Nella seconda metà di luglio non ce l’ho fatta proprio a postare. Tanto il lavoro, troppe le cose da chiudere, troppo il caldo romano che mi ha fatto concentrare le forze solo sull’indispensabile. Troppa, però, anche la dispersione dovuta allo stare sempre online, attaccata a troppi aggeggi.
Ho letto tanto, dividendomi tra carta, ipad e kindle.
Ho scaricato più di quanto riuscirò a leggere.
Ho spaziato tra mille interessi, lasciandomi trasportare.
Però – posso dirlo? – mi sono anche abbastanza esaurita, e non vedo l’ora di ritrovarmi nella contrada marchigiana dove da dopodomani per qualche giorno mi dedicherò solo allo yoga.
Ora mi va di tirare un po’ le fila dell’ultimo caotico mese. Per me, ma anche per segnalarvi cose che magari vi possono essere utili.
Intanto, alla faccia delle letture veloci e frammentate, sono tornata decisamente e con piacere alla lettura di libri lunghi e impegnativi.
Ringrazio il kindle, che è così leggero da nascondere il temibile spessore dei libroni e così aperto da farmi affacciare con facilità sui migliori dizionari e leggere molto di più in lingua originale.
Contrariamente a quanto pensavo, sul kindle leggo quasi esclusivamente narrativa. Quando ingrandisco, è come tuffarsi nelle parole e l’autore mi sembra molto più vicino, proprio lì a raccontare solo a me (che piacere rileggersi pian piano le Novelle per un anno di Pirandello!).
Invece per i saggi e i libri di lavoro continuo a privilegiare la carta, perché mi piace troppo pasticciarci su con matite e post-it. Dite quello che volete, ma annotare in digitale non è assolutamente la stessa cosa.
Dall’ipad sono ormai inseparabile, ma ci leggo il meno possibile perché mi distrugge gli occhi. Ci scrivo ormai con disinvoltura e ultimamente soprattutto ci ascolto. Cosa? La scelta di podcast è inebriante. Dopo essermi riascoltata in treno lungo tutto l’inverno l’integrale del Gattopardo, ora ho scoperto la trasmissione In Our Time della BBC. Temi di cultura, filosofia, arte raccontati in modo semplice nella migliore tradizione divulgativa anglosassone da fior di professori che parlano un British English perfetto. Se avete davanti lunghi viaggi in treno o in aereo, scaricatene un bel po’.
Negli ultimi giorni mi sono anche data al disegno. Roberta Buzzacchino mi ha segnalato la premiatissima app Paper53, per creare taccuini personali, prenderci appunti, spennellarci su.
L’ipad non è fatto per la lettura di libri solo testo, ma che meraviglia quelli illustrati per ragazzi! I due usciti finora presso la casa editrice Elastico sono da non perdere: Pinocchio e l’Odissea.
Infine, grazie a un buono che mi hanno regalato, ho preso anche due libri cartacei: Molto forte, incredibilmente vicino di Foer e L’ultimo uomo nella torre di Aravind Adiga. Il primo mi attirava da tempo e sarà inevitabile confrontarlo con Giochi d’infanzia di Lynn Sharon Schwartz, un altro libro sull’11 settembre, tra i più belli che ho letto negli ultimi anni. Del secondo non potevo proprio fare a meno, perché gli altri due libri del giovane scrittore indiano sono fantastici. Questo poi si svolge a Mumbai, città dove voglio andare il prima possibile.
Ti aspettavo, eccoti finalmente 🙂
Dai, posta ancora un po’ prima di partire per le vacanze. Grazie per i consigli.
Monica
Che bella l’Odissea! Sarà la lettura delle vacanze, la sera, coi bimbi. Grazie
Grazie mille, ho appena scaricato l’app Paper 53 ed é bellissima! Buona vacanza 🙂
[…] oggetti; perché è bello scriverci e disegnarci su con la matita. Sì, di carta. Come ho scritto un’altra volta, la narrativa e la poesia vanno sul reader, ma i libri di scrittura, di comunicazione e di design […]