Mi è arrivato ieri il secondo numero di Rrose, raffinata rivista che ha come sottotitolo La creatività, di volta in volta. Del primo numero e della scelta coraggiosa di avviare di questi tempi una rivista cartacea su temi che trionfano in rete ho già scritto.
Mi ha attirato subito il primo articolo, un’intervista all’art director Riccardo Falcinelli.
L’occasione è l’uscita del suo libro Fare i libri. Dieci anni di grafica in casa editrice, in cui racconta la collaborazione con la Minimum fax, fatta di centinaia di copertine di libri. Mi ha colpito un passaggio, che si riferisce al problema dell’allineamento del testo:
Siamo abituati a leggere il testo giustificato, sui giornali (diviso a colonne) e sui libri.
Perché hai scelto il testo a bandiera per Fare i libri?
Il testo giustificato è di norma più leggibile sui testi lunghi e negli impaginati classici. Ma su testi brevi è meno elegante e si sposa meno bene con le illustrazioni, specie quando la composizione di testi e immagini è molto libera. In questo caso la giustificazione sarebbe stata un’incoerenza rispetto all’andamento cinematografico dello sfogliar pagina. Poi il testo sbandierato mantiene costante lo spazio tra le lettere, mentre la giustificazione falsa un po’ questi rapporti, tanto che i designer più rigorosi difendono a spada tratta i testi sbandierati.
In generale, vale una sola regola: leggiamo meglio quello che leggiamo di più: quindi per i romanzi meglio la giustificazione, nei testi corti meglio la bandiera. Ma senza prendere le regole troppo alla lettera.
L’indicazione mi ha confortata perché è la risposta che do sempre io – paladina dell’allineamento a sinistra – quando in un laboratorio di scrittura si solleva la questione “allineamento”. Abbandonare il giustificato per molti è come abbandonarsi al caos.
Eppure è l’ideale per la leggibilità di lettere, email, testi web, slide.
Io allineo a sinistra anche i testi lunghi, come i Quaderni del MdS. Mi ci sono abituata e non potrei fare altrimenti.
E a proposito di carta e copertine… l’hanno già linkata in tanti, ma se non l’avete ancora vista, prendetevi venti minuti per godervi la TED Conference di Chip Kidd: Progettare libri non è una cosa da ridere (sottotitoli in italiano):
Sinceramente, quando inizio a leggere un inedito il mio occhio, prima di leggerlo, lo guarda. E, se è “disegnato” male, non sono tanto serena e lo risistemo giustificandolo. È vero, un romanzo per me è giustificato. I testi più corti anche io li allineo a sinistra. Comunque, è importante il contenuto, ovviamente, e il rispetto della lingua, ma le parole devono essere distribuite armoniosamente nella pagina per accompagnare la lettura, il pensiero e le immagini che da esse si sviluppano. Un testo ben “architettato”, inoltre, mi dà fiducia e inizio ad amarlo subito…
Simonetta
E l’importante è non “sillabare” i testi allineati a bandiera a sinistra!