Ieri è stata una bella giornata. Sono stata alle Ravenna Future Lessons, dove ho tenuto il mio intervento su Nuove scritture professionali: cosa portare con sé dall’era Gutenberg?, ma soprattutto sono stata a contatto con un pezzo di Italia viva, piena di progetti e di grande energia. Tra pochi giorni sarà tutto online, video e slide, compresi i miei. Vi avvertirò, perché ci sono cose e persone che non vi dovete perdere.
Stamattina c’è stata una coda che mi ha sorpresa e divertita.
Ma ricomincio da ieri. Accanto allo schermo dove si proiettano le slide del relatore, ce n’è un altro, che trasmette il live tweeting. Una cosa carina e molto trendy, ma che al relatore fa anche un po’ paura. Quando prendi il microfono e ti metti a parlare è meglio che ti scordi che c’è quel canale parallelo in cui gli altri ti commentano, altrimenti ti impappini ed è finita.
Naturalmente quando torni al tuo posto non puoi fare a meno di andare a scorrere quel che è successo nel frattempo su Twitter: leggi, sorridi, tiri un sospiro di sollievo e concedi al tuo ego di compiacersi un po’. Tra i commenti al mio intervento c’erano quelli di Barbara Sgarzi, che condivide con me il mestiere di scrivere.
Ma non avrei mai immaginato che i tweet di Barbara sarebbero diventati lo spunto per la trasmissione Alaska di Radio Popolare, condotta da Marina Petrillo. Alle 12.45 mi sono sintonizzata e ho “riascoltato” la sintesi del mio intervento attraverso i tweet di Barbara e la conduzione “curated” di Marina.
Scrivere in piccolo: già un’ora fa era tutto impacchettato nel blog di Alaska, incluso il podcast da ascoltare.
Mamma mia, che viaggio inaspettato hanno fatto le mie parole in sole 24 ore!
Cara Luisa, ho seguito con profondo interesse la sua lesson..e ho avuto anche la fortuna di essere seduta accanto a lei e di poterla ringraziare di persona. Sarei rimasta ore ad ascoltarla! Il suo stile, il suo ritmo, la sua capacita’ di spiegare con parole semplici concetti anche difficili, la sua grazia e la sua empatia mi hanno incantato. Grazie ancora. Non smetta mai di scrivere e di insegnare a noi, comuni mortali, come provare a farlo. Francesca