Il giustamente famoso titolo del libro di Steve Krug dedicato all’usabilità del web Don’t make me think! dovrebbe avere il suo corrispettivo testuale in “Non farmi rileggere!”.
Moltissimi testi sono corretti e comprensibili, ma per essere sicuri di cosa ci stanno comunicando sentiamo il bisogno di rileggerli una o due volte.
Un testo “usabile” è quello che leggiamo con facilità una volta sola, anche di corsa. Che ci viene incontro con leggerezza, invece di chiederci di inoltrarci al suo interno.
La leggibilità per fortuna si può misurare. Gli indici di leggibilità – quello per la lingua italiana è il Gulpease – non sono precisi come la bilancia e i loro risultati sono indicatori, non verdetti.
Però aiutano, e io li uso sempre più spesso per “pesare” i testi diretti al pubblico, quelli che hanno il dovere di farsi capire. Sul web, ma non solo.
Inserisco il testo originale, per esempio qui, e poi ci lavoro di lessico, sintassi e ordine delle parole, per capire quanto i miei interventi facciano salire o scendere l’indice.
Ecco un piccolo esperimento che ho appena fatto per una lezione che sto preparando:
Prima
Se necessiti di cure impreviste in un altro paese dell’UE, presentando la tessera europea di assicurazione malattia sarà più semplice avere accesso all’assistenza medica del sistema sanitario nazionale del paese ospitante, nei casi in cui non puoi aspettare fino al ritorno a casa, come ad esempio se devi farti ingessare una gamba fratturata.
Dopo
Se hai la tessera europea di assicurazione malattia è più semplice accedere all’assistenza medica del sistema sanitario nazionale di un altro paese dell’UE. Potresti aver bisogno di cure impreviste, per esempio per farti ingessare una gamba fratturata, che non possono aspettare il tuo ritorno a casa.
Nella scala da 1 a 100 dell’Indice Gulpease si fa un vero salto: da 36 a 53, 17 punti in un colpo solo.
Tra i tanti strumenti automatici di cui disponiamo, l’Indice Gulpease è tra i più utili, E tra i meno usati.
Se posso permettermi un francesismo: “ma che figata!”.
Sarà indicativo, ma credo che durante la revisione ne farò largo uso!
Grazie Luisa, come sempre i tuoi articoli sono molto utili.
La riscrittura, non ve ne abbiate, ma mi pare un tantino sciatta per l’ambito istituzionale a cui si penserabbe di applicarla
[…] Non farmi rileggere! […]
[…] una sorta di imperativo per le scritture professionali. Lo leggi in tutti i manuali, lo certifica l’indice di leggibilità: più le frasi sono brevi, più il testo è leggibile. In più, ora ci sono i limiti stringenti dei […]