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risali negli anni

18 Giugno 2012

Questione di ritmi

Qualche giorno fa su Poynter.org si è svolta una chat (per “rileggerla” c’è l’utile replay) in cui il decano degli insegnanti di scrittura, Roy Peter Clark, invitava tutti a condividere abitudini e i piccoli trucchi per portare avanti produttivamente il proprio lavoro quotidiano di scrittura.
Tanti i contributi, a partire dai più classici: sgombrare la scrivania per prima cosa, farsi una passeggiatina nei momenti di stallo, ascoltare buona musica, darsi anche minimi obiettivi e dopo premiarsi (fosse solo con un buon caffè).

Tutte cose che faccio anche io, tranne la musica, che una volta mi aiutava, mentre ora ne faccio volentieri a meno.
Invece, in questi giorni affollatissimi in cui non riesco nemmeno ad alzare la testa, ho colto un’altra cosa che mi aiuta a essere produttiva e a non perdermi d’animo: cambiare ritmo facendo cose molto diverse tra loro all’interno della stessa giornata.
Alternare editing e copywriting. Testi lunghi e testi brevissimi.
Passare da un settore di mercato a uno completamente diverso. Dal serio al brillante.
Preparare una lezione e poi scrivere un tweet. O un post come questo.
Quando mi sento stanca e un po’ logora su un fronte, stacco e passo ad altro.
Una cosa che mi consola, perché mi sono imbarcata in un nuovo lavoro dubitando assai della mia capacità di farcela.
Invece è proprio la novità ad aiutarmi: fare qualcosa di completamente diverso assume quasi la funzione di una pausa e mi fa cambiare ritmo e visione.
Certo, con più progetti alla volta, bisogna cambiare un po’ organizzazione, ma in questo Wunderlist mi sta offrendo un aiuto insperato.

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