Nella rubrica Correzioni di Internazionale, la curatrice Giulia Zoli questa settimana si occupa della lineetta, segno di interpunzione piuttosto complicato e controverso. L’unica cosa certa è che non va confusa con il trattino. Quest’ultimo è più breve e soprattutto serve a unire due parole, mentre di solito le lineette separano:
… le lineette che delimitano delle interruzioni improvvise – inserzioni parentetiche direbbero i grammatici – che aprono la strada ad altri pensieri o ad altre voci. Ma si prestano anche a molti altri usi – forse troppi. Nello scorso numero John Lanchester – che oltre a essere un giornalista è uno scrittore – e si vede – le usa spesso, sia per interrompere un pensiero con un altro pensiero – tipico delle persone curiose e brillanti come lui – sia per spiegare o aggiungere informazioni. Certi scrittori usano le lineette per fare capolino – a volte in modo chiaramente pretestuoso, no? – nella narrazione. Gli americani le usano spesso per enfatizzare un’affermazione – qualsiasi affermazione. C’è chi le usa al posto di un altro segno di punteggiatura – i due punti. Ma tante lineette possono essere il sintomo di una frase troppo lunga o mal costruita. Internazionale usa le lineette con parsimonia perché – come avrete notato – troppe interruzioni danno fastidio.
A me le lineette sono sempre piaciute. Almeno al pari dei due punti e, come per tutte le soluzioni testuali e i segni di interpunzione di cui ci innamoriamo, devo tenerle molto a bada perché tendo a esagerare.
Mi piacciono perché mi permettono di introdurre con chiarezza un registro, un tono diverso. E perché quando il testo è destinato allo schermo l’inciso risulta molto evidente e non puoi non vederlo.
Però come molti ho la pessima abitudine di usare comunque il trattino della tastiera, perché più semplice e a portata di mano. In realtà di lineette ne esistono parecchie, tanto che la voce dedicata di Wikipedia deve fare un riassunto finale con uno schemino facile facile.
Comunque, per ottenere la lineetta classica: alt + 0150 sul tastierino numerico.
Per quella “americana”, che è un po’ più lunga e non è preceduta né seguita da spazi: alt + 0151 sul tastierino numerico.
L’ho scritto. A questo punto dovrei averlo anche imparato.
Aggiungo un’informazione per due noti programmi.
In Word, le opzioni di formattazione automatica predefinite prevedono che due trattini digitati di seguito (–) vengano convertiti in una lineetta (la conversione avviene solo se dopo i due trattini si digita uno spazio, una parola, quindi un altro spazio). Esempio: test — parola viene convertito in test – parola quando si digita lo spazio dopo parola.
Anche Live Writer, programma usato da molti blogger, consente di convertire automaticamente i due trattini in una lineetta.
oops, vedo che WordPress fa un’ulteriore conversione e quindi l’esempio qui sopra non ha più senso. Vediamo se così funziona:
test −− parola viene convertito in test – parola quando si digita lo spazio dopo parola.
Io uso Alt+196 secondo il codice ASCII.
Ciao Luisa
Simonetta
Reblogged this on Calembour.
La lineetta è un tipo di punteggiatura che non uso quasi mai.
Forse, quando avrò finalmente domato i segni più canonici come le virgole ed i punti e virgola potrò permettermi di introdurle.
[…] L’inciso in primo piano […]
[…] L’inciso in primo piano […]