Uno dei maggiori fattori di appesantimento dei testi aziendali è anche uno dei più semplici su cui lavorare: la pletora di sostantivi.
Non si capisce perché in ambienti di lavoro tutti dediti all’efficienza e al fare si preferiscano lunghi e pesanti sostantivi rispetto ai più brevi e leggeri verbi da cui derivano. Per capirci, progettazione invece di progettare, eliminazione invece di eliminare, distribuzione invece di distribuire, cancellazione invece di cancellare.
Spesso poi le nominalizzazioni (così i linguisti chiamano i sostantivi derivati dai verbi), sono precedute da titoli che indicano appunto “cose da fare”: obiettivi, interventi, azioni, prossimi passi e simili.
I sostantivi, come dice la radice della parola, “stanno”, nel senso che se ne stanno lì immobili. I verbi, invece, sono dinamici e ci trasportano nella lettura e verso l’azione.
Inoltre, a trasformare automaticamente i verbi in sostantivi si rischiano delle cose proprio brutte: l’affronto delle tematiche, la detenzione di apparecchi tv, la fissazione dei termini, la presa delle decisioni…
Se per l’editing c’è pochissimo tempo, riportare un po’ di sostantivi ai verbi da cui derivano riesce a fare miracoli.
…rateizzazione… (doppio errore perché ben si potrebbe dire rateazione)…
Post corso bolognese RER: GRAZIE e complimenti: che forza! Bruno ed Elena
Bruno ed Elena,
che bella sorpresa trovarvi qui!
Anche per me è stata una gran bella e intensa giornata.
Luisa
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