattutto a risentirmi, perché detesto la mia vocetta acuta, ma insomma eccola qua:
E queste sono le slide:
Un grazie di cuore a Lidia Marongiu e a tutta la squadra di Giaccardi e Associati che ha organizzato un evento così bello.
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Gentile Luisa, posso dirle che da una maestra di comunicazione come lei non mi aspettavo un libro stampato in un font così piccolo e con esempi (immagini) spesso illeggibili? Sto parlando di “Lavoro, dunque scrivo!”, opera per altro, come tutte le sue, interessantissima e che si legge d’un fiato. Ma il problema è che a volte non si legge, per fortuna ho scaricato l’ebook e lo leggo ingrandito, ciò nonostante molte immagini, dove si dovrebbe leggere il testo, sono troppo piccole. Credo che l’argomento sia stato a lungo dibattuto tra lei e l’editore, e immagino anche l’esigenza di non fare un libro di 700 pagine, però, come si dice, anche l’occhio (la vista) vuole la sua parte. Perdoni la sincerità, è doverosa verso chi si stima tanto. Franco
Caro Franco,
la sincerità è sempre doverosa e la apprezzo moltissimo.
Prima di tutto, meno male che è interessantissimo e si legge d’un fiato. Il vero problema sarebbe stato il contrario 😉
Il libro è un oggetto e quello perfetto, che va bene a tutti, purtroppo non esiste. Non si poteva fare un libro di 700 pagine e nemmeno un libro costosissimo. Non superare una certa soglia di prezzo era una cosa cui tenevo molto e ci siamo riusciti.
Il carattere è quindi leggermente più piccolo, per esempio, dell’altro mio libro, ma trovo che questo sia ampiamente compensato da una font molto leggibile e dal tanto spazio bianco che c’è intorno al testo. “Muri” di testo non ce ne sono mai, tutti i capoversi sono spaziati. E ad evidenziare c’è anche il colore.
Ma per chi trova comunque il carattere piccolo c’è appunto l’ebook, che praticamente è un regalo. Lo porti con te e lo ingrandisci quanto vuoi.
È stata una scelta molto coraggiosa della Zanichelli, inconsueta per una casa editrice italiana, che ho condiviso in pieno.
Quello su cui invece amichevolmente dissento è la qualità delle immagini, che trovo di grande nitidezza. Le immagini non si devono leggere, si devono guardare. Se si desidera leggere la schermata, c’è apposta l’indirizzo web. Per riprodurre schermate in cui fosse leggibile ogni parola non bastava un libro, ci voleva un superalbum!
È molto difficile fare un libro di carta che parla anche del contesto digitale, dove tutto si può muovere e ingrandire. Stiamo tutti sperimentando. Però il vantaggio di avere sia la carta che il digitale è proprio questo: potersi muovere con facilità dall’una all’altro, a seconda delle nostre esigenze e anche del luogo in cui siamo.
Grazie ancora del commento, un saluto 🙂
Luisa
… portare con sé…
Cara Luisa,
grazie ancora a te per la bellissima lezione, senza far torto a nessuno credo di poterla definire la più apprezzata in questa terza edizione di Ravenna Future Lessons.
un caro abbraccio, Lidia Marongiu
Gentile Luisa, la ringrazio della risposta, che aumenta la mia stima per lei. Solo per amor di precisione: quando mi riferivo a “certe immagini che non si leggono”, parlavo di alcune homepage citate come esempi di testo, ma nelle quali il testo non si legge, vedi pag 318. Trovo comunque le ragioni da lei portate molto sincere e convincenti e la rallegri il fatto che la mia puntigliosità deriva dalla particolare attenzione con cui leggo i suoi libri, piacevoli come romanzi e utili come testi scientifici. Un caro saluto, Franco
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